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Brexit. Quali saranno le ripercussioni per la sanità nel Regno Unito? 


"Vi è una sostanziale incertezza sulla posizione del Regno Unito nel settore sanitario e ci vorranno anni prima che il settore si stabilizzi". Molte le incognite, a partire dalla carenza di personale sanitario (in buona parte proveniente dall'UE), fino all'approvvigionamento di farmaci una volta che il Paese uscirà dal sistema Ema. Non mancheranno ripercussioni anche sul piano della ricerca, visto che il Regno Unito era il primo beneficiario dei finanziamenti europei. GlobalData prova a fare il punto della situazione.

03 FEB - In questi giorni il Regno Unito ha ufficializzato la Brexit, evitando il disastroso scenario "No Deal". Tuttavia, in questa fase restano aperte ancora molte questioni riguardo le prospettive del settore sanitario: dal personale alla ricerca, fino alla fornitura di farmaci. Quali saranno le ripercussioni della Brexit in questi diversi ambiti?
 
A dare una prima risposta è Urte Jakimaviciute, Senior Director of Market Research presso GlobalData: “Il 31 gennaio non è stato il traguardo della Brexit e la Brexit non sarà completata fino a quando il Regno Unito non sarà fuori dal periodo di transizione e le nuove regole commerciali, normative e di conformità saranno stabilite con l'UE. Vi è una sostanziale incertezza sulla posizione del Regno Unito nel settore sanitario e ci vorranno anni prima che il settore si stabilizzi. ".
 
"Il periodo di transizione ha lo scopo di dare tempo al Regno Unito e all'UE per concordare come saranno le loro relazioni future. Durante questo periodo, il Regno Unito potrà anche concludere nuovi accordi commerciali, come con gli Stati Uniti. Mentre divergere dalle norme e dai regolamenti dell'UE può essere vantaggioso per alcune aziende, altre, soprattutto quelle con legami più stretti con l'Europa, soffriranno maggiormente per la nuova situazione".
 
Personale sanitario
“Gran parte delle imprese del Regno Unito si affida a forza lavoro esterna, compresi i cittadini dell'UE. La carenza di personale nel settore sanitario è un problema di grande attualità nel Regno Unito e le restrizioni alla libera circolazione acuiranno la questione - sottolinea Jakimaviciute -. I cittadini dell'UE rappresentano il 9,5% dei medicipresenti negli ospedali e nei servizi sanitari territoriali in Inghilterra. Inoltre, il 6,4% di tutti gli infermieri e il 5,7% del personale scientifico, terapeutico e tecnico all'interno del sistema sanitario inglese provengono dall'UE. Londra dipende in particolare dalla forza lavoro sanitaria proveniente dall'UE per un terzo. Per controllare il gap tra domanda e offerta, il governo del Regno Unito dovrà creare un sistema di immigrazione efficace nel dopo Brexit".
 
Futuri accordi di libero scambio e Nhs
“Trump ha espresso apertamente il suo interesse a stringere un accordo di libero scambio con il Regno Unito. Il presidente degli Stati Uniti ha anche incolpato alcuni paesi che beneficiano della ricerca farmaceutica americana e che estorcono prezzi irragionevolmente bassi dal settore farmaceutico statunitense. La principale preoccupazione è che gli Stati Uniti desiderino che le loro aziende farmaceutiche ottengano un maggiore accesso al Servizio sanitario inglese nell'ambito di un accordo commerciale, che potrebbe costringere i servizi sanitari del Regno Unito a pagare prezzi più alti per i farmaci statunitensi", prosegue.
 
Fornitura di farmaci
"L'anno 2020 vedrà una continua pressione sulla catena di approvvigionamento di medicinali del Regno Unito. Mentre la più grande paura - la carenza di farmaci associata alla Brexit 'No Deal' è stata scampata, almeno per il periodo di transizione, permangono preoccupazioni riguardanti l'approvvigionamento di medicinali. Se il Regno Unito lascia il sistema di approvazione dell'Agenzia europea (Ema) per svilupparne uno proprio, la Gran Bretagna potrebbe rischia di ottenere un accesso ritardato ai nuovi farmaci".
 
Trials clinici
"Un altro rischio potrebbe derivare dalla mancata attuazione del regolamento sui trials clinici dell'UE all'interno del sistema normativo del Regno Unito, che potrebbe influire sulla partecipazione del Paese alle sperimentazioni cliniche internazionali".
 
Ricerca scientifica
“L'innovazione scientifica richiede un accesso illimitato alle informazioni e alle risorse umane. La perdita del partenariato Regno Unito-UE comporterà una partecipazione limitata ai programmi finanziati dall'UE come Horizon 2020, il più grande programma di ricerca e innovazione mai realizzato dall'UE, in cui il Regno Unito è attualmente il secondo più grande beneficiario a livello di finanziamenti. L'industria farmaceutica è uno dei settori più vasti e dinamici del Regno Unito e contribuisce in modo determinante alla sua economia. Il governo del Regno Unito ha 11 mesi per chiarire le direzioni che il Paese prenderà per mantenere l'attuale ruolo di leader nelle settore delle life sciences. Mentre il Regno Unito e l'UE sono riusciti a trovare una via d'uscita dall'impasse della Brexit, c'è ancora molta strada da fare prima che venga chiarito il futuro settore nel post-Brexit”, conclude Jakimaviciute.

03 febbraio 2020
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