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Salute mentale. In Veneto fare squadra per rivendicare risorse e servizi

di Salvatore Lihard
27 LUG - Gentile Direttore,
recentemente il Ministero della Salute, in data 25 giugno, e la SIEP (Società Italiana Epidemiologia Psichiatrica) con Quaderni n°8/2021 hanno pubblicato alcuni dati relativi alla salute mentale nell'anno 2019 nel Paese e nelle singole Regioni. Dati che come Movimento per la difesa della sanità pubblica veneziana abbiamo valutato in maniera negativa soprattutto nella Regione in cui operiamo: il Veneto.

Il costo pro-capite per residente per la Salute Mentale in Italia è pari a € 65,4, in decrescita rispetto all’anno 2015 (€ 73,8); nel 2018 il Veneto ha registrato una spesa procapite di 54,5 euro, fanalino di coda dopo la Basilicata; nel 2019 il Veneto ha registrato una spesa procapite a 49,4 euro, fanalino di coda dietro la Campania.
 


Sempre nel Veneto:
- nel 2018: spesa ambulatoriale: 84.548.000 euro e spesa residenziale: 90.402.000;
- nel 2019: spesa ambulatoriale: 73.826.000 (-12,68%) e spesa residenziale:80.544.000 (-10,9%).

Per la salute mentale, il Veneto destina il 2,5% dei circa 8 miliardi di euro della dotazione del Fondo socio-sanitario regionale.
Per quanto riguarda gli organici nei servizi psichiatrici della regione si registra, invece, che alla carenza di quasi tutte le professioni si compensa con un surplus di Operatori Socio Sanitari che non possono svolgere funzioni terapeutiche né riabilitative.
 


Negativo anche il dato del numero delle prestazioni: in Italia nel 2019 un calo rispetto al 2018 di meno 32,13% e nel Veneto addirittura del 47,05%.


Interessante anche il dato dell'incidenza degli utenti trattati (first ever) con tassi standardizzati per 10.000 abitanti (raffronto Veneto e Italia):
 


Da considerare ovviamente che tali dati sono stati registrati nel periodo ante Covid-19 e purtroppo si registra un aumento di un terzo del numero degli assistiti nel periodo della pandemia. Ad esempio a Venezia il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della AULSS3 ha dichiarato un aumento del 20%: dai 5.000 ai 6.000.
Si evidenzia inoltre che in Veneto 454.393 prendono antidepressivi, 79.221 prendono antipsicotici.

Tale quadro allarmante fa sicuramente riflettere sulla gestione delle politiche attinenti alla salute mentale nel Veneto. A nostra avviso la sola denuncia è insufficiente. Occorre costruire al più presto una piattaforma unitaria con i Comitati, le Organizzazioni sindacali, con le associazioni di familiari, con gli operatori socio-sanitari.
 
I punti rivendicativi da portare all'attenzione dell'Amministrazione regionale:
- Aumento delle risorse finanziare (almeno fino 5% del fondo sanitario regionale)
- Piano per nuove assunzioni di personale
- Potenziamento dei servizi territoriali
- Rispetto degli standard delle strutture territoriali così come previsto dalla DGR 1616/2008
- Ritiro della DGR 1673/2018 sull'attivazione di 280 pl RSSP (manicomietti)
- Annullamento di tutte le pratiche di contenzione meccanica
- Attivazione immediata dei Piano di Zona 2022-2024
- Pubblicizzazione annuale di  dati (una sorta di atlante sulla salute mentale).

Salvatore Lihard
Componente del Movimento per la difesa della sanità pubblica veneziana


27 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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