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Salute. Per i giovani bisogna guadagnarsela. Responsabilmente

di Laura Berardi

La salute è anche una responsabilità individuale. Lo pensa il 66% degli adolescenti italiani. Il dato in un'indagine presentata al Festival della Scienza in corso a Genova. E due su tre sono convinti che il loro comportamento influirà sul futuro di tutti, donne in testa

28 OTT - I giovani sono convinti che la qualità della loro vita futura potrà migliorare solo se ci si impegna individualmente per la salute e per l'ambiente. E che la crisi odierna è strutturale e non ha carattere reversibile, per questo dobbiamo cambiare i nostri stili di vita. Ecco il quadro che emerge dall'ultima indagine condotta a livello nazionale tramite questionari, commissionata dalla Fondazione Ligure di Gastroenterologia e presentata oggi in una conferenza sul tema della prevenzione dal titolo “Prima: dopo è tardi”, al Festival della Scienza di Genova 2011.
Per qualcuno, che i più giovani siano convinti di poter cambiare il mondo,  potrebbe forse sembrare scontato. Ma probabilmente, in un periodo di crisi economica e politica, non lo è altrettanto il fatto di poter incidere anche solo individualmente nella società. “È il segno di come sta cambiando il mondo”, ha spiegato Roberto Weber di Swg, società che ha condotto l'inchiesta. “I giovani non credono di poter incidere tanto sulla politica e sull'economia, ma sono particolarmente attenti all'ambiente e alla salute perché pensano che il loro comportamento – di ognuno di loro – possa influire sulla società. Addirittura il 66% pensa che la salute sia una responsabilità individuale, due su tre”, ha continuato. “Ed è strano, visto che invece i genitori di quegli stessi ragazzi pensano alla salute come un problema sociale”.

Strana, questa differenza, anche perché dalla stessa indagine emerge che la famiglia è ancora uno dei principali punti di riferimento per la formazione sulla prevenzione: il 74% dei ragazzi dichiara di rivolgersi ai genitori come interlocutori sul tema della salute. Nella ricerca di informazioni segue internet, abbastanza distaccato, al 48%. E la televisione è solo al 21%, segno di una società che sta cambiando. “È come se questi giovani ammettessero che prima di tutto, la cura della salute e dell'ambiente spetta a loro”, ha commentato Weber.
Lo studio ha preso in considerazione un campione di 800 adulti (per essere considerati tali bisognava aver superato il 20esimo anno d'età), e 400 giovani tra i 16 e i 20 anni, residenti in Italia, scelti in maniera casuale ma ponderati per essere rappresentativi rispetto ai parametri di sesso ed età.
In generale, dall'analisi dei questionari, emerge che i giovani si preoccupano della loro salute molto di più degli adulti. Gli adolescenti che pongono attenzione alla cura del loro benessere e dell'ambiente, soprattutto quando si parla di prevenzione, sono infatti il 45% di quelli intervistati. Il valore corrispondente per i più grandi si ferma al 29%, non arrivando dunque nemmeno a un italiano su tre.
Andando ad osservare più attentamente come ragazzi e adulti pensano di poter incidere sulla qualità della loro vita, emergono altre differenze rispetto all'età: il 62% degli over 20 pensa di poter migliorare il proprio benessere mangiando bene, mentre per il 45% dei giovani sono le relazioni interpersonali ad incidere sulla qualità della vita. Ma in questo si osservano anche differenze di genere. “Sono soprattutto i maschi a credere che le relazioni interpersonali contino più del cibo. Il 47% dei giovani intervistati ha dato questa risposta, mentre per le ragazze torna al primo posto il mangiare sano (51% delle intervistate tra i 16 e i 20 anni)”, ha spiegato ancora Weber. “Dallo studio questo dato viene fuori prepotentemente. Il protagonismo delle donne nell'ambito della salute, si fa sempre più imponente. Il genere femminile sarà forse meno rumoroso, ma è destinato a segnare i comportamenti e il rimodellamento del paese. E se non gliene daremo opportunità, probabilmente se la prenderanno da sole.”

Laura Berardi
 

28 ottobre 2011
© Riproduzione riservata


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