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Mercoledì 12 LUGLIO 2023
In Sardegna nessun ritorno del colera: l’indagine sul caso del paziente di Arbus smonta l’ipotesi della patologia

Quotidiano Sanità lo ha appreso dapprima da fonti ufficiali ed ora è giunta conferma dall’ISS. I sintomi riscontrati nel paziente non sono assolutamente da collegarsi ai sierogruppi O1 e O139 del V. Cholerae che producono l'enterotossina che causa la temuta grave diarrea, spesso fatale. Potrebbe invece trattarsi di un sotto virione ambientale che causa la comune dissenteria.

La notizia sul ritorno del Colera in Sardegna che in questi ultimi due giorni ha fatto il giro di Italia ed è approdata addirittura in Europa, non ha trovato fortunatamente conferma.

Gli esiti dell’indagine avviata nei giorni scorsi dagli specialisti nel campo sul caso del paziente di Arbus trasferito dal policlinico universitario di Monserrato al reparto di infettivologia di Is Mirrionis, per sospetto che avesse contratto il batterio Vibrio cholerae, smontano l’ipotesi della preoccupante patologia.

Dopo la nostra anticipazione di stamani ora è giunta la comunicazione ufficiale anche dall’Istituto Superiore di Sanità. Il paziente, in fase di recupero, era stato ricoverato al policlinico per pluri-patologie, compresa quella di una infezione cronica all’intestino. Si è trattato di un caso delicato, predisposto a manifestazioni di dissenteria anche per altra malattia.

Nessun caso quindi di Colera in Sardegna. I sintomi riscontrati nel paziente non sono assolutamente da collegarsi ai sierogruppi O1 e O139 del V. Cholerae che producono l'enterotossina che causa la temuta grave diarrea, spesso fatale, e che si verifica in diffuse epidemie provocate da acqua o cibi contaminati.

Potrebbe invece trattarsi di sotto virione ambientale che causa la comune dissenteria.

La conferma che il ceppo rilevato non è fra quelli che sono comunemente causa di epidemie, è arrivata anche dall’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria: “Il ceppo batterico isolato nel paziente di Arbus non appartiene alle tipologie responsabili della maggior parte delle epidemie da colera – ha dichiarato – l’Istituto superiore di Sanità ci ha comunicato la negatività del campione ai ceppi 01 e 0139. Un’ulteriore buona notizia, in una situazione gestita al meglio dal sistema sanitario regionale, con il coordinamento dell’assessorato della Sanità. Tempestività e competenza, già emerse durante la pandemia del Covid-19, hanno caratterizzato ancora una volta l’operatività dei servizi di Igiene pubblica delle Asl di Cagliari e del Medio Campidano, che hanno eseguito scrupolosamente le indagini e il monitoraggio senza mai sottovalutare nulla, dell’Aou di Cagliari, che per prima ha identificato il patogeno, e del reparto Infettivi dell’ospedale Santissima Trinità, dove il paziente ricoverato è sulla via della guarigione”.

Elisabetta Caredda

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