Depressione. Studio Ocse: persone affette da malattie non trasmissibili hanno un rischio maggiore fino al 27%
I risultati suggeriscono che le persone affette da cancro hanno un rischio di depressione aumentato del 15%, le persone affette da malattie cardiache del 18%, le persone affette da diabete del 18%, le persone affette da ictus del 23% e le persone affette da malattie polmonari croniche del 27% rispetto a chi non ne soffre
06 MAG - Le malattie non trasmissibili come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie, sono tra le principali cause di disabilità e mortalità nei paesi Ocse e si presentano spesso in concomitanza con la depressione, che può peggiorarne gli esiti, ridurre la qualità della vita e aumentare i costi sanitari.È quindi importante capire se e in che misura queste patologie aumentano il rischio di depressione.Un nuovo studio a cura dell'Ocse rileva che le persone affette da malattie non trasmissibili hanno un rischio di depressione dal 15% al 27% maggiore, a seconda della condizione, che il rischio aumenta con il numero di patologie e che la relazione sembra essere causale.
La depressione rappresenta una delle principali sfide sanitarie a livello globale e, in particolare, in Italia assume dimensioni allarmanti. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) stima che circa 280 milioni di persone nel mondo siano affette da disturbi depressivi, e il nostro Paese non fa eccezione. In Italia, la prevalenza della depressione è stimata tra il 5% e il 6% della popolazione generale, con una maggiore incidenza tra le donne e le fasce di età più avanzate.
Per esplorare la relazione fra le malattie non trasmissibili e la depressione sono stati analizzati i dati provenienti da 19 Paesi, raccolti tra il 2004 e il 2015.I risultati suggeriscono che le persone affette da cancro hanno un rischio di depressione aumentato del 15%, le persone affette da malattie cardiache del 18%, le persone affette da diabete del 18%, le persone affette da ictus del 23% e le persone affette da malattie polmonari croniche del 27% rispetto a chi non ne soffre, tenendo conto di età, sesso e stato depressivo iniziale, tra gli altri fattori.Inoltre, sono state condotte diverse analisi a supporto di una relazione causale tra malattie non trasmissibili e depressione.Lo studio dimostra che nuovi casi di depressione seguono la diagnosi di una malattia non trasmissibile e che l'effetto persiste anche quando si utilizzano diverse variabili che rappresentano la salute mentale e quando si correggono i dati per altre variabili che notoriamente influenzano la salute mentale. La ricerca sottolinea l'importanza di affrontare la salute mentale e il benessere delle persone che convivono con malattie non trasmissibili.Inoltre, i risultati suggeriscono che le strategie volte a ridurre l'impatto delle malattie non trasmissibili potrebbero apportare ulteriori benefici alla società in termini di salute mentale.