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Inappropriatezza in ospedale. Per diabete, malattie polmonari, insufficienza cardiaca, influenza, asma e alcol correlate, l’alternativa al ricovero con l’assistenza territoriale non decolla


E' quanto risulta dall'analisi delle SDO 2018 che contengono anche una serie di indicatori sui tassi di ospedalizzazione per alcune patologie che potrebbero essere trattate fuori dall'ospedale. Più alti sono meno significativa è la presenza di servizi sul territorio. 

21 GEN - I ricoveri ospedalieri calano progressivamente ma la crescita dell'assistenza territoriale non sembra crescere di pari misura. E' quanto si deduce dall'analisi delle SDO 2018 che consentono un'analisi indiretta dei progressi nella medicina territoriale come alternativa all'ospedalizzazione attraverso una serie di indicatori riferiti ai tassi di ospedalizzazione per condizioni cliniche - come il diabete non controllato, il diabete con complicanze, l'insufficienza cardiaca, l'asma nell'adulto, le malattie polmonari croniche ostruttive, l'influenza nell'anziano e le patologie correlate all'alcol - per i quali valori più bassi indicano una migliore efficienza dell'assistenza sanitaria, sia come efficacia dei servizi territoriali, sia come ridotta inappropriatezza del ricorso all'ospedalizzazione.

Ad esempio, nel 2018 il tasso di ospedalizzazione per diabete non controllato è in media in Italia di 10,79 dimissioni per centomila abitanti (era 12,1 nel 2017); il tasso di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nella fascia di età 18 anni e più di 300,26 dimissioni per centomila abitanti (era 311,99 nel 2017) e il tasso di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nella fascia di età 65 anni e più è di 1.001,29 dimissioni per centomila abitanti (era 1.051,88 nel 2017).

Il tasso di ospedalizzazione per influenza nell'anziano (per centomila abitanti) nel 2018 è di 11,15, mentre era 8,16 nel 2017.

Così il tasso di ospedalizzazione per malattie polmonari croniche ostruttive, nel 2018 è stato di 55,58 dimissioni per centomila abitanti, con una diminuzione rispetto al valore di 62,51 del 2017; il tasso di ospedalizzazione per diabete con complicanze nel 2018 era 28,96 dimissioni per centomila abitanti, con una diminuzione rispetto al valore di 30,22 del 2017.

Infine, la percentuale di riammissioni non programmate (avvenute entro 30 giorni dal precedente ricovero) per schizofrenia o disturbo bipolare è rispettivamente di 13,65% e 8,1% nel 2018 (12,92% e 7,91% nel 2017).

Fin qui il dato medio nazionale e la differenza con il 2017.

Ma analizzando le singole Regioni e guardando anche ai dati di cinque anni prima, quando cioè gli effetti misurati dalle Sdo erano quelli del primo Patto per la Salute del periodo dei piani di rientro, quello 2010-2012  (approvato nel 2009) e quindi con una forte stretta sull’inappropriatezza anche per contenere la spesa, si nota un risultato medio nazionale significativo per alcune patologie (ad esempio una riduzione del 57% del tasso di ospedalizzazione per malattie polmonari croniche ostruttive per 100.000 abitanti, di circa il 50% del tasso di ospedalizzazione per diabete non controllato per 100.000 abitanti o anche del 40% per l’ospedalizzazione per asma nell'adulto sempre per 100mila abitanti e del 20% circa del tasso di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca per 100mila abitanti over 65), ma anche un peggioramento, sempre riferito la media nazionale, per altre.

Chi in questo senso va peggio è l’ospedalizzazione per influenza nell'anziano il cui tasso per 100mila abitanti invece di calare (per servizi territoriali efficienti, appunto) aumenta. E aumenta del 27% tra il 2017 e il 2018 e addirittura del 52% tra il 2013 e il 2018.

Ma non è la sola patologia a “peggiorare” i suoi indicatori medi nazionali. Rispetto al 2017 aumenta, anche se di poco, l’ospedalizzazione per asma nell'adulto che tuttavia è in calo rispetto al 2013, mentre aumenta sia rispetto al 2017 che al 2013 la percentuale di riammissioni non programmate per schizofrenia sul totale delle dimissioni per schizofrenia e la percentuale di riammissioni non programmate per disturbo bipolare sul totale delle dimissioni per disturbo bipolare.

Analizzando poi le singole Regioni, si nota che quelle in piano di rientro sono quasi sempre in calo rispetto ai due anni di confronto, anche se con alcune eccezioni.

A registrare cali-record è ad esempio la Calabria che rispetto al 2013 ha ridotto del 65% il tasso di ospedalizzazione per diabete non controllato, del 64% il tasso di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca, del 97% sempre rispetto al 2013 il tasso di ospedalizzazione per malattie polmonari croniche ostruttive in cui tuttavia il record spetta alla Valle d’Aosta che ha abbattuto questo indicatore del 538 per cento.

E tra alti e bassi quasi tutte le Regioni segnano cali sia rispetto al 2017 che al 2013. Tranne che per l’ospedalizzazione per influenza dell’anziano, in calo rispetto al 2017 solo in Valle d’Aosta, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia e rispetto al 2013 rispetto a Valle d’Aosta, Campania, Basilicata e Sicilia. La Basilicata registra il calo maggiore rispetto a entrambi gli anni (102% sul 2017 e 114% sul 2013). In tutte le altre Regioni aumenta e al top rispetto al 2017 ci sono le Marche con un aumento quasi del 66% mentre rispetto al 2013 c’è l Liguria con un aumento quasi dell’81 per cento.
 

 

 

21 gennaio 2020
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