Carceri. Un’intesa per migliorare le condizioni del personale
Giani: “Settore delicato e che necessita di interventi” per “ridurre i disagi generati da sovraffollamento acuiti dalla convivenza in ambienti troppo spesso inadeguati e privi di spazi”. Previsti costituzione e intervento di team di professionisti sanitari dell’Unità operativa complessa clinica delle organizzazioni presenti all’Aou Careggi. Aumenteranno i professioni nelle carceri e verranno realizzati studi e ricerche.
13 SET - L’obiettivo è quello di incoraggiare lo sviluppo di iniziative capaci di affrontare le problematiche riguardanti la sfera emotivo-relazionale degli operatori penitenziari per accrescere la qualità della vita personale, di contenere il disagio e la sofferenza generata dalle tensioni che si generano nelle carceri, al fine del miglioramento della qualità della vita professionale e di realizzare, sulla base delle esperienze che verranno maturate, appositi studi e ricerche volti ad individuare e definire momenti di riflessione e strategie di intervento efficaci.
Secondo il presidente della Regione
Eugenio Giani “si tratta di un settore delicato e che necessita di interventi per cercare di ridurre i disagi generati dal dover lavorare nell’ambiente carcerario, caratterizzato dal sovraffollamento e che ospita una popolazione composta da persone che hanno numerosi problemi personali, acuiti dalla convivenza in ambienti troppo spesso inadeguati e privi di spazi in grado di favorire la socializzazione e le attività lavorative volte al recupero dei reclusi.
E l’assessore regionale al diritto alla salute
Simone Bezzini sottolinea come “l’intesa prevede la costituzione e l’intervento di team di professionisti sanitari dell'Unità operativa complessa clinica delle organizzazioni presenti presso l’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, negli Istituti penitenziari del territorio regionale. Forniranno consulenza al Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria e supervisione agli Istituti penitenziari attraverso analisi localizzate e ad ampio spettro su varie tematiche a partire dalle indagini sul benessere del personale carcerario. La loro attività si sostanzierà anche nella definizione e progettazione di iniziative di tipo formativo dedicate ai professionisti e a gruppi di lavoro e nell’implementazione di progettualità quale quella già in essere presso tre Istituti del sistema penitenziario toscano, dedicate al disagio del personale dell’Amministrazione Penitenziaria, il progetto ‘Accoglienza, analisi e orientamento rispetto al disagio del personale dell’amministrazione penitenziaria’”.
La presenza dei professionisti all’interno delle carceri toscane sarà implementata e verranno realizzati appositi studi e ricerche volti ad individuare e definire momenti di riflessione e strategie di intervento più efficaci. Il protocollo di intesa ha una validità di due anni.
13 settembre 2022
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