Le colpe dei padri
di Enzo Bozza
24 MAR -
Gentile Direttore,se ho letto bene, pare che non ci siano le risorse per mettere in piedi un corso di specializzazione in Medicina Generale, con un curioso voltafaccia del Governo nei confronti del ministro. Credo che possa sfuggire a pochi l’importanza di una formazione universitaria nazionale per una figura professionale fulcro del SSN come il medico di MMG.
Tra i pochi, a cui sfugge questa priorità ci sono due categorie che dovrebbero subire un degno martirio nella pubblica piazza: gli idioti, nella giusta etimologia greca della parola: idiotes: coloro che non erano cittadini di Atene e oggi, per esteso: coloro che non hanno responsabilità civile. Nella seconda categoria, troviamo gli ignavi, nel senso dantesco del termine: coloro che confondono i propri privilegi acquisiti con il senso etico del ruolo pubblico. Quei ben noti potentati in ambito sanitario: sindacato maggioritario ed ente previdenziale che pur conoscendo le criticità della professione medica, si ostinano a mantenere ben saldo l’attaccamento ai propri particolari interessi, sacrificando il destino di una categoria medica e il diritto ad una seria programmazione assistenziale di milioni di cittadini.
Non c’è la volontà e, di conseguenza, non si trovano le risorse per cambiare le cose, con una tecnica e patetica giustificazione governativa: non ci sono soldi. In realtà è una povera e semplice questione di priorità politica: i soldi per la guerra ci sono e magicamente compaiono da qualche fondo cassa sconosciuto per i cittadini.
I soldi per la salute a lungo termine, non ci sono. Se la priorità è quella di ammazzare la gente e non curarla, allora posso fermarmi qui. Tutto il mio discorso diventa inutile e non vale la pena nemmeno leggere il seguito. Se invece, a qualcuno tornassero in mente le parole di Moravia quando affermava che la guerra come tale dovrebbe diventare un tabù sociale, al pari dell’incesto, allora rimane lo spazio per un vero impegno sociale che parte proprio dalle garanzie per la salute. La Cura è civiltà, la guerra è cultura della morte e morte della Cultura.
Prosaicamente la tutela della salute, parte proprio dall’organizzazione dei servizi del SSN, se continuiamo a farla dipendere dagli interessi privatistici e personalistici di pochi anziché voler tutelare il bene comune di tutti i cittadini, allora questa diventa una scelta e una colpa politica nei confronti dei cittadini di una repubblica costituzionale e nei confronti delle prossime generazioni di medici. La figura professionale del medico di medicina generale non può rimanere marginale e al di fuori di quella che dovrebbe essere una macchina della salute, una macchina pubblica, coordinata ed efficiente. Un medico centrale nell’erogazione di tanti servizi non può avere una formazione che non sia universitaria e riconosciuta istituzionalmente e non può rimanere professionista privato pagato un tanto al chilo.
Curiosamente sono proprio i medici di medicina generale i principali responsabili delle proprie disgrazie, in una specie di sindrome di Stoccolma, affezionati ai propri carnefici, continuando a dare credito ai maggiori attori di questa caduta verticale della professione: un sindacato maggioritario ed un ente previdenziale che trovano il proprio splendore nella magnifica decadenza della Medicina Generale. Se questo è un uomo…
Enzo BozzaMedico MMG a Vodo e Borca di Cadore (BL)
24 marzo 2025
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