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Ricoveri ospedalieri: -4,9% nel 2010. Diminuiscono del 3,7% le giornate di degenza


L’attività ospedaliera stimata per l’anno 2010 si attesterebbe a 11.085.404 ricoveri contro i 11.657.864 del 2009. La riduzione, nei due anni di riferimento, è stata particolarmente marcata per il day hospital per acuti e per riabilitazione (rispettivamente -9,9% e -24,2%). Mentre resta alto il numero dei parti cesarei (38,2%). E' quanto evidenziato nel Rapporto preliminare sull'attività di ricovero in Italia per l'anno 2010, elaborato dal ministero della Salute in base ai dati ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera (Sdo).

06 LUG - In Italia nel 2010 si sono registrati 11.085.404 ricoveri, un numero in calo del 4,9% rispetto all’anno precedente, quando i ricoveri erano stati 11.657.864. Il tasso di ospedalizzazione del 2010, comprensivo delle varie tipologie di attività (acuti, riabilitazione e lungodegenza, regime ordinario e day hospital), è stato circa 174,5 per 1.000 abitanti, in diminuzione rispetto al 184,4 per 1.000 abitanti del 2009 e al 193 per 1.000 del 2008. La riduzione più evidente si è registrata nel tasso di ospedalizzazione per acuti che è passato, per il ricovero ordinario, da 124 per 1.000 abitanti nel 2009 a circa 120 per 1.000 abitanti nel 2010, e per il ricovero diurno, da circa 53 a 47 per 1.000.
In calo anche le giornate di degenza, stimate in circa 70,7 milioni, cioè -3,7% rispetto al 2009.
Sono questi i principali dati del Rapporto preliminare sull'attività di ricovero in Italia per il 2010, elaborato dal ministero della Salute in base ai dati ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera (Sdo).

Nel rapporto si può notare anche come le dimissioni con DRG chirurgico abbiano raggiunto circa il 41,5%, confermando il trend di crescita rispetto agli anni precedenti: 41,1% nel 2009, 40,7% nel 2008, 40,0% nel 2007, 39,9% nel 2006.
I ricoveri chirurgici eseguiti in day surgery hanno costituito il 31,5% delle dimissioni con Drg chirurgico, mentre nel 2009 rappresentavano il 32,6%.
La degenza media è rimasta sostanzialmente stabile da diversi anni posizionandosi su 6,7 giorni. Effettuando una standardizzazione per case-mix si è potuto osservare un minimo di 6,13 giorni in Umbria, ed un massimo di 7,78 giorni in Valle d’Aosta. La degenza media pre-operatoria, indice di efficienza organizzativa, è risultata lievemente in calo scendendo a 1,87 giorni (1,99 nel 2007, 1,97 nel 2008 e 1,88 nel 2009). I valori più elevati sono stati rilevati nelle regioni Lazio e Molise (rispettivamente 2,51 e 2,42 giorni) ed in Basilicata e Liguria (rispettivamente 2,38 e 2,30 giorni). Al contrario i valori più bassi sono stati registrati nelle Marche (1,23 giorni) e in Toscana (1,41).

L’elevata incidenza di parti cesarei, indicatore di inappropriatezza e fenomeno prettamente italiano, ha mostrato solo una lieve diminuzione, nonostante siano stati messi in atto dalle regioni ripetuti e significativi interventi. La percentuale rispetto al totale dei parti è risultata essere il 38,2% nel 2010, contro un 38,4% nel 2009 e 38,3 % del 2008, con valori massimi registrati in Campania (61,6) e Sicilia (52,8). In particolare valori superiori al 40% di parti cesarei si sono registrati in tutte le regioni del centro-sud ad eccezione della Sardegna (dato 2009).

L’indicatore sulla percentuale di interventi di colecistectomia laparoscopica rispetto al totale degli interventi di colecistectomia si è notato essere in costante aumento: 88,72% nel 2010, 87,26% nel 2009, 86,79% nel 2008 e 85,96% nel 2007. Il tasso di ospedalizzazione per interventi di tonsillectomia si è mantenuto intorno al valore osservato l’anno precedente: 70,45 nel 2010, 70,2 nel 2009, rispetto ai valori più elevati degli anni precedenti: 71,51 nel 2008 e 86,44 nel 2007 (per 100 mila abitanti). Entrambe queste ultime tendenze hanno rappresentato un miglioramento nel merito dell’appropriatezza. Inoltre sono risultati in diminuzione anche altri indicatori come la percentuale di dimessi da reparti chirurgici con DRG medico sul totale dei dimessi in Regime ordinario da reparti chirurgici, che è passata dal 35,7% del 2008 al 34,7% del 2009 e al 33,5 del 2010, e la percentuale di ricoveri diurni di tipo diagnostico sul totale dei ricoveri diurni con DRG medico (dal 56,1% del 2008 al 54,7% del 2009 al 51,5 del 2010).

06 luglio 2011
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