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Coronavirus. Oggi la curva risale ma è record tamponi. Iss: “Test sierologici non danno patente immunità”. E su riaperture: “Ci vuole ancora cautela”


In confronto a ieri i casi in più sono 3.876 con il totale che arriva a 168.941 tra cui 40.164 persone guarite (+2.072 rispetto a ieri pari al +5%) e 22.170 deceduti (+525 rispetto a ieri pari al +2%). Le persone attualmente positive sono quindi 106.607 (+1.189 rispetto a ieri pari al +1%). Complessivamente sono stati effettuati 1.178.403 tamponi (+60.999 rispetto a ieri). Continua la discesa dei pazienti ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive. Sempre alto il numero di nuovi casi nelle Regioni del Nord. IL REPORT

16 APR - I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 168.941 (+3.876 rispetto a ieri pari al +2%), tra cui 40.164 persone guarite (+2.072 rispetto a ieri pari al +5%) e 22.170 deceduti (+525 rispetto a ieri pari al +2%). Le persone attualmente positive sono quindi 106.607 (+1.189 rispetto a ieri pari al +1%). Complessivamente sono stati effettuati 1.178.403 tamponi (+60.999 rispetto a ieri) dei quali circa 800 mila in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana e Veneto.

Questi i dati principali dell’aggiornamento odierno forniti dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18. Dopo un paio di giorni di andamento in calo oggi la curva torna a risalire anche se c’è da considerare l’alto numero di tamponi effettuati. Sempre molto alto il numero di nuovi casi totali in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna (vedi tabella). Prosegue, e questo è un dato positivo, lo svuotamento di ospedali e terapie intensive. Positivo anche il dato sui guariti nelle ultime 24 ore mentre è sempre elevato il numero dei decessi giornalieri.
 
Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 33.090 i malati in Lombardia (+169 rispetto a ieri pari al +1%), 13.663 in Emilia Romagna (+86 pari al +1%), 10.800 in Veneto (+11 pari al +0,1%), 13.783 in Piemonte (+588 pari al +4%), 3.124 nelle Marche (+27 pari al +1%), 3.118 in Campania (+31 pari al +1%), 3.437 in Liguria (-27 pari al -1%), 6.613 in Toscana (+196 pari al +3%), 4.144 nel Lazio (+97 pari al +2%), 1.330 in Friuli Venezia Giulia (-64 pari al -5%), 2.108 in Sicilia (+27 pari al +1%), 2.625 in Puglia (+52 pari al +2%), 1.850 in Abruzzo (+40 pari al +2%), 2.087 nella Pa di Trento (-17 pari al -1%), 203 in Molise (-3 pari al -1%), 536 in Umbria (-46 pari al -8%), 1.593 in provincia di Bolzano (+17 pari al +1%), 847 in Calabria (+28 pari al +3%), 865 in Sardegna (-5 pari al -1%), 518 in Valle d’Aosta (-30 pari al -5%) e 273 in Basilicata (+12 pari al +5%).
 
Le vittime sono 11.608 in Lombardia (231 in più di ieri pari al +2%), 2.843 in Emilia Romagna (+55 pari al +2%), 981 in Veneto (+41 pari al +4%), 764 nelle Marche (+18 pari al +2%), 2.094 in Piemonte (+79 pari al +4%), 828 in Liguria (+21 pari al +3%), 316 nel Lazio (+5 pari al +2%), 217 in Friuli Venezia Giulia (+5 pari al +2%), 243 in Abruzzo (+3 pari al +1%), 585 in Toscana (+29 pari al +5%), 286 in Campania (+8 pari al +2%), 122 in Valle d’Aosta (+1 pari al +1%), 322 nella Pa di Trento (+4 pari al +1%), 225 nella Pa di Bolzano (+2 pari al +1%), 187 in Sicilia (+6 pari al +3%), 85 in Sardegna (+2 pari al +2%), 72 in Calabria (+1 pari al +1%) 16 in Molise (+1 pari al +7%), 55 in Umbria (+1 pari al +2%), 22 in Basilicata (+1 pari al +5%) e 299 in Puglia (+11 pari al +4%).
 
Delle persone attualmente positive (106.607) sono ricoverate con sintomi 26.893 (-750 pari a -3% rispetto a ieri), 2.936 (-143 pari a -5%) sono in terapia intensiva, mentre 76.778 (+2.082 pari al +3%) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Prosegue il calo della pressione sulle strutture ospedaliere, ad oggi sono 2.936 i pazienti in terapia intensiva, sono il 3% del totale dei pazienti, -143 rispetto a ieri. Un numero così basso di casi non veniva registrato dal 21 marzo. 26.893 sono i ricoverati con sintomi, il 25%, anche qui c'è un decremento di 750 persone. La maggior parte delle persone positive sono in isolamento domiciliare e sono 76778, il 72% del totale”. Ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa sull'emergenza coronavirus. 
 
“Come stiamo vedendo ormai da alcuni giorni siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, ricoverati e deceduti che hanno come sappiamo uno sfalsamento temporale”. Ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
 
Il presidente dell’iss ha poi detto che “noi sappiamo che con variabili da regione a regione il numero dei malati è comunque limitato rispetto alla popolazione, oltre il 90% degli italiani non è venuto in contatto con il virus. Quindi se non stiamo molto attenti e puntuali nell'adottare le raccomandazioni la circolazione può riprendere in maniera più intensa, mentre oggi si sta attenuando grazie alle misure e alla volontà degli italiani. Per avere l'immunità di gregge bisognerebbe avere circa l'80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano. Quindi non c'è un golden standard”.
 
Brusaferro ha parlato anche dei test sierologici: “Quello dei test sierologici è un tormentone che ci accompagna giorno dopo giorno. Ci sono molti prodotti e il numero è in crescita, e questo è un dato molto positivo. Sappiamo però anche che sono recenti, e una valutazione precisa in termini di sensibilità e specificità e del loro valore predittivo non c'è, sono in fase di messa a punto. È una questione in itinere, oggi patenti di immunità è difficile poterle dare, è sempre necessario poi aggiungere un tampone. In prospettiva questo evolverà e acquisiremo nuove conoscenze”.
 
Il presidente Brusaferro ha parlato anche della Fase 2 evidenziando come sulle riaperture “il Comitato tecnico scientifico sta valutando tutte le varie opzioni. Si lavora su un mix di misure che possano consentire di allentare alcune restrizioni mantenendo però il dato R0 sotto l’1 perché altrimenti avremo una ripartenza della curva epidemica. Dobbiamo essere molto cauti nelle misure che prendiamo per evitare che ci sia una ripartenza della curva dei contagi”.
 
Affrontato anche il tema vaccino: “Quando avremo il vaccino dovremo fare dei ragionamenti per proteggere il maggior numero di persone. È chiaro che per raggiungere la copertura della popolazione dobbiamo somministrare milioni di dosi - ha detto - il problema è avere un vaccino, averlo efficace e avere una quantità di dosi sufficienti. Quando lo avremo dovremo trovare il modo di darlo a più persone possibile per arrivare all'immunità di gregge”.
 
Il numero uno dell’Iss ha anche affrontato la questione del vaccino antinfluenzale dopo l’appello dei medici di famiglia a iniziare prima la campagna autunnale: “L’anno prossimo diventa ancora più importante. Dobbiamo fare in modo che la più grande parte possibile della popolazione sia coperta. Ministero è al lavoro”.
 
Rispetto agli incrementi di casi che in Lombardia e Piemonte sono ancora elevati Brusaferro ha detto che “non mi sentirei di dire che le misure di contenimento non hanno funzionato. Anche in Piemonte e Lombardia il trend è discendente. In quelle Regioni c’è stata una circolazione del virus maggiore. Oggi man mano che la pressione sugli ospedali diminuisce c’è modo di fare più tamponi”.
 
Rispetto alle vacanze estive il numero uno dell’Iss non si è sbilanciato: “Sulle vacanze è difficile fare previsioni. È chiaro che se lei va da solo a scalare le Dolomiti il suo rischio è piuttosto basso mentre se si va in contesti affollati è diverso”.
 




 

16 aprile 2020
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