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Le nuove classifiche sanitarie dell’Ocse. Italia al 4° posto per aspettativa di vita. Ma solo al 18° per livello di spesa. Preoccupa crescita obesità infantile. Scarsa l’assistenza agli anziani

di Luciano Fassari

Pubblicato il Rapporto Health at a Glance 2015 dell’Organizzazione che segnala come “la spesa sanitaria italiana sia in calo costante dal 2011”. Oggi spendiamo 376 dollari a testa in meno rispetto alla media Ocse. In ogni caso “molti indicatori sull’assistenza primaria e ospedaliera sono al di sopra della media, tuttavia l’Italia rimane arretrata rispetto ad altri paesi sull’assistenza agli anziani e la prevenzione”. In ritardo anche l’incremento dell’uso dei farmaci generici. IL RAPPORTO - LE PERFORMANCE DEGLI STATI

04 NOV - L’Italia è al quarto posto nei Paesi Ocse per aspettativa di vita alla nascita con 82,8 anni, prima di noi la Svizzera con 82,9, la Spagna con 83,2 e il Giappone con 83,4 anni. Ma se guardiamo dal lato della spesa sanitaria in rapporto al Pil, l’Italia con l’8,8% è leggermente sotto la media Ocse (8,9%) e nella classifica generale siamo comunque al 18° posto sui 34 Paesi Ocse. Al primo posto gli Usa con il 16,4% sul Pil, all’ultimo la Turchia con il 5,1%. Questi alcuni dei numeri del Rapporto Health at a Glance 2015 curato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
 
La spesa sanitaria pro-capite in Italia è diminuita in termini reali a partire dal 2011. L’Ocse segnala come “la spesa sanitaria pro capite in Italia è diminuita del 3.5% in termini reali nel 2013, il terzo anno consecutivo che vede una restrizione della spesa, e dati preliminari per il 2014 indicano un’ulteriore riduzione dello 0.4%. Di conseguenza, la spesa sanitaria pro-capite in Italia rimane inferiore ai livelli precedenti la crisi economica, e ampiamente al di sotto della spesa di alti Paesi OCSE ad alto reddito”.

L’Italia con l’8,8% è leggermente sotto la media Ocse (8,9%) per quanto riguarda il complesso della spesa pubblica e privata. Nella classifica generale siamo comunque al 18° posto sui 34 Paesi Ocse. Al primo posto gli Usa con il 16,4% sul Pil, all’ultimo la Turchia con il 5,1. A livello procapite in dollari a parità di potere d’acquisto l’Italia spende complessivamente per la sanità pubblica e privata 3.077 dollari americani, a fronte di una media Ocse di 3.453 dollari. La spesa procapite più alta negli Usa con 8.713 dollari, la più bassa in Turchia con 941 dollari.
 
Per quanto riguarda la sola spesa sanitaria pubblica con il 6.8% ci collochiamo invece leggermente al di sopra della media Ocse (6,6%) e occupiamo in ogni caso il 16° posto in classifica. La spesa sanitaria pubblica più alta si registra nei Paesi Bassi con il 9,7% del Pil e la più bassa in Messico con il 3,2%. A livello procapite in dollari, sempre a parità di potere d’acquisto, ma per la sola spesa sanitaria pubblica l’Italia spende 2,381 dollari USA, a fronte di una media Ocse di 2.536 dollari. La spesa pubblica procapite più alta in Norvegia con 4.981 dollari, la più bassa in Messico con 536 dollari.
 

 
Il rapporto segnala che “una serie di misure di contenimento della spesa sanitaria sono state implementate in Italia a seguito della crisi economica. Alcune misure hanno interessato la spesa farmaceutica. La quota di mercato rappresentata da farmaci generici è quadruplicata dagli anni 2000, contribuendo alla riduzione dei prezzi e della spesa. Tuttavia, la penetrazione dei farmaci generici resta relativamente bassa in Italia, rappresentando il 19% del mercato farmaceutico totale in volume nel 2013 (rispetto a un media OCSE del 48%) e l’11% in valore (meno della metà della media OCSE, pari a 24%). Inoltre, in Italia la quota di spesa farmaceutica pubblica è relativamente bassa rispetto ad altri paesi OCSE.
 

 
Nonostante la buona qualità dell’assistenza sanitaria, alcuni indicatori sono negativi per bambini e anziani. “Gli indicatori di qualità dell'assistenza primaria e ospedaliera in Italia – si legge nel report - rimangono al di sopra della media OCSE in molte aree nonostante i livelli di spesa sanitaria inferiori ad altri paesi OCSE ad alto reddito. Tuttavia, l’Italia rimane arretrata rispetto ad altri paesi sull’assistenza agli anziani e la prevenzione delle malattie non trasmissibili”. Da segnalare per esempio il dato sull’obesità infantile che vede il nostro Paese tra quelli con le peggiori performance al 31° posto.
 
L’aspettativa di vita in Italia, 82.8 anni nel 2013, è la quarta più alta nell’area OCSE. L’aspettativa di vita a 65 anni è anch’essa tra le più alte ed è aumentata nel corso del tempo. Tuttavia gli indicatori di salute all’età di 65 anni sono peggiori di quelli in altri paesi OCSE e l’aspettativa di vita in buona salute all’età di 65 anni in Italia è tra le più basse nei paesi OCSE, con 7 anni senza disabilità per le donne e circa 8 anni per gli uomini. Al contempo, l’offerta di assistenza di lungo termine agli anziani è inferiore rispetto alla maggior parte dei paesi OCSE.
Il consumo di alcol, in media, è diminuito negli ultimi 20 anni più che in ogni altro paese OCSE, e i tassi di obesità tra gli adulti sono inferiori alla media OCSE (ma i dati nazionali si basano su autovalutazioni, che probabilmente sottostimano i tassi reali). I tassi di sovrappeso e obesità tra i bambini, invece, sono tra i più alti al mondo. Tra i giovani, il consumo di alcol a rischio sta aumentando e il consumo di tabacco è alto. Tutto questo porterà probabilmente a una maggiore domanda di assistenza sanitaria nel futuro.
 

Le performance dell’Italia nel Rapporto Healt at Glance 2015
 
Performance sanitarie
Sopravvivenza cancro cervice: Italia al 3° posto
Speranza di vita alla nascita. Italia al 4° posto
Sopravvivenza cancro colon retto: Italia al 12° posto
Sopravvivenza cancro al seno: Italia al 15° posto
Mortalità cardiovascolare: Italia al 17° posto
Aspettativa di vita in buona salute a 65 anni: Italia al 19° posto
 
Stili di vita (la classifica Ocse mette in testa l’incidenza più bassa dei fenomeni)
Consumo alcolici: Italia al 4° posto
Rischio obesità in età adulta: Italia al 4° posto
Fumatori in età adulta: Italia al 24° posto
Rischio obesità infantile: Italia al 31° posto
 
Spesa sanitaria
Spesa sanitaria totale in rapporto al Pil: Italia al 18° posto
Spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil: Italia al 16° posto
 
Dati su strutture e personale sanitario
Numero Risonanze magnetiche: Italia al 3° posto
Numero medici: Italia all’8° posto
Numero Tac: Italia al 9° posto
Numero posti letto ospedali: Italia al 19° posto
Numero infermieri: Italia al 24° posto

Luciano Fassari

04 novembre 2015
© Riproduzione riservata


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