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Lunedì 27 APRILE 2015
Anche gli infermieri militari dovrebbero iscriversi all'Ipasvi



Gentile Direttore,
intervengo in merito al contributo, relativo alla mancata applicazione di un accordo fra la ASL 5 spezzina e le Autorità militari della Marina, sull' impossibilità di impiego del personale infermieristico "con le stellette", per l'assenza della iscrizione all'IPASVI. Sicuramente di parte, in quanto Presidente del Collegio IPASVI spezzino, desidero segnalare che vi sono anche non pochi Infermieri militari che si iscrivono all'albo (e lo fanno da sempre), mentre altri si avvalgono del dettato di questa "circolare", che segnala come non necessaria la iscrizione all'albo professionale che la Legge 43/2006 con (rara) chiarezza indica - invece - obbligatoria per ogni professionista sanitario che "possiede" un albo dedicato.

Benché di parte, vorrei offrire semplici spunti che vanno oltre, credo, la vicenda che come Collegio osserviamo, disponibili a esserci, come nel 2009: quando i NAS, verificati i nostri elenchi, imposero la iscrizione all'IPASVI agli ultimi Infermieri dell'ASL spezzina mai iscritti, poiché provenienti dalla riqualificazione straordinaria da Infermieri generici a professionali(come si diceva all'epoca), frutto della Legge 243 del 3.6.1980: già assunti come "generici", successivamente "transitati" professionali, negli anni mai venne chiesto loro, dall'azienda sanitaria, il certificato di iscrizione all'albo.

Premesso che questa volta la situazione riguarda numeri molto più esigui e che chi scrive ha un enorme, reale rispetto del mondo militare, preme soprattutto sottolineare la stranezza del contesto. Una Legge della Repubblica dice una cosa chiara, ed una "circolare" (per quanto di fonte autorevole, come la Direzione Generale del personale militare) ne dispone la sua inosservanza. E' almeno curioso. Quando un militare italiano guida la sua auto, o meglio: quando guida un veicolo militare su strade aperte al traffico, è obbligato a seguire il Codice della strada, o una qualche disposizione di una ipotetica Direzione movimento ne permette la inosservanza, poiché guida in divisa?
Sarebbe bene saperlo subito...prima dell'impatto!

Direttore: io non sono perfetto, ma svolgo il mio ruolo in IPASVI con onestà intellettuale. Non le dico quanti finti Infermieri in questi anni abbiamo scovato: di questi abusivi mai mi ha preoccupato il mancato incasso (non potevano
neppure essere iscritti!) ma l'approccio al malato da incompetenti!

Alcuni -addirittura- sono emersi come abusivi dopo che avevano versato le quote previste per la iscrizione, che avevano cercata con attestazioni in certi casi simili a una banconota da tre euro.

I Collegi (e gli Ordini) possono, devono far meglio ogni giorno per i loro iscritti, ma va ricordato che sorgono a tutela dei cittadini, per verificare la effettiva rispondenza dei requisiti per l'esercizio della professione. Se io fossi un Infermiere militare, non cavalcherei circolari di burocratica espressione, e verserei volentieri i circa 60 euro annui che mi permetterebbero in ogni istante di avere ''tutti'' quei requisiti che una Legge della Repubblica Italiana indica come indispensabili per l'esercizio professionale.
Mi rendo ben conto che a scriverlo da Presidente sembra di voler "per forza" tirar dentro nuovi iscritti, ma non è assolutamente così.

Tornando al 2009, quando i NAS - che sempre sono molto attenti e con noi sensibili sul punto della verifica dei titoli necessari per avvicinare i malati - imposero il rispetto della norma, e arrivarono 50 nuovi iscritti in tre giorni, noi abbassammo la tassa annuale a tutti i colleghi di due euro, perché doveva essere chiaro che queste iscrizioni non erano foriere di interesse nostro, ma di regolari applicazioni di norme in essere.

Se gli Infermieri della Marina vorranno iscriversi, dovranno solo presentarsi nei nostri uffici con la documentazione necessaria, indicata sul nostro sito (www.ipasvi.laspezia.net), e noi ben volentieri li inseriremo nei ranghi, superando l'ennesima anomalia tutta italiana: che ancora una volta, e non sono i pareri del Collegio, ma del semplicissimo cittadino, lascia sinceramente perplessi su una burocrazia che fa e disfa da sola le norme, i diritti, le regole, a seconda della convenienza di turno: domandandosi poi come poter uscire dai labirinti spesso auto costruiti.

E questa bella iniziativa, di collaborazione reale e costruttiva nel settore sanitario di una città che è cresciuta con la Marina, che ne è stata la base più importante nei lontani anni della Seconda guerra mondiale, che ancor oggi ha spesso in porto quel gioiello planetario che è la 'Vespucci', potrà "prendere il largo" a vantaggio di tutti.

Francesco Falli
Presidente IPASVI, La Spezia

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