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Giornata internazionale anziani. Un over 85 su due interessato da disabilità. Ma carico assistenza è quasi tutto sulle famiglie


Sono i numeri del Rapporto “Passi d’Argento” coordinato dall’Iss. La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie, molto meno dal servizio pubblico di ASL e Comune.

01 OTT - Il 1°ottobre è celebrata dalle Nazioni Unite la Giornata internazionale delle persone anziane. “L’età anziana – sottolinea il Ministero della Salute sul proprio sito - è una realtà complessa e variegata che va dagli anziani attivi e in salute agli anziani non autosufficienti. Se da un lato l’invecchiamento della popolazione rappresenta un indubbio successo sul piano della sanità pubblica, in quanto evidenzia una aspettativa di vita molto alta, allo stesso tempo, richiama l’attenzione sulla necessità di ulteriori interventi di sostegno alle politiche sanitarie e sociali. Invecchiare in buona salute è, infatti, un obiettivo prioritario non solo delle strategie europee ed internazionali ma anche nazionali”.
 
“Anche in considerazione delle esperienze legate alla pandemia da COVID-19, il Piano nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, adottato con Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020, ha previsto- ricorda il Ministero -  un rinnovato impegno nel campo della promozione della salute e della prevenzione delle malattie lungo tutto il corso della vita e sostiene la necessità di programmare e progettare sempre più in modo integrato, ponendo particolare attenzione a gruppi sociali particolarmente a rischio di fragilità o di disuguaglianza, secondo una visione etica e di coesione sociale”.
 
I dati del Rapporto “Passi d’Argento”
Dal Rapporto “Passi d'Argento”, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) è emerso in particolare che in Italia l’83% degli anziani vive in casa di proprietà e 2 anziani su 10 vivono da soli. Il 60% viene considerato attivo, ma 4 anziani su 10 hanno paura di cadere, in particolare le donne, le persone con maggiori difficoltà economiche o con basso livello di istruzione e chi vive da solo.
 
- Il 21% si dichiara insoddisfatto della propria vita; maggiore insoddisfazione è tra coloro che percepiscono come cattivo il proprio stato di salute, che hanno 3 o più patologie croniche, problemi di disabilità e non sono ben integrati socialmente.
 
- Il 13% mostra sintomi di depressione, più frequenti all’avanzare dell’età, tra le classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche o per bassa istruzione, tra chi vive solo e fra le persone con diagnosi di patologia cronica. Il 26% di anziani con sintomi di depressione non chiede aiuto.
 
- Il 15% sono disabili che richiedono assistenza; in particolar modo dopo gli 85 anni la disabilità interessa quasi 1 anziano su 2. La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie, molto meno dal servizio pubblico di ASL e Comune.
 
- Quasi 3 anziani su 4 (il 71%) non partecipano ad incontri collettivi presso punti di aggregazione come il centro anziani, il circolo, la parrocchia o le sedi di partiti politici e di associazioni e il 35% ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari in particolare ai servizi della ASL e i negozi di prima necessità. Eppure quasi 1 persona su 3 (29%) rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prende cura di congiunti,
 
- il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 6% partecipa ad attività di volontariato.
 
- Più della metà degli ultra 65enni (il 61%) riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive e il 15% percepisce il proprio quartiere poco sicuro. Circa il 18% degli anziani vive una condizione di fragilità che grava principalmente sulle famiglie, il 94% delle persone con fragilità riceve aiuto dai familiari, il 20% da badanti e il 12% da conoscenti.
 
“Conoscere le condizioni di vita  e di salute degli anziani – conclude la nota - è fondamentale per assicurare le azioni di prevenzione e valutarne l’efficacia nel tempo e per realizzare azioni e interventi finalizzati a migliorare la qualità di vita. La Giornata Internazionale è una occasione di riconoscimento per le persone anziane affinchè possano rappresentare sempre più un valore, per sé stesse, per i loro cari, e per la società nel suo insieme”.

01 ottobre 2021
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