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Dirigenza medica. Aran blocca l'erogazione anticipata del premio di risultato, Fp Cgil Medici Veneto diffida l’Ulss 9

L’accordo decentrato stabiliva che una quota del premio potesse essere anticipata, mentre per il 50% doveva essere erogato l'anno successivo ad avvenuta verifica degli obiettivi. Ora l’Aran rimanda tutto in una unica soluzione, dopo la verifica annuale. La Ulss 9 Scaligera ha sospeso l'erogazione e la Fp Cgil del Veneto ha inviato una diffida sull’iniziativa senza confronto. IL PARERE ARAN e LA DIFFIDA

di Endrius Salvalaggio 
30 GEN - In Veneto più d’una azienda sanitaria sta convocando le OO.SS. della dirigenza sanitaria per informare quanto prevede un recente parere Aran sull’erogazione del premio di risultato. A dispetto di come si era stabilito nel decentrato 2016-2018, il quale accordo prevedeva che il premio fosse erogato in via anticipata mensilmente per una parte pari al 50%, mentre per il rimanete 50% l’anno successivo e dopo l’avvenuta verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte dell’OIV, ora Aran stabilisce che il premio di risultato debba essere erogato tutto ed in una unica soluzione l’anno successivo, solo dopo la verifica annuale.

Aran riporta che la corresponsione del premio di risultato di cui all’art. 77, comma 2, deve essere previsto “all’esito positivo della valutazione annuale di cui al comma 1 che comporta l’attribuzione ai dirigenti della retribuzione di risultato, concordata secondo le procedure di cui all’art. 30” il quale stabilisce al comma 1 che “La retribuzione di risultato è attribuita sulla base dei diversi livelli di valutazione della performance conseguiti dai dirigenti, dai dirigenti amministrativi tecnici e professionali e dai segretari comunali e provinciali, fermo restando che la sua erogazione può avvenire, nel rispetto delle vigenti previsioni di legge in materia, solo a seguito del conseguimento di una valutazione positiva”

“Su questo parere Aran – dice Sonia Todesco, della Fp Cgil del Veneto - le aziende stanno proponendo di sospendere gli acconti per erogare l'intero importo l'anno successivo in un’unica soluzione. In sintesi, il premio 2023 verrebbe erogato interamente nel 2024 anziché, per il 50%, ogni mese e questo, come riferiscono le aziende sanitarie, per dare applicazione ad un parere ARAN che, incurante delle condizioni sia economiche che di lavoro dei medici, si concentra su burocrazie che nulla hanno a che vedere con la necessità di far funzionare il nostro servizio sanitario regionale”.

Per Fp Cgil del Veneto questo accordo era stato siglato anche per andare incontro alle precarietà del dirigente medico e non erogare gli acconti mensili nell'anno in corso significa non avere contezza delle difficoltà economiche di una categoria che già risulta essere sottopagata.

Ma se molte aziende stanno convocando le organizzazioni sindacali sulla questione, ma c’è chi ha già applicato la norma unilateralmente, come spiega Todesco. “La Ulss 9 Scaligera ha sospeso l'erogazione dell'acconto già da questo mese – attacca la sindacalista - e senza convocazioni. Un'azione gravissima contro il sindacato e i lavoratori che ha violato il contratto decentrato sottoscritto il 18.7.2018”.

Su questo episodio la Fp Cgil del Veneto, ha già inviato una diffida indirizzata al Direttore Generale Pietro Girardi a procedere in forma unilaterale e senza alcun confronto con i sindacati con la sospensione del pagamento dell’acconto mensile del premio di risultato.

Endrius Salvalaggio

30 gennaio 2023
© Riproduzione riservata

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