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La farmacia sempre più presidio a 360 gradi della sanità territoriale

di Ettore Jorio

Con l’epidemia Covid la farmacia, in quanto tale, ha guadagnato un maggiore protagonismo istituzionale e, con esso, accelerato il suo percorso di crescita, intrapreso già da qualche anno, nella erogazione dei servizi, sia socio-sanitari che socio-assistenziali, assicurando sensibili incrementi dei valori di fatturato

14 LUG - La farmacia tradizionale ha, da sempre, rappresentato un presidio sanitario efficiente funzionante in tutti gli ambiti comunali, nessuno escluso. Dal 1968 in poi ha esercitato un siffatto ruolo, nel particolare regime di concessione pubblica.
 
Tutto questo a garanzia, allora, dello Stato (oggi delle Regioni) di conservare la titolarità del relativo mercato, trasferendo a terzi (i farmacisti, oggi a chiunque, concessionari) - in difetto di prelazione quanto al 51% reso nuovo disponibile - il diritto di esercizio della somministrazione al pubblico di medicinali e affini. Una sorta di «pronto soccorso» farmaceutico, obbligato a somministrare all’utenza, dietro prescrizione medica, sostanze stupefacenti e psicotrope, medicinali salvavita e a tutela dei pericoli derivanti dall’uso degli oppioidi (overdose), nonché a garantire alla comunità l’ossigenoterapia e quant’altro utile ai sofferenti.
 
Con il tempo e, quindi, con la liberalizzazione intervenuta, la farmacia ha assunto importanti connotati mercantili aggregati, quali la commercializzazione dei prodotti afferenti alla vasta gamma di integratori, alimenti di salvaguardia di particolari ma diffuse patologie (diabete, celiachia, intolleranze, ecc.), dermocosmesi, nutraceutica, nonché di servizi di autodiagnosi, allargati poi a prestazioni tipicamente salutari (del tipo, le terapie  termali a postazione fissa).
 
Con l’epidemia COVID la farmacia, in quanto tale, ha guadagnato un maggiore protagonismo istituzionale e, con esso, accelerato il suo percorso di crescita, intrapreso già da qualche anno, nella erogazione dei servizi, sia socio-sanitari che socio-assistenziali, assicurando sensibili incrementi dei valori di fatturato.
 
Nel post pandemico e, soprattutto, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 6, la farmacia è destinata a costituire, nel suo insieme, una importante rete di prossimità, tale da divenire un presidio strutturale volto a conseguire due importanti risultati:
1. Quello di offrire una soluzione alle disparità territoriali nella erogazione dei servizi, sia di prevenzione che di assistenza sul territorio, tale da costituire un importante rimedio assistenziale nel post ospedaliero, nei servizi di prima istanza e in quelli sociali;
 
2. L’altro, di consolidare la propria cittadinanza nel «parco attivo» delle strutture intermedie, prossimo al cittadino, a garanzia anche della assistenza avanzata, sia di carattere preventivo che terapeutico e riabilitativo.
 
Un composito evento che, complessivamente, ha avviato il percorso di sostanziale affievolimento dei pregressi divieti di coevo esercizio delle professioni mediche nei locali ove si esercita l’attività di farmacia, facilitando così la già condivisa presenza in situ dell’infermiere professionale e affini. Una dimostrazione in tal senso, che certamente produrrà ulteriori allargamenti di vaccinazione routinaria con scadenza annuale, è determinato dalla previsione legislativa che ha abilitato la farmacia ad essere riconosciuta un hub erogante il vaccino J&J anti-Covid 19, operante in concorso con le strutture pubbliche.
 
La spinta prevista per la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale andrà certamente a rafforzare il ruolo del farmacista concessionario nei servizi di nuova offerta/domanda, tra i quali ovviamente primeggerà la telemedicina, funzionale al potenziamento del S.S.N. e al soddisfacimento dei bisogni della comunità e dei pazienti e, quindi, a coprire quelle debolezze di offerta emerse durante l’emergenza pandemica, nonché a costituire un presidio fisso a sostegno della assistenza domiciliare.
 
A ben vedere, l’umanità nazionale potrà godere, di qui a non molto, di un ulteriore importante presidio medicalizzato strutturalmente integrato nel sistema della salute, del quale i cittadini potranno godere a 360°, praticamente ovunque.
 
Ettore Jorio
Università della Calabria

14 luglio 2021
© Riproduzione riservata


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