Autonomia Differenziata. È scontro tra Regioni: il Veneto fa muro contro il ‘fronte del no’
Zaia annuncia la delibera di Giunta, già firmata, per dare mandato a uno staff di legali di costituirsi presso la Consulta e difendere la Legge Calderoli contro il ricorso diretto presentato da quattro Regioni: Campania, Puglia, Sardegna e Toscana. L’obiettivo è “difendere l’autonomia, difendere il Veneto e tutti coloro che il 22 ottobre 2017 si sono presentati ai seggi per dire che volevano attivare il percorso dell’autonomia”.
30 SET - “Ho firmato la delibera di Giunta con la quale diamo mandato a uno staff di legali per costituirsi presso la Corte costituzionale e impugnare il ricorso delle quattro regioni, tra cui una a statuto speciale, che vogliono abrogare la legge Calderoli sull’autonomia differenziata. L’obiettivo è difendere l’autonomia, difendere il Veneto e tutti coloro che il 22 ottobre 2017 si sono presentati ai seggi per dire che volevano attivare il percorso dell’autonomia. Più del 98% ha detto SÌ alla riforma”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto,
Luca Zaia, annunciando il provvedimento firmato in Giunta martedì scorso per contrastare il ricorso diretto alla Consulta presentato da Puglia, Toscana, Sardegna e Campania contro la legge sull'Autonomia Differenziata.
“Il Governo farà la sua difesa” ma anche il Veneto vuole “dimostrare che è una legge rispettosa di queste Regioni e se venisse bocciata non toglie qualcosa a loro, ma qualcosa a noi”, ha detto Zaia
intervenendo alla festa provinciale della Lega a Treviso.
Le stesse Regioni, a cui si aggiunge l'Emilia Romagna, si sono anche fatte promotrici di quesiti per il referendum abrogativo della legge sulla autonomia differenziata. Ultimo atto approvato dalla Giunta dell'Emilia-Romagna guidata da Stefano Bonaccini prima del suo scioglimento a causa dell'elezione di Bonaccini al Parlamento Europeo e delle sue dimissioni da presidente di Regione (la nuova Giunta si formerà a seguito delle elezioni in programma a metà novembre). L‘Emilia-Romagna, che pure era stata (con Lombardia e Veneto) tra le Regioni ad avviare con il Governo le
trattative per l‘autonomia differenziata nel 2017-2018, infatti
non aveva poi condiviso la sua impostazione una volta concretizzata nel Ddl Calderoli, arrivando a chiederne l'abrogazione, unendosi al fronte del ‘no’ con Campania, Toscana, Sardegna e Puglia.
30 settembre 2024
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