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Stiamo attenti ai cartellini gialli sul Pnrr

di Ettore Jorio

Il PNRR costituisce un’occasione unica per il Paese. Occorre stare attenti ai cartellini gialli del Giudice del controllo, concomitante e non, e a quello rosso dell’UE.

15 MAG -

Nell’ultimo mese sta dominando un aspro confronto insorto tra il ministro Fitto, attraverso sue dichiarazioni critiche alquanto esplicite, e l’Associazione dei magistrati della Corte dei conti. L’argomento della contesa è vasto e complesso: da parte governativa, si contestano indebite invasioni di campo in tema di esercizio del controllo concomitante sul PNRR, ma soprattutto come questo viene esercitato; dall’altra, ci si oppone a siffatta eccezione.

Ciò è avvenuto in relazione alle deliberazioni nr. 17 e 18 dello scorso 26 aprile del Collegio del controllo concomitante presso la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni statali. Più esattamente, sull’accertato e contestato mancato conseguimento della milestone europea, con conseguenti rilievi inibitori dei finanziamenti PNRR, relativamente alla rete distributiva dell’idrogeno e delle centraline elettriche.

Lo scontro si è fatto duro e, verosimilmente, avrà un difficile prosieguo, in sede giurisdizionale, avanti alle Sezioni Riunite della Corte dei conti, in composizione speciale.

Del resto, questo sarebbe l’unico modo per circoscrivere l’evento e giudicare le ragioni a sostegno delle parti in difficile contesa, piuttosto che affrontare l’argomento sulla stampa. Anche perché, per attenuare gli effetti della naturale reazione “sanzionatoria” della Commissione UE, le conseguenti sentenze sarebbero lo strumento migliore da esibire al suo indirizzo, nell’ovvia eventualità di un esito favorevole al Governo, perché pronunciato dal massimo organo giurisdizionale del Giudice dei conti.

Dal medesimo Collegio sono pervenute tre deliberazioni incidenti sul sistema della salute. Più esattamente, riguardanti il controllo concomitante esercitato sulla realizzazione delle Case di comunità (la n. 9 e la n. 10) e sull’assistenza domiciliare (la n. 13), tutte adottare nel 2023.

Con le anzidette deliberazioni, il Collegio concomitante ha tirato le orecchie al Governo, soprattutto con la n. 13/2023/CCC, con la quale ha affrontato criticamente e stigmatizzato:

il livello di attivazione dell’assistenza domiciliare, che costituisce uno dei perni essenziali della assistenza domiciliare, funzionale a sopperire alle esigenze conseguenti all’innalzamento della media anagrafica dell’utenza del SSN;

l’implementazione delle Centrali Operative Territoriali (le COT), quanto a loro ineludibilmente collegato in termini di interconnessione, che rappresentano le strutture di coordinamento per la corretta presa in carico del paziente per assicurargli il più idoneo, tempestivo ed efficace accesso all’assistenza sociosanitaria.

Sono, quindi, fioccate all’indirizzo dell’Esecutivo “accuse” di lentezza e di mancato conseguimento dei relativi obiettivi, ma anche di inadempimento grave nel porre in essere le regole per costruire una rete dell’assistenza domiciliare efficientemente autorizzata e accreditata. Per non parlare degli inadempimenti contestati in termini di realizzazione dei sistemi di interconnettività tra le aziende sanitarie - da perfezionare con una appropriata diffusione delle reti digitali e la concretizzazione di standard di comunicazione – e di ricorso al supporto della intelligenza artificiale.

Conseguentemente, il Collegio ha invitato il Ministero della Salute ad adottare ogni iniziativa per rimediare ai gap riscontrati, ma soprattutto a monitorare con continuità gli ulteriori step realizzativi del progetto affidato alle Regioni, quali soggetti attuatori. Ciò al fine di recuperare i ritardi registrati sul cronoprogramma procedurale previsto in ambito europeo e interno. Il tutto con l’imposto dovere di riferire al Collegio procedente entro 30 giorni in merito alle misure adottate.

Insomma, un bel problema quello generato dalle inadempienze accertate dal Giudice contabile, seppure prodotte in una sua versione deliberante che, francamente, sono in tanti a non condividere oltre al Governo.

Ciò in quanto porrà dei problemi a livello di Commissione UE nel constatare i colpevoli ritardi che il Collegio, in altre due successive delibere (la 17 e la 18), addebita alla dirigenza in termini di mancato rispetto della programmazione interna incidente negativamente sulla milestone europea.

Sull’accaduto è da attendersi, comunque, un prosieguo sia in termini di impugnazione delle delibere da parte del Governo che di ricaduta sulle decisioni che andrà ad assumere al riguardo la Commissione UE.

Il PNRR costituisce un’occasione unica per il Paese. Occorre stare attenti ai cartellini gialli del Giudice del controllo, concomitante e non, e a quello rosso dell’UE.

Ettore Jorio



15 maggio 2023
© Riproduzione riservata


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