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Coronavirus. Per la prima volta i guariti superano i nuovi casi. Ma resta sempre elevato il numero dei morti. Locatelli: “Dati incoraggianti ma Fase 2 non sarà un liberi tutti”


Rispetto a ieri i nuovi casi sono 2.646 (di cui oltre 1000 solo in Lombardia) con il totale che sfiora i 190 mila. Ospedali continuano a svuotarsi così come cala anche il numero degli attualmente positivi. I deceduti totali salgono a 25.549. Riguardo al prezzo delle mascherine il capo della Protezione civile Borrelli ha spiegato che “sta alla politica stabilire un prezzo massimo per tipologia di mascherine, per evitare fenomeni speculativi”. IL REPORT

23 APR - I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 189.973 (+2.646 rispetto a ieri pari al +1%), tra cui 57.576 persone guarite (+3.033 rispetto a ieri pari al +6%) e 25.549 deceduti (+464 rispetto a ieri pari al +2%). Le persone attualmente positive sono quindi 106.848 (-851 rispetto a ieri pari al -0,8%). Complessivamente sono stati effettuati 1.579.909 tamponi (+66.658 rispetto a ieri). Nello specifico le persone sottoposte a tampone sono state 1.052.577.
 
Questi i dati principali dell’aggiornamento odierno forniti dalla Protezione Civile. Lieve diminuzione dei nuovi casi rispetto a ieri. Bene il numero dei guariti giornalieri che segna un nuovo record. Ancora alto il numero dei decessi che oggi sfiorano i 500 in un giorno. Non si vedano segnali di calo nelle Regioni del Nord, soprattutto la Lombardia che oggi registra quasi la metà dei nuovi casi totali.
 
Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 33.873 i malati in Lombardia (-369 rispetto a ieri pari al -1%), 12.845 in Emilia Romagna (-239 pari al -2%), 9.925 in Veneto (-66 pari al -1%), 15.152 in Piemonte (+30 pari al +0,2%), 3.230 nelle Marche (+0), 2.978 in Campania (-20 pari al -1%), 3.466 in Liguria (-10 pari al -0,3%), 6.171 in Toscana (+4 pari al +0,1%), 4.486 nel Lazio (+23 pari al +1%), 1.135 in Friuli Venezia Giulia (-173 pari al -13%), 2.301 in Sicilia (+14 pari al +1%), 2.936 in Puglia (+62 pari al +2%), 2.100 in Abruzzo (-8 pari al -0,4%), 1.871 nella Pa di Trento (-3 pari al -0,2%), 198 in Molise (-7 pari al -3%), 355 in Umbria (-16 pari al -4%), 1.494 in provincia di Bolzano (-18 pari al -1%), 823 in Calabria (+2 pari al +0,2%), 817 in Sardegna (-16 pari al -2%), 463 in Valle d’Aosta (-38 pari al -8%) e 229 in Basilicata (-3 pari al -1%).
 
Le vittime sono 12.940 in Lombardia (200 in più di ieri pari al +2%), 3.269 in Emilia Romagna (+65 pari al +2%), 1.206 in Veneto (+25 pari al +2%), 857 nelle Marche (+12 pari al +1%), 2.630 in Piemonte (+71 pari al +3%), 1.047 in Liguria (+25 pari al +2%), 375 nel Lazio (+5 pari al +1%), 256 in Friuli Venezia Giulia (+10 pari al +4%), 280 in Abruzzo (+4 pari al +1%), 723 in Toscana (+18 pari al +3%), 332 in Campania (+5 pari al +2%), 127 in Valle d’Aosta (+0), 382 nella Pa di Trento (+1 pari al +0,3%), 261 nella Pa di Bolzano (+5 pari al +2%), 213 in Sicilia (+5 pari al +2%), 98 in Sardegna (+2 pari al +2%), 76 in Calabria (+0), 20 in Molise (+1 pari al +5%), 61 in Umbria (+0), 24 in Basilicata (+0) e 372 in Puglia (+10 pari al +3%).
 
Delle persone attualmente positive (106.848) sono ricoverate con sintomi 22.871 (-934 pari a -4% rispetto a ieri), 2.267 (-117 pari a -5%) sono in terapia intensiva, mentre 81.170 (+200 pari al +0,2%) si trovano in isolamento domiciliare.
“I numeri sono particolarmente confortanti: il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel paese”, ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli che poi ha annunciato come “si è conclusa la chiamata per operatori socio sanitari per istituti penitenziari, per residenze per disabili e case di cura per anziani. Le domande sono state 20.491 e si è chiusa la call per il personale medico. Abbiamo ricevuto 691 domande. Sono persone che avvieremo immediatamente dove ci sarà bisogno”.
 
Riguardo al prezzo delle mascherine Borrelli ha spiegato poi che “sta alla politica stabilire un prezzo massimo per tipologia di mascherine, per evitare fenomeni speculativi”. Borrelli ha sottolineato che le mascherine sono “un bene prezioso e, come avviene sempre nel mercato, quando la domanda spicca verso l'alto il prezzo si colloca in un valore più elevato”.
 
Il capo della Protezione civile ha poi rimarcato come “i dati Istat sulla mortalità in Italia comprendono anche le persone non positive al coronavirus, e questo spiega la differenza con i dati forniti giornalmente dalla Protezione civile”.
 
“Oggi è il quarto giorno consecutivo in cui il numero dei soggetti positivi è in calo, e per quanto i numeri sui decessi ci feriscono, in quattro regioni non si è registrato alcun decesso, e in altre due un solo decesso”, ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli sottolineando che “l'indice di contagiosità, il famoso R con zero, è oggi tra lo 0,5 e lo 0,7, tenendo conto delle differenze regionali”.
 
“A far corso dal 5 aprile – ha evidenziato -, con la sola eccezione di una giornata, c'è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati. E a far corso dal 3 aprile costantemente ogni giorno abbiamo registrato una riduzione del numero dei pazienti in terapia intensiva. Eravamo a 4.068 posti occupati, oggi siamo a 2.267”.
 
Locatelli ha poi affrontato il tema vaccini: “Oggi abbiamo in corso di studio due potenziali vaccini in Usa, uno in Inghilterra, uno in Germania e uno in Cina che sono in una fase avanzata di sviluppo. Ma deve essere detto chiaramente che non vuol dire affatto imminenza di commercializzazione, ma vuol dire messa a punto di approcci vaccinali in grado di sviluppare una risposta immunologica protettiva. Esistono diverse tappe ineludibili per documentare sicurezza ed efficacia, e questi studi dovranno rispondere a una domanda fondamentale, cioè che a oggi non abbiamo risposte certe su quanto dura l'immunità protettiva. È rassicurante che grandi gruppi nel mondo si impegnino, ma ci vogliono mesi prima di poter pensare alla commercializzazione di questi vaccini”.
 
Locatelli poi ha specificato come “andranno condotti studi e valutazioni per capire l'esito o meno sugli organi più interessati dal coronavirus sulle persone guarite”.
 
Rispetto alla Fase 2 il presidente del Css ha detto che come Cts è stata fatta “la valutazione di evitare le aggregazioni, mantenere il distanziamento fisico. Nei modelli sviluppati una riapertura delle scuole in concomitanza con il ripristino delle attività produttive avrebbe comportato certamente l'andare oltre, e non di poco, l'indice di contagiosità di 1. Abbiamo consegnato questa valutazione al Governo a cui spettano le decisioni”.
 
“Concordo – ha precisato - con il presidente del Consiglio, la data del 4 maggio non è `liberi tutti´. Va considerata una gradualità. È chiaro che magari qualche piccola eccezione, per chi vive ai confini di una regione e lavora in quella limitrofa, potrà essere largamente considerata e messa in conto”.
 
Rispetto ai test sierologici Locatelli ha detto che “dobbiamo identificare come test validati ed è quello che si accinge a fare nelle prossime ore la commissione nominata dal commissario Arcuri. I soggetti risultati eventualmente positivi ai test sono soggetti che «sono entrati in contatto con il virus - ha spiegato - ma la loro contagiosità deve essere accertata attraverso la complementazione dell'esame col tampone”.
 
“L'eventuale presenza di anticorpi - ha aggiunto - non necessariamente vogliono dire immunità protettiva e soprattutto non sappiamo per quanto tempo perdurano. Un soggetto positivo domani mattina non è detto che rimanga tale a settembre. Lo studio di sieroprevalenza che verrà condotto sulla popolazione italiana ci darà informazioni di questo tipo. Cominciamo a condurre questa valutazione, a validare test» e poi daremo altre indicazioni”.
 





23 aprile 2020
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