L’Ordine dei Fisioterapisti del Piemonte e della Valle d’Aosta ha finanziato lo studio “Accesso diretto alle prestazioni di fisioterapia - Evidenze scientifiche e riferimenti normativi”, a cura di Fondazione Gimbe, con l’obiettivo di analizzare le modalità di accesso alla fisioterapia nei vari contesti del Servizio Sanitario Nazionale e proporre l’implementazione di nuovi percorsi di accesso diretto.
La ricerca rappresenta un primo passo per l’elaborazione di strategie concrete volte a migliorare la presa in carico dei pazienti e a rendere più efficiente l’impiego delle risorse sanitarie regionali.
Lo studio analizza la possibilità per i cittadini di accedere alle cure fisioterapiche in tempi più brevi attraverso la prescrizione del Medico di Medicina Generale, del Pediatra di Libera Scelta o dello Specialista, nell’ottica di ridurre le liste di attesa e anticipare l’avvio dei percorsi di fisioterapia.
Un modello basato sulle evidenze scientifiche, dalla teoria alla pratica Grazie alla disponibilità degli Assessorati alla Sanità della Regione Piemonte e della Valle d’Aosta, la ricerca è attualmente oggetto di confronto istituzionale per la valutazione delle soluzioni proposte. Le due realtà Regionali, seppure territorialmente prossime e con caratteristiche geografiche comuni, presentano organizzazioni diverse per quanto riguarda i servizi di fisioterapia.
Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte sottolinea l’importanza del lavoro congiunto sui temi riguardanti la salute: “Condivisione, collaborazione e confronto: siamo convinti che queste parole siano la base di una buona amministrazione della sanità pubblica. Per questo motivo l’iniziativa dell’Ordine Fisioterapisti Piemonte Valle d’Aosta di pubblicare questo interessante studio curato da Gimbe è molto importante per avviare un dialogo aperto e costruttivo su alcuni punti che potranno sicuramente essere oggetto di approfondimenti. Grazie, quindi, per il lavoro svolto, soprattutto perché vede al centro il paziente, l’obiettivo primo della Regione Piemonte”.
L’analisi condotta da Fondazione Gimbe ha esaminato la letteratura internazionale sull’accesso diretto alla fisioterapia, già previsto in Italia per il regime libero professionale, e ha confrontato i modelli normativi che regolano l’accesso ai servizi fisioterapici nel Sistema Sanitario Regionale. L’analisi ha preso in esame 30 studi, provenienti principalmente da Paesi in cui l’accesso diretto alla fisioterapia è una realtà consolidata, confermando che gli esiti clinici ottenuti sono sovrapponibili a quelli dei percorsi tradizionali con un impatto positivo in termini di costo-efficacia e soddisfazione dei pazienti. “Abbiamo anche analizzato la normativa di accesso ai servizi di fisioterapia in 16 regioni e province autonome, evidenziando un quadro frammentato e disomogeneo – commenta Tiziano Innocenti, Direttore dell’Unità di Metodologia della Ricerca della Fondazione Gimbe – i risultati dello studio dimostrano che i fisioterapisti possono gestire in modo sicuro ed efficace numerose condizioni cliniche, migliorando la tempestività di accesso alle cure e ottimizzando l’uso delle risorse sanitarie”.
I benefici dell’accesso diretto alla Fisioterapia La ricerca evidenzia come l’adozione di percorsi di accesso diretto ai fisioterapisti possa portare a significativi vantaggi quali la riduzione dei tempi di attesa e il miglioramento dell’accessibilità, i pazienti, infatti, potrebbero avviare i trattamenti in tempi più rapidi, con un recupero più efficace e una gestione migliore delle patologie muscoloscheletriche; l’ottimizzazione delle risorse sanitarie, riducendo il ricorso a visite specialistiche e ad esami diagnostici non sempre necessari potrebbe permettere di liberare risorse mediche; la maggiore soddisfazione dei pazienti, attraverso la semplificazione del percorso di accesso alle cure si può migliorare la qualità percepita del servizio sanitario; il supporto alla sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale, una gestione più efficiente delle risorse permetterebbe di ridurre i costi e migliorare l’efficacia dell’assistenza sanitaria.
Un modello in linea con il PNRR e il DM 77 Lo studio si inserisce nel contesto delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal Decreto Ministeriale 77, che puntano a potenziare la sanità di prossimità e a ottimizzare i percorsi di cura territoriali.
“La ricerca è un punto di partenza per un dialogo costruttivo con le istituzioni” – ha sottolineato Sabrina Altavilla, Presidente dell’Ordine Fisioterapisti Piemonte Valle d’Aosta – siamo consapevoli del ruolo chiave delle Professioni Sanitarie nella riorganizzazione del sistema sanitario e, come Fisioterapisti, siamo lieti di poter lavorare con gli Assessorati alla Sanità e pronti a metterci in gioco con proposte concrete per migliorare l’accessibilità alle cure”.
“Siamo felici che grazie alla conquista degli Ordini autonomi per la professione di Fisioterapista le iniziative volte all’innovazione e alla sostenibilità dei percorsi di presa in carico si stiano moltiplicando portando alla crescita e alla valorizzazione della professione” aggiungono i componenti della Commissione d’Albo dei Fisioterapisti di Torino Aosta Alessandria e Asti, in seno alla quale nacque l’idea della ricerca.
Anche Piero Ferrante, Presidente della Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (Fnofi), ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto: “Questo studio ha un valore non solo regionale, ma nazionale. L’accesso diretto alla fisioterapia nel Ssn, su prescrizione del Mmg/Pls, almeno per le situazioni di ‘disabilità semplici’, rappresenterebbe un modello che, nel pieno rispetto della sicurezza delle cure e supportato da un’ampia letteratura scientifica, raccoglie già un forte consenso tra i cittadini. Evitando i ‘colli di bottiglia’ che spesso ostacolano l’accesso alle cure, potrebbe rendere il nostro Servizio Sanitario più efficiente, con ricadute positive sulla sua sostenibilità e sulla riduzione delle liste d’attesa, una criticità ancora molto attuale. La Fnofi segue questa tematica da tempo, portandola costantemente all’attenzione negli incontri istituzionali, dove sta riscuotendo un ampio consenso”.