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Coronavirus. Curva torna lievemente a salire ma è boom guariti e continua calo ricoveri. Guerra (Oms): “Riaprire ora è ancora troppo rischioso”


Rispetto a ieri si registrano 3.836 casi in più anche se si registra un elevato aumento giornaliero dei tamponi effettuati (+51 mila rispetto a ieri). Prosegue il calo delle persone ricoverate e dei pazienti in terapia intensiva. C'è poi da registrare il record di guariti in un giorno (+.2.099). Il totale dei casi sale a 139.422 di cui 26.491 guariti e 17.669 decessi Gli operatori sanitari contagiati salgono a 13.522. IL REPORT

08 APR - I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 139.422 (+3.836 rispetto a ieri pari al +3%), tra cui 26.491 persone guarite (+2.099 rispetto a ieri pari al +9%) e 17.669 deceduti (+542 rispetto a ieri pari al +3%). Le persone attualmente positive sono quindi 95.262 (+1.195 rispetto a ieri pari al +1%). Complessivamente sono stati effettuati 807.125 tamponi +51.680 dei quali oltre 500 mila in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto.

Questi i dati principali dell’aggiornamento odierno forniti dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18. Rispetto a ieri tornano a crescere con più forza i nuovi casi, anche se si registra un elevato aumento giornalieri dei tamponi effettuati. Prosegue il calo delle persone ricoverate e dei pazienti in terapia intensiva. C'è poi da registrare il record di guariti in un giorno.
 
Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 28.545 i malati in Lombardia (+202 rispetto a ieri pari al +0,7%), 13.110 in Emilia Romagna (+62 pari al +0,5%), 10.171 in Veneto (+206 pari al +2%), 10.989 in Piemonte (+285 pari al +3%), 3.562nelle Marche (-176 pari al -5%), 2.859 in Campania (+94 pari al +3%), 3.245 in Liguria (+33 pari al +1%), 5.557 in Toscana (+130 pari al +2%), 3.448 nel Lazio (+83 pari al +2%), 1.415 in Friuli Venezia Giulia (+36 pari al +3%), 1.893 in Sicilia (+34 pari al +2%), 2.238 in Puglia (+101 pari al +5%), 1.534 in Abruzzo (+43 pari al +3%), 1.940 nella Pa di Trento (+50 pari al +3%), 181 in Molise (-4 pari al -2%), 823 in Umbria (-23 pari al -3%), 1.281 in provincia di Bolzano (-20 pari al -2%), 755 in Calabria (+22 pari al +3%), 840 in Sardegna (+19 pari al +2%), 606 in Valle d’Aosta (+13 pari al +2%) e 270 in Basilicata (+5 pari al +2%).
 
Le vittime sono 9.722 in Lombardia (238 in più di ieri pari al +3%), 2.234 in Emilia Romagna (+54 pari al +2%), 736 in Veneto (+41 pari al +6%), 652 nelle Marche (+22 pari al +3%), 1.378 in Piemonte (+59 pari al +4%), 654 in Liguria (+34 pari al +5%), 244 nel Lazio (+6 pari al +3%), 169 in Friuli Venezia Giulia (+5 pari al +3%), 179 in Abruzzo (+7 pari al +4%), 392 in Toscana (+23 pari al +6%), 221 in Campania (+5 pari al +2%), 102 in Valle d’Aosta (+2 pari al +2%), 255 nella Pa di Trento (+11 pari al +5%), 179 nella Pa di Bolzano (+5 pari al +3%), 133 in Sicilia (+8 pari al +6%), 59 in Sardegna (+7 pari al +13%), 60 in Calabria (+0), 13 in Molise (+0), 50 in Umbria (+1 pari al +2%), 14 in Basilicata (+0) e 219 in Puglia (+10 pari al +5%).
 
Delle persone attualmente positive (95.262) sono ricoverate con sintomi 28.485 (-233 pari a -0,8% rispetto a ieri), 3.693 (-99 pari a -3%) sono in terapia intensiva, mentre 63.084 (+1.527 pari al +2%) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Il numero dei nuovi contagi si attesta oggi a 3.836 a fronte del 3.039 di ieri e questo e´ un argomento per invitare a non abbassare la guardia. I pazienti nelle terapie intensive decrescono di 99 unita' a fronte dei -106 di ieri arrivando a 3.693, mentre calano i decessi a 552 dai 604 di ieri. E oggi si registra un nuovo record di guariti pari a +2.099 rispetto a ieri per un totale di 26.491”. È quanto ha dichiarato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli durante la conferenza stampa quotidiana sull'emergenza Covid-19
 
“Dobbiamo continuare a mantenere alta la guardia – ha avvertito - e mettere in pratica i comportamenti consigliati dagli esperti per evitare la diffusione del virus”.
 
 
“I passi preliminari per pensare alla riapertura sono parecchi, avendo visto l'andamento della curva epidemica anche oggi non siamo in diminuzione, siamo in rallentamento ma siamo di fronte a un plateau, che si abbassa progressivamente in maniera assai lenta. Questo significa che c'è un serbatoio di positivi asintomatici che continuano a veicolare il virus. Quando aprire senza avere il quadro completo è abbastanza difficile prevederlo”, ha detto Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Oms, al punto stampa in Protezione Civile.
 
“Si può predisporre una valutazione del rischio per età - ha aggiunto - per tipo di lavoro, area geografica, sempre con un occhio a una riduzione marcata della curva che ancora non c'è. Non credo che il governo voglia procedere alla riapertura senza tenere in considerazione questa rischiosità che al momento è ancora molto alta”.
 
Prioritario, per Guerra, è effettuare “test a campione per capire quale sia stata la distribuzione del contagio comprendendo gli asintomatici e chi non è stato sottoposto a diagnosi. Questo è fondamentale per capire anche come riaprire al lavoro”.
 
Guerra ha poi ribadito che “non credo che il governo intenda proporre azioni che non siano dettate dalla massima prudenza e dal dato oggettivo a oggi. Siamo in un momento in cui in alcune zone del pianeta si comincia a vedere la luce, in altre no, e sono zone che ci sono abbastanza vicine. Il livello di allarme è tuttora massimo. Il fatto che le misure abbiano avuto un riscontro preciso, che ci conforta sull'efficacia, ci dice che è ovvio che continuare con queste misure ci può portare all'abbattimento della curva”.
 
“Provvedimenti del genere senza una valutazione del rischio - ha precisato - sarebbero assolutamente deleteri, potrebbero vanificare tutti i sacrifici fatti finora. Abbiamo una prospettiva di vittoria ma non abbiamo vinto, al contrario ora bisogna continuare con le stesse misure per avere un'efficacia sempre maggiore”.
 
Venendo alle polemiche sui presunti ritardi della Cina nel comunicare la diffusione del virus e di conseguenza dell’Oms nell’attivarsi Guerra ha detto che “la Cina è il tema del giorno, dopo le dichiarazioni di Trump. Ma non credo che l'Oms abbia niente da rimproverarsi, l'interazione con il Paese è stata fatta a tempo debito. Ricordo che l'agenzia non ha un ruolo sovranazionale cogente, lavora in contatto strettissimo con gli stati membri”.

 

 




08 aprile 2020
© Riproduzione riservata


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