Obbligo di defibrillatori anche nei piccoli Comuni, c’è l’ok della commissione sanità
La proposta di legge presentata dal vicepresidente del Consiglio Finco, questa estende l’obbligo di collocare i defibrillatori in teche sempre accessibili al pubblico anche nei Comuni con meno di 15 dipendenti. La legislazione nazionale ne prevede già l’installazione obbligatoria negli enti pubblici con più di 15 dipendenti. La Regione conta di impegnare 200mila euro per le spese necessarie all’acquisto dei dispositivi. Ieri l’ok.
24 MAR - Ultimo passaggio, prima del voto definitivo dell'aula consiliare, per la proposta di legge regionale sull’obbligo di defibrillatori negli enti pubblici. La commissione Sanità del Consiglio veneto, presieduta da
Sonia Brescacin ha licenziato per l’aula, con voto unanime, la proposta di legge, presentata dal vicepresidente del Consiglio
Nicola Finco, che estende l’obbligo di collocare i defibrillatori in teche sempre accessibili al pubblico anche nei Comuni con meno di 15 dipendenti. La legislazione nazionale ne prevede già l’installazione obbligatoria negli enti pubblici con più di 15 dipendenti.
Il testo regionale, “che presto sarà legge”, ne estende l’obbligo a tutta la pubblica amministrazione, anche nei piccoli comuni. Si prevede un impegno finanziario della Regione di 200 mila euro per contributi alla spesa di acquisto dei dispositivi e per finanziare i corsi di formazione per il loro corretto utilizzo nei casi di arresto cardiaco.
La commissione ha inoltre dato avvio all’esame istruttorio della proposta di legge statale, da inviare al parlamento nazionale, proposta dai consiglieri del Pd e presentata dalla vicepresidente della commissione Sanità
Annamaria Bigon: si prevede l’istituzione del dipartimento integrato per la formazione di medici chirurghi e degli specializzandi, al fine di equiparare la specializzazione di medicina generale alle altre specializzazioni sanitarie
post lauream, tutte di livello universitario.
24 marzo 2023
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