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Congresso Simeu: presentato modello valdostano figura medica e infermieristica unica nel sistema di Emergenza Urgenza

Si tratta dell’attivazione del medico e dell’infermiere di Emergenza-Urgenza in grado di svolgere la propria attività sia in Pronto Soccorso (comprese le strutture di Osservazione Breve Intensiva-OBI e Medicina d’Urgenza) sia in Emergenza Territoriale (basi periferiche del 118, Centrale Operativa-CUS e, per alcuni, anche in Elisoccorso).

26 MAR - "È stato illustrato nella sede del Congresso regionale Simeu (Società scientifica di medicina d’emergenza urgenza), svoltosi a Cuneo il 22 marzo, il modello valdostano che prevede l’attivazione della figura del medico e dell’infermiere unici nel sistema di Emergenza-Urgenza territoriale ed ospedaliero". È quanto si legge in una nota dell'Azienda Usl Valle d'Aosta.
 
"Si tratta dell’attivazione del medico e dell’infermiere di Emergenza-Urgenza - spiega la nota - in grado di svolgere la propria attività sia in Pronto Soccorso (comprese le strutture di Osservazione Breve Intensiva-OBI e Medicina d’Urgenza) sia in Emergenza Territoriale (basi periferiche del 118, Centrale Operativa-CUS e, per alcuni, anche in Elisoccorso)".
 
"Tale particolarità, quasi unica in Italia, è rappresentata dal fatto che più della metà degli infermieri e dei medici opera sia in Pronto Soccorso sia in Emergenza Territoriale; questo consente uno scambio di esperienze e di saperi utile ai professionisti e a tutto il sistema - prosegue la nota - e consente una estrema versatilità degli operatori, che sono così in grado di essere presenti e preparati su più fronti: dall’attività di Pronto Soccorso (Triage e ambulatori visita) all’attività di reparto (OBI-Medicina d’Urgenza), così come in ambulanza/auto medica e in Centrale Operativa".
 
“È evidente che questo sistema richiede un grande impegno da parte dei nostri infermieri e dei nostri medici - spiega il dottor Stefano Podio, direttore della Struttura Complessa Me.C.A.U. (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza ed Emergenza Territoriale) - ma i vantaggi si riflettono su tutta la catena operativa, nell’ottica di fornire la più efficiente continuità delle cure al paziente dal Territorio all’Ospedale. Il valore di questo modello, che ha superato la sua fase sperimentale e che è ora a pieno regime, è tangibile dal punto di vista operativo e dell’applicazione dei protocolli condivisi”.
 
"Il Congresso Simeu - aggiunge l'Azienda - è stata l’occasione di illustrare e di discutere il sistema applicato in Valle d’Aosta e in poche altre realtà in Italia e per la prima volta è stato presentato un lavoro di ricerca e di sintesi congiunto, grazie ai relatori: l’infermiera Cristina Desandré e il medico Vincenzo Marcone, autori anche di un poster scientifico, validato dal dottor Stefano Podio, che è stato premiato dall’apposita commissione di valutazione".
 
“L’imperativo è 'integrazione/interazione' superando il concetto di estraneità/freddezza cui si arriva affrontando e condividendo le reciproche criticità (medico/infermiere e ospedale/territorio) - si legge nell’abstract del poster scientifico - crescendo il personale in modo omogeneo e complementare, valorizzando i punti di forza comuni e abbattendo i punti di scontro, abbracciando l’importanza di essere uniti e definendo concordemente la rete dei rapporti, la catena delle responsabilità, le singole funzioni e l’appartenenza organica delle singole risorse”.
 
"Al termine delle relazioni dell’inf. Desandré e del dott. Marcone - conclude la nota -, si è aperto un dibattito utile al confronto e al dialogo con le altre realtà che si occupano della risposta all’Emergenza Urgenza in Piemonte e in Italia, con cui la sanità valdostana collabora e interagisce per esigenze operative e per il continuo scambio intellettuale e scientifico". 

26 marzo 2019
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