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Quanto conta la salute nelle elezioni del Parlamento europeo? Molto poco, se ci dovessimo basare sui programmi elettorali

di Grazia Labate

Nonostante la salute sia nelle menti degli europei, accanto al lavoro come problema principale, sembrerebbe che questo messaggio non sia stato ampiamente recepito dai principali gruppi politici presenti alle elezioni del Parlamento europeo, sebbene molti di essi rispondano ad alcuni attuali problemi di salute pubblica, come l'inquinamento atmosferico. Tuttavia le politiche per un'Europa sana, non sono state esplicitamente affrontate nei programmi, ma solo genericamente affermate come obiettivi da raggiungere

15 MAG - Le imminenti elezioni del Parlamento europeo saranno forse le più importanti di sempre, una specie di pietra miliare per il futuro del progetto europeo, che era nel cuore e nella mente dei padri fondatori. Considerato che la salute è uno dei temi più avvertito dagli europei, (in un recente sondaggio di Eurobarometro, il 70% dei cittadini europei desiderava più interventi sulla salute), si può sostenere che una forte leadership in materia di salute da parte delle istituzioni europee avvicinerebbe di più l'UE ai cittadini e potrebbe aiutare a ripristinare la loro fiducia verso le istituzioni comunitarie.
 


Quando si cerca la parola salute sul sito web interattivo e multilingue "Cosa fa per me l’Europa", realizzato dal Servizio di ricerca del Parlamento europeo, contiene centinaia di articoli di facile lettura che forniscono esempi dell’impatto positivo che l'UE ha sulla vita dei cittadini. Gli utenti possono facilmente trovare informazioni specifiche su ciò che l'Europa fa per la loro regione, la loro professione o la loro salute.

Ci sono una miriade di informazioni attraverso le quali si comprende come a partire dalla ricerca biomedica, alle politiche di salute pubblica, l’Europa ha grande voce in capitolo nonostante la politica sanitaria sia appannaggio di ogni singolo stato membro. Tuttavia dai grandi progetti di ricerca trasnazionali, alle politiche del farmaco, alle modalità con cui in cui l'UE regola la libera circolazione non solo delle merci, ma delle persone l’UE tocca la vita di ognuno di noi.
 
Ma allora quali sono i principali gruppi politici europei che in questa campagna elettorale parlano di salute?
L'European Public Health Alliance (EPHA) è un'associazione senza fini di lucro europea  i cui membri sono organizzazioni no profit attive nella sanità pubblica. L'EPHA ha 89 organizzazioni membri con sede in 21 paesi europei. Fiona Godfrey è il segretario generale dell'EPHA. L'EPHA ha effettuato un'analisi dei manifesti o delle pubblicazioni che definiscono le posizioni dei gruppi per le elezioni di maggio, che sono state pubblicate fino ad oggi, e questo è il riassunto che è possibile fare.

Partito popolare europeo: sebbene nessun manifesto specifico per le attuali elezioni del Parlamento europeo appaia sul sito web del Partito popolare europeo, la loro piattaforma concordata nel recente congresso statutario del partito  afferma che la salute e il benessere sono essenziali per la felicità delle persone e per le opportunità di partecipazione nella società. La salute rimane sempre al centro delle loro politiche e in modo particolare per le europee, L'EPP, si concentra sull'utilizzo di energia verde e fonti di energia rinnovabile per ripulire l'aria europea e contribuire ad una Europa più sana. Inoltre, il principale candidato del PPE che aspira a diventare il prossimo presidente della Commissione europea (o Spitzenkandidate), Manfred Weber ha assunto in prima persona, in particolare, l’impegno per la lotta al cancro: "La lotta contro il cancro mi sta molto a cuore. Il 40% degli europei dovrà affrontare il rischio di cancro durante la propria vita. Perciò, cari amici, combineremmo tutti i nostri soldi, tutta la nostra capacità di ricerca e tutti i nostri database all'interno dell'Unione europea, per creare un Masterplan per combattere il cancro".

Partito Socialista Democratico: il gruppo socialista e democratico ha esposto la propria visione per l'Europa nel prossimo mandato 2019-2024 nella relazione della commissione indipendente per l'uguaglianza sostenibile. La salute non ha una specifica proposta politica, ma è citata in tutto il rapporto come una delle preoccupazioni delle attuali realtà politiche, economiche, sociali e ambientali. La relazione sottolinea la necessità di affrontare l'inquinamento atmosferico, la povertà, l'ineguaglianza e le cattive condizioni di lavoro per migliorare la salute delle persone, chiedendo un piano di protezione sociale che garantisca a tutti i cittadini europei un accesso universale all'assistenza sanitaria. Il rapporto chiede anche una corretta politica alimentare e nutrizionale che salvaguardi la salute umana.

Conservatori e riformisti europei: la visione europea dei conservatori e dei riformatori per l'Europa menziona la salute nel contesto della necessità di contrastare la cattiva qualità dell'aria che contribuisce alla morte prematura, all'assenza di malattia dal lavoro e ai costi sanitari significativi e riconosce la necessità di lavorare a livello transfrontaliero per affrontare il problema urgente della tutela della salute pubblica.
 
L'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa: menziona la salute solo nel contesto della salvaguardia della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi.

Verdi: il manifesto dei Verdi, oltre a promettere di proteggere la salute dei cittadini combattendo l'inquinamento dell'aria e dell'acqua e fermando i rifiuti di plastica, creando così un ambiente di vita più sano, ha una sezione specifica, seppur breve, sulla salute, a differenza di alcuni degli altri gruppi politici. Invita l'UE a guidare gli Stati membri per raggiungere una copertura sanitaria universale, a ridurre le disuguaglianze sanitarie e garantire l'accesso ai farmaci, nonché a concentrarsi sulla prevenzione dei problemi di salute fisica e mentale.

Volt: è un movimento paneuropeo e progressista che propone un modo di fare politica nuovo e più inclusivo. Sono convinti che un nuovo approccio paneuropeo serva a vincere le sfide presenti e future:  cambiamenti climatici, diseguaglianze economiche, immigrazione, conflitti internazionali, terrorismo, l'impatto della rivoluzione tecnologica sul lavoro. Essendo un movimento politico transnazionale, Volt vuole aiutare gli Europei ad unirsi per creare una visione e un sentire comuni, condividere buone pratiche e sviluppare nuove politiche, insieme. Il motivo per cui Volt è nato è la convinzione che le tendenze reazionarie e populiste stanno minacciando i valori costitutivi della UE, e che i partiti politici tradizionali non riescono più a fornire risposte concrete alle sfide del presente. Il nuovo movimento politico paneuropeo nato 2 anni fa, sebbene ancora in fase di sviluppo, dedica un intero capitolo alla salute, nella sua Mappatura delle politiche, toccando i sistemi sanitari, gli operatori sanitari, affrontando le malattie non trasmissibili e la prevenzione.
 
Diem25: Democracy in Europe Movement 2025 o Movimento per la democrazia in Europa 2025, è un movimento paneuropeo fondato dall'ex-Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis. La loro proposta è quella di costruire uno Standard Sanitario Europeo. Convinti come sono che vi siano significative diseguaglianze della qualità dell’assistenza sanitaria nell’UE, in particolare tra la “vecchia” e la “nuova” UE, riscontrabili non solo nella diversa aspettativa di vita, ma anche nell’aspettativa di vita sana. Propongono perciò l’istituzione di un sistema sanitario europeo. Come soluzione a breve termine, chiedono standard minimi di assistenza sanitaria negli Stati membri. Gli standard dovrebbero comprendere l’ammontare dei finanziamenti rispetto al PIL del paese, la disponibilità del servizio (numero di infermieri, medici, ospedali pro-capite) e la convergenza degli standard di servizio. A sostegno di ciò, verranno offerti finanziamenti dal bilancio UE per supportare i paesi che lottano per raggiungere  tali standard. Riforma del settore farmaceutico e dell’ attuale legge sui brevetti che avvantaggia le aziende piuttosto che le persone. Consentire i brevetti solo sui metodi di produzione, non sulle sostanze. Invece di finanziare solo le fasi iniziali della R&S (Ricerca e Sviluppo), l’UE si dovrà impegnare nel seguire l’intero processo, compresa l’attuazione. Infine creazione del Centro europeo di controllo delle malattie, incentrato sulla lotta contro le patologie per le quali esistono vaccini e miglioramento della preparazione professionale per affrontare le nuove malattie causate dal riscaldamento globale.

Il Partito Pirata Europeo (PPEU, European Pirate Party) è l'organizzazione che unisce i partiti pirata dei Paesi dell'Unione europea. Fondato nel 2013 ha lo scopo di coordinare i partiti pirata europei nell'ambito delle attività nell'Unione europea e nelle elezioni europee.  Chiede l'istituzione e il finanziamento di metodi alternativi per incentivare l'informazione farmaceutica e la riforma dei brevetti.

La galassia dell’estrema destra vede molti partiti assai diversi tra loro.  Alcuni partiti partono da posizioni dichiaratamente fasciste o addirittura naziste, come i tre movimenti estremisti tedeschi (Republikaner, Npd e Dvu), i tre italiani (Ms-Fiamma tricolore, Forza Nuova, Fronte sociale nazionale), la spagnola Democrazia nazionale, il Partito nazionale britannico, il Fronte ellenico, l'ungherese Partito della giustizia e della vita, il fiammingo Vlaams Blok. Altri nel tempo si sono connotati come una sorta di socialismo di destra con venature antiglobaliste e antiliberiste come i francesi del Fronte nazionale di Le Pen e il Movimento nazionale repubblicano di Mégret, l'Fpö (Partito liberale) di Jörg Haider in Austria.
 
Alcuni di questi partiti erano stati riuniti proprio da Le Pen in un supergruppo europeo chiamato Euro-nat. Recentemente sono sorti partiti nel nord-centro Europa che accomunano spinte populiste(nazionalismo, localismo, rivolta fiscale, opposizione all'euro e all'Europa) a programmi anti-immigrati conditi da accenni parafascisti, come Per un'Olanda vivibile di Pim Fortuyn, il Partito del popolo danese di Pia Kjærsgaard, il norvegese Partito del progresso di Carl Hagen, il Partito del popolo svizzero di Christoph Blocher, la svedese Nuova democrazia, l'irlandese Eire Now. Infine ci sono i partiti dell'Est europeo ex comunista dove la connotazione ultranazionalista e fascista è prevalente, come il Partito della Grande Romania, i liberaldemocratici russi di Zhirinovski, il Partito nazionalista slovacco, il Partito della destra croata (Hrvatska Stranka Prava), il Partito radicale serbo di Vojislav Seselj. 

Non a caso, infine, l'estrema destra nazista ha il maggiore seguito proprio nell'ex Germania Est e in Russia con il partito Pamyat. Non sono soltanto i sentimenti xenofobi e razzisti a connotare questi movimenti. Una posizione comune nei partiti di estrema destra delle nazioni aderenti all'Unione europea, e anche in quelle in predicato di entrarci, è l'opposizione agli organismi comunitari, o per lo meno l'opposizione all'architettura europea attuale disegnata dal Partito popolare europeo e dal Partito socialista europeo: maggiore integrazione, moneta comune, Parlamento e Commissione europei.

L'estrema destra si oppone in modo deciso e vuole il ritorno al predominio delle nazioni sugli organismi comunitari e, nei movimenti localisti (Lega Nord, Vlaams Blok), teme l'annullamento delle particolarità regionali nel gigantismo di Bruxelles e rilancia l'idea «Europa dei popoli». Per arrivare all'estremismo della Le Pen, che vorrebbe l'uscita immediata della Francia dall'Ue e il ritorno al franco come moneta corrente o quanto meno da affiancare all'euro. L'estrema destra, specie quella di ispirazione neofascista e neonazista, tra i suoi programmi principali ha il superamento del liberismo e la guerra alla globalizzazione, l'anti americanismo  molto diffuso, così come anche l’antisemitismo. Nessuna traccia di problematiche inerenti la salute e le sue politiche a livello comunitario.

Sulla base di quanto fino ad oggi è dato di conoscere, nonostante la salute sia nelle menti degli europei, accanto al lavoro come problema principale, sembrerebbe che questo messaggio non sia stato ampiamente recepito dai principali gruppi politici presenti alle elezioni del Parlamento europeo, sebbene molti di essi rispondano ad alcuni attuali problemi di salute pubblica, come l'inquinamento atmosferico, per creare un legame più ampio nelle politiche per ambienti sani e europei sani. 

Tuttavia le politiche per un'Europa sana, non sono state esplicitamente affrontate nei programmi di partito, ma solo genericamente affermate come obiettivi da raggiungere. L'EPHA ha pubblicato le sue principali proposte incentrate sulla salute, formulando una serie di raccomandazioni ai candidati deputati al Parlamento europeo presenti nelle diverse liste alle elezioni, come priorità cui dar seguito con precise azioni parlamentari.
Le troviamo in AGE Platform Europe (AGE) e nel Manifesto per le elezioni del Parlamento europeo 2019 promosse dall’ Associazione delle leghe europee contro il cancro (ECL), dall’ Associazione europea dei farmacisti ospedalieri, dal European Heart Network (EHN), dall’Istituto europeo per la salute delle donne (EIWH), dall'Assoc Santé de France, e dal Mental Health Europe (MHE - PMI).

Vedremo il 26 maggio come finirà questa difficile competizione politica. Tuttavia è difficile pensare che di fronte alle grandi sfide per la tutela della salute dentro un futuro caratterizzato da una grande longevità europea, possano vincere idee di chiusura nazionalistica o del fai da te.
 
L’umanità si tutelerà e vincerà le sfide verso vecchie e nuove malattie solo se saprà mettere a fattor comune conoscenze, ricerche, sviluppo di nuove metodologie organizzative e comportamentali e soprattutto se il grande valore europeo dell’universalismo nell’accesso e nella fruizione delle cure, per tutti e di tutti si affermerà come valore del terzo millennio.

Grazia Labate
Ricercatrice in economia sanitaria già sottosegretaria alla sanità 


15 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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