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Farmaceutica. La spesa del primo semestre 2011 cala del 6,4%. Lo conferma l’Agenas


Aggiornati al 14 settembre, i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari evidenziano una netta diminuzione della spesa per farmaci che appare particolarmente sensibile nelle regioni sottoposte a Piano di rientro e, soprattutto in quelle del Sud Italia. A guidare la classifica delle Regioni più “virtuose” è la Campania con una diminuzione del 13,3% della propria spesa.

15 SET - Aggiornati che più non si può. Sono i dati sull’andamento del primo semestre 2011 della spesa farmaceutica convenzionata nelle Regioni italiane che l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha pubblicato ieri. Si tratta di numeri davvero interessanti poiché, ancora una volta, a predominare nella spesa per farmaci territoriale, è il segno “meno”. In totale, infatti, Regioni e Province autonome, hanno fatto registrare un variazione rispetto ai primi sei mesi del 2010, pari a un confortante -6,4 che, tradotto in euro sonanti fa la bella cifra di oltre 5.415 miliardi netti, contro i 5.783 e spiccioli (sempre netti), spesi nel primo semestre dello scorso anno.
Dato di particolare rilevanza è quello che riguarda le Regioni sottoposte a Piano di rientro e, in particolare quelle del Sud Italia, nelle quali i bilanci della farmaceutica sono rientrati nettamente entro il loro giusto alveo. A guidarle è la Campania che con un risparmio netto del 13,3% si piazza al primo posto assoluto non solo tra le Regioni in difficoltà con i propri conti ma anche tra quelle tradizionalmente considerate “ virtuose”. Seguono da vicino la Calabria (13,1%) e la Puglia (12,9%). Restando nell’ambito di questa “classifica” i dati Agenas segnalano il -8% del Piemonte (anche questa Regione è alle prese con il Piano di rientro), il -5,2% della Liguria, e, per tornare alle Regioni del Centro Sud, il -3,5% del Lazio, il -2,7 dell’Abruzzo, il -6,2% della Basilicata, il -4,3% della Sicilia e il -0,9% della Sardegna.
Si tratta a ben vedere di risultati davvero positivi sui quali, però, hanno indubbiamente inciso le misure di contenimento adottate “sia a livello centrale che regionale”. Tra queste quelle relative al ticket che, nelle rilevazioni dell’Agenas, comprende sia la quota “fissa” applicata da ciascuna Regione, sia quella “variabile” legata, come si legge nella nota dell’Agenzia, “alla partecipazione del cittadino nella scelta tra il farmaco di marca e il generico”.
Le Regioni che hanno ottenuto i risultati migliori sul fronte del risparmio, infatti, fanno segnare una decisa crescita del “peso” della compartecipazione dei cittadini. In Campania, ad esempio, la comparazione tra il ticket applicato nel primo semestre 2011 e il rispettivo periodo del 2010, mostra come questo sia aumentato del 116,72%. Lo stesso è avvenuto in Puglia, con un “differenziale” del 126,29%. A dare ragione del positivo andamento dei conti regionali, c’è poi il dato sullo sconto applicato a favore del Ssn, anch’esso aumentato tra 2011 e 2010 in praticamente tutte le Regioni. In quelle del Sud, in particolare, supera pressoché dovunque il 6% (6,7% in Campania, 6,3% in Puglia e Calabria, per restare tra le prime tre) con una punta del 7% in Sicilia.
Si tratta, a ben guardare, di un prova di efficacia delle misure adottate per tenere sotto controllo la spesa farmaceutica. E a testimoniarlo c’è il calo del numero di ricette che appare particolarmente sensibile proprio nelle tre Regioni sopraccitate: in Campania si è avuto un -8,6% di ricette, in Calabria un -0,8% e in Puglia un -5,2%. Resta ora da vedere se questo risultato tanto positivo non corra il rischio di trasformarsi in un boomerang per i conti sempre in bilico delle Regioni. Sarà infatti un’ottima occasione per verificare se al calo della spesa farmaceutica regionale corrisponda anche un calo delle altre voci di spesa, quella ospedaliera su tutte.
Se così non fosse appare chiaro che occorrerà rimettere mano ai meccanismi di risparmio. Sempre sperando che questo non comporti una “rivoluzione” in negativo del sistema sanitario pubblico nel suo complesso.
 
 
 
 

Regione

                                          Netta

gen-giu 2011

gen-giu 2010

VAR. 11/10

(Valore in €)

(Valore in €)

(Valore %)


PIEMONTE

385.064.505,17

418.385.790,57

-8,0


V. AOSTA

10.601.257,98

11.054.923,35

-4,1


LOMBARDIA

804.740.148,83

832.632.801,30

-3,3


BOLZANO

29.974.349,70

30.774.183,65

-2,6


TRENTO

38.485.249,69

39.335.320,96

-2,2


VENETO

368.079.798,14

396.170.308,89

-7,1


FRIULI V.G.

112.773.076,69

116.216.915,10

-3,0


LIGURIA

155.109.055,54

163.601.082,86

-5,2


E. ROMAGNA

362.754.932,49

381.331.040,34

-4,9


TOSCANA

309.205.570,64

325.445.102,96

-5,0


UMBRIA

78.742.977,73

81.934.202,24

-3,9


MARCHE

140.594.455,12

145.625.872,25

-3,5


LAZIO

595.107.868,92

616.397.973,47

-3,5


ABRUZZO

133.977.047,23

137.754.414,79

-2,7


MOLISE

30.003.153,67

30.248.415,50

-0,8


CAMPANIA

509.753.350,56

588.036.500,92

-13,3


PUGLIA

405.805.106,33

466.088.741,83

-12,9


BASILICATA

53.231.384,46

56.748.423,15

-6,2


CALABRIA

195.155.580,09

224.582.375,25

-13,1


SICILIA

521.782.641,88

544.976.627,27

-4,3


SARDEGNA

174.393.771,37

176.063.538,92

-0,9


ITALIA

5.415.335.282,23

5.783.404.555,57

-6,4




15 settembre 2011
© Riproduzione riservata


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