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Sicurezza alimentare. Report del Sistema di allerta rapido europeo per alimenti e mangimi: 4.683 notifiche nel 2023, 415 in Italia


Delle 4.683 notifiche pervenute, 4.185 hanno riguardato l’alimentazione umana, 308 l’alimentazione animale e 190 oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA). E' quanto rivela la Relazione sul sistema di allerta europeo RASFF 2023, pubblicato dal ministero della Salute

03 OTT - Nell’anno 2023 sono state trasmesse, attraverso il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), 4.683 “notifiche originali” a fronte delle 4.339 notifiche del 2022. A partire dal 2000 il massimo picco di notifiche si è riscontrato nel 2023. Delle 4.683 notifiche pervenute, 4.185 hanno riguardato l’alimentazione umana, 308 l’alimentazione animale e 190 oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA). E' quanto rivela la Relazione sul sistema di allerta europeo RASFF 2023, pubblicato dal ministero della Salute.

Il sistema RASFF è un sistema di allerta, sotto forma di rete, attivo 24 ore su 24, per la notifica di un rischio diretto o indiretto per la salute umana animale o per l’ambiente dovuto ad alimenti o mangimi. La “notifica Originale” è la notifica “madre” trasmessa al RASFF quando viene riscontrato un rischio associato ad un prodotto alimentare, mangime o MOCA, presente sul mercato, o respinto al confine.

Il Paese membro che ha trasmesso alla Commissione europea il maggior numero di segnalazioni nell’anno 2023 è la Germania con un totale di 591 notifiche (pari circa al 12,6 % del totale), a seguire i Paesi Bassi con 586 (pari circa al 12,5 % del totale), la Francia con 422 notifiche (pari circa al 9 % del totale) e l’Italia con 415 (pari circa al 8,9 % del totale). L’Italia nell’anno 2023 ha segnalato 415 notifiche comunitarie. L’Italia, la Spagna e la Cina sono i principali Paesi di origine interessati dalle segnalazioni con oltre il 37,3% sul totale delle notifiche. Le tipologie di prodotti alimentari/mangimi/MOCA più frequentemente oggetto delle notifiche effettuate dall’Italia attraverso il RASFF comprendono maggiormente pesce e prodotti della pesca (16,9%), frutta a guscio, prodotti a base di noci e semi (11,6%), frutta e vegetali (11,3%). I pericoli sanitari maggiormente riscontrati nelle notifiche attivate dall’Italia riguardano principalmente i microrganismi patogeni (24,1%), le micotossine (13,9%), i metalli pesanti (11,3%) e i residui di pesticidi (9,5%).

Per quanto concerne le non conformità riscontrate nei prodotti di origine italiana le prime dieci categorie sono rappresentate dai cereali e prodotti da forno (28, pari al 13,7%), dai molluschi bivalvi (20, pari al 9,8%), dalla carne e prodotti a base di carne diversa dal pollame (18, pari al 8,8%), frutta e vegetali (17, pari all’8,3%) , latte e prodotti a base di latte (15, pari al 7,3%), altri prodotti o prodotti misti (13, pari al 6,3%), zuppe, brodi, salse e condimenti (9, pari al 4,4%), materiali a contatto con gli alimenti (8, pari al 3,9%), carne fresca e prodotti a base di carne di pollame (8, pari al 3,9%) e infine i piatti pronti e snacks (8, pari al 3,9%). Il maggior numero di irregolarità è dovuto a microorganismi patogeni (68, pari al 31,6%), corpi estranei (26, pari al 12,1%), metalli pesanti (19, pari al 8,8%), allergeni (16, pari al 7,4%), micotossine (14, pari al 6,5%), fenomeni di migrazione (13, pari al 6%), residui di pesticidi (11, pari al 5,1%), nuovi alimenti (8, pari al 3,7%), biocontaminanti (6, pari al 2,8%) , composizione (5, pari al 2,3%) e microorganismi non patogeni (5, pari al 2,3%) come riportato successivamente in figura 9. Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato Salmonella spp., Escherichia coli e Listeria monocytogenes.

03 ottobre 2024
© Riproduzione riservata

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