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Morbillo in Europa: Italia seconda per diffusione con il 35% dei casi. Peggio di noi solo la Romania con un’epidemia ancora in corso


Nel periodo dicembre 2016-novembre 2017 segnalati 14.393 casi in Europa di cui 4.985 in Italia. Il dato è contenuto nel rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’agenzia dell’Ue che si occupa della sorveglianza delle malattie infettive in Europa, pubblicato il 12 gennaio. Il rapporto segnala anche che in Grecia e Romania l'epidemia di moribillo è ancora in corso. IL REPORT ECDC.

18 GEN - Morbillo: due epidemie sono ancora in corso in Grecia e Romania e nel 2017 si sono avuti in Europa complessivamente 14.393 casi, di cui 4.985 solo in Italia, il 35% del totale.

Il nostro Paese è purtroppo sul podio in questa preoccupante classifica degli Stati con il più alto tasso di casi di morbillo, secondo solo alla Romania e prima di Germania e Grecia.

Il dato è contenuto nel rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC, European Centre for Disease Prevention and Control), l’agenzia dell’Ue che si occupa della sorveglianza delle malattie infettive in Europa, pubblicato il 12 gennaio e che contiene i dati aggiornati sulla diffusione del morbillo e della rosolia per il periodo dicembre 2016-novembre 2017.

La copertura vaccinale in molti Stati membri, si legge nel rapporto, non è ancora ottimale: secondo i dati dell’Oms del 2015-2016, in 20 Paesi su 27 la percentuale di vaccinati con seconda dose è al di sotto del target considerato sicuro per interrompere la diffusione della malattia, ovvero il 95 per cento.

E l’Italia, ancora una volta, non può vantare un buon risultato, essendo al di sotto dell’84 per cento.

I più alti tassi di infezione si riscontrano nella popolazione pediatrica: dei 14.391 casi di morbillo segnalati all’ECDC nel periodo di riferimento di cui è nota l‘età dei pazienti, il 37% riguarda bambini sotto i cinque anni, il 44% invece adolescenti sopra i 15.

Il dato da sottolineare è però quello della maggiore incidenza di casi che hanno coinvolto bambini al di sotto dei 12 mesi, quindi ancora non in età per ricevere la prima somministrazione di vaccino.

Sono loro, infatti, quelli maggiormente esposti a complicanze da morbillo e pertanto più protetti dalla cosiddetta immunità di gregge, che si raggiunge appunto con il 95% di copertura vaccinale con due dosi di vaccino.

Sempre il rapporto riporta infatti che nel target di popolazione pediatrica tra gli uno e i quatto anni, ovvero il periodo per la somministrazione della prima dose di vaccino contro parotite, morbillo e rosolia, la percentuale di casi rilevati in bambini non vaccinati è dell’87%; l’11% è invece la percentuale dei casi riscontrati in bambini che hanno ricevuto una sola dose.

Se si vuole raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo - conclude il report – i tassi di copertura vaccinale per i bambini oggetto di programmi di vaccinazione di routine devono aumentare in alcuni paesi dell’UE, per arrivare al 95% e porre un freno al contagio da infezione.

Nel periodo compreso tra il 1 ° dicembre 2016 e il 30 novembre 2017, la maggior parte dei casi è stata segnalata dalla Romania (5.966), Italia (4.985), Germania (937) e Grecia (625), che rappresentano rispettivamente il 41%, il 35%, il 7% e il 4% di tutti i casi segnalati dai paesi Ue/See. La diagnosi di morbillo è stata confermata da risultati di laboratorio positivi (sierologia, rilevazione o isolamento del virus) nel 60% di tutti i casi segnalati.
 
I casi sono stati classificati come importati se c’erano prove virologiche e / o epidemiologiche dell'esposizione al di fuori della regione o del paese 7-18 giorni prima dell'eruzione cutanea, mentre i casi sono stati classificati come correlati all'importazione se erano infezioni acquisite localmente causate dal virus importato, come supportato da epidemiologico e/o virologico.

Di 13.579 casi con stato di vaccinazione noto, l'87% non era vaccinato, l'8% era vaccinato con una dose, il 3% sono stati vaccinati con due o più dosi e il 2% è stato vaccinato con un numero sconosciuto di dosi. Di tutti i casi, il 6% aveva uno stato di vaccinazione sconosciuto.

La proporzione di casi con stato di vaccinazione sconosciuta era più alta negli adulti di età compresa tra 25-29 anni, raggiungendo il 12 per cento.

La proporzione di casi non vaccinati era più alta tra i bambini al di sotto di un anno di età (96%).

Nel gruppo target per la prima dose di vaccinazione routinaria di morbillo, parotite e rosolia (MMR), l'87% dei casi non era vaccinato, l'11% era vaccinato con una dose, lo 0% con due dosi o più, l'1% con un numero sconosciuto di dosi e l'1% aveva uno stato di vaccinazione sconosciuto.
Trentaquattro decessi dovuti a morbillo sono stati segnalati a TESSy (The European Surveillance System) durante il periodo di 12 mesi; con 23 in Romania, quattro in Italia, due in Grecia e uno ciascuno in Bulgaria, Francia, Germania, Portogallo e Spagna.

Per quanto riguarda la rosolia, tra il 1 ° dicembre 2016 e il 30 novembre 2017, 28 Stati membri dell'Ue/See hanno segnalato 729 casi. Belgio e Francia non segnalano casi di rosolia a TESSy.

In questo periodo di 12 mesi, il più alto numero di casi è stato segnalato da Polonia (533), Germania (75) e Italia (64) e rappresentano rispettivamente il 73%, il 10% e il 9% dei casi segnalati.

A novembre 2017, in sei paesi Ue/See sono stati segnalati 48 casi, di cui 34 dalla Polonia.

18 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

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