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Antibiotico resistenza. La Commissione europea lancia il piano di monitoraggio 


Per valutare i risultati delle politiche contro l'AMR, il monitoraggio si basa su una serie di indicatori suddivisi in nove aree principali. IL RAPPORTO

12 FEB -

La resistenza agli antimicrobici (AMR) rappresenta una delle sfide sanitarie più urgenti a livello globale. Per affrontarla, l'Unione Europea ha potenziato il proprio approccio integrando il Piano d'Azione del 2017 con nuove raccomandazioni emanate dal Consiglio nel 2023. Un elemento essenziale di questa strategia è lo sviluppo di un sistema di monitoraggio efficace, che consenta di valutare il progresso e l'impatto delle misure adottate nei diversi settori coinvolti: salute umana, veterinaria e ambientale. È questo l’assunto alla base di un nuovo report della Commissione Ue per la progettazione di un quadro di monitoraggio dei piani d'azione One Health dell'UE contro la resistenza antimicrobica

Monitorare le politiche pubbliche è un processo essenziale per garantire che le misure adottate siano realmente efficaci. Per questo motivo, il nuovo quadro di monitoraggio dell'AMR si basa su sette principi chiave. In primo luogo, è stato progettato per essere in linea con la logica di intervento del Piano d'Azione e delle Raccomandazioni dell'UE. È stato inoltre pensato per coprire tutti gli Stati membri e garantire una raccolta dati efficace, senza sovraccaricare le autorità nazionali.

Un altro punto chiave è l'utilizzo di indicatori già esistenti, in modo da ridurre duplicazioni e rendere il monitoraggio più efficiente. Laddove necessario, però, saranno introdotti nuovi indicatori per colmare eventuali lacune informative. La flessibilità del sistema è un altro aspetto cruciale: gli Stati membri potranno adattarlo alle proprie esigenze, garantendo comunque una coerenza di fondo.

Per valutare i risultati delle politiche contro l'AMR, il monitoraggio si basa su una serie di indicatori suddivisi in nove aree principali, che comprendono:

-L'attuazione di piani d'azione nazionali;

-La sorveglianza e il controllo delle infezioni;

-L'uso responsabile degli antimicrobici;

-La sensibilizzazione del pubblico e la comunicazione;

-La ricerca e lo sviluppo di nuovi antimicrobici;

-La cooperazione tra gli Stati membri;

-Il contributo dell’UE alle iniziative globali.

Questi indicatori sono stati selezionati con grande attenzione, grazie a un processo di analisi dettagliato e consultazioni con esperti del settore. L'obiettivo è fornire una panoramica chiara e dettagliata dell'andamento delle misure adottate e della loro efficacia.

Integrare due documenti così complessi, come il Piano d'Azione del 2017 e le Raccomandazioni del 2023, non è stato semplice. Ogni Stato membro ha politiche e capacità di raccolta dati differenti, il che rende difficile garantire un'armonizzazione completa. Per superare queste difficoltà, il framework ha previsto una logica di intervento unificata, strumenti semplificati per la raccolta dati e l'adozione di un approccio flessibile, in modo da adattarsi alle diverse realtà nazionali.

Per rendere il monitoraggio sempre più preciso e utile, è essenziale rivedere periodicamente gli indicatori e migliorare costantemente la raccolta dati. Inoltre, è fondamentale una forte collaborazione tra la Commissione Europea, gli Stati membri e le agenzie coinvolte, per garantire che le informazioni raccolte siano utilizzate nel modo più efficace possibile. L'uso di tecnologie avanzate potrebbe semplificare il processo, riducendo l'onere amministrativo e migliorando la tempestività dell'analisi.



12 febbraio 2025
© Riproduzione riservata

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