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Università di Verona, al via il nuovo Dipartimento di ingegneria per la medicina di innovazione 

Interseca gli aspetti innovativi della medicina e dell’ingegneria attraverso la didattica e la ricerca, per la progettazione e l’applicazione di nuovi sistemi tecnologici sul campo della medicina di innovazione oncologica, medicina rigenerativa e intelligenza artificiale.

di Endrius Salvalaggio 
08 MAR - È stato attivato in questi giorni il tredicesimo dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione dell’università di Verona. L’attivazione è stata ufficializzata il 31 gennaio con delibera del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, ma il nuovo dipartimento è diventato operativo dal 1 marzo 2023.

L’idea di creare un nuovo Dimi, “Dipartimento di ingegneria per la medicina di innovazione”, è nata dal magnifico rettore Pier Francesco Nocini ed ha come caratteristica principale quello di intersecare gli aspetti innovativi della medicina e dell’ingegneria attraverso la didattica e la ricerca per la progettazione e l’applicazione di nuovi sistemi tecnologici sul campo della medicina di innovazione oncologica, medicina rigenerativa e intelligenza artificiale.

“E’ iniziato il primo marzo la nuova avventura importante per il nostro ateneo – dichiara Pier Francesco Nocini, magnifico rettore – ciò di cui stiamo parlando non è solo un dipartimento ma qualcosa di nuovo, innovativo e che abbraccia una integrazione perfetta tra anime diverse per portare risultati per la comunità. Vedremo una ingegneria dedicata alla scienza medica, per poter dare alle cittadine e ai cittadini cure sempre migliori e personalizzate”.

“Il nuovo Dimi ha la particolarità di fondarsi fra ricerca, formazione e sviluppo di nuove tecnologie che fanno parte della componente di ingegneria e fisica dell’ateneo calato nel contesto della medicina”, spiega il Prof Alfredo Guglielmi, decano del dipartimento.

Il nuovo Dipartimento sarà composto da un corpo docente di 62 membri, suddiviso con 24 dal settore ingegneria-informatica, 2 giuristi, 1filosofo e 35 dell’area medica.

Nel corpo docente sono presenti anche un filosofo e due giuristi. I giuristi saranno organi di approfondimento in campo del diritto per ciò che riguardano le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, mentre la presenza del filosofo risponde ai principi filosofici ed etici sull’innovazione tecnologica medica.

Il nuovo Dimi sarà un dipartimento che dovrà interagire con gli atri dodici dipartimenti, con la caratteristica della trasversalità iniziato con le primissime attività già dal primo marzo ma attivo con il nuovo direttore di Dipartimento ed iscrizione al corso dal prossimo ottobre.

Endrius Salvalaggio

08 marzo 2023
© Riproduzione riservata

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