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Venerdì 31 MARZO 2017
Anaao Calabria: “Lorenzin prende atto in ritardo dei problemi legati al commissariamento”

Così la segreteria regionale del sindacato della dirigenza medica commenta le parole della ministra della Salute sui problemi nell'assistenza sanitaria nelle Regioni in Piano di rientro. "Anche la ministra ha dovuto riconoscere che l'epoca del commissariamento in sanità ha segnato più ombre che luci e prima la chiudiamo meglio è per tutti".

"L'intervista rilasciata all'Ansa dalla on.le Lorenzin suscita stupore e sconcerto. La Ministra scopre solo oggi che i commissariamenti in Sanità (peraltro in odore di illegittimità, come postulato da insigni giuristi) si sono rivelati inutili, anzi dannosi. Hanno non migliorato (anzi, nel caso Campania, peggiorato) i punteggi Lea rispetto alla precedente gestione 'politica', dando una sistemata solo ai conti economici. Messi in equilibrio, forse, ma al prezzo di tagli e tasse che non hanno garantito ai cittadini delle regioni interessate nemmeno ciò che altrove è considerato essenziale". Così la segreteria dell'Anaao Calabria commenta le parole della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, sui problemi nell'assistenza sanitaria nelle Regioni in Piano di rientro.

"In parole povere, sarebbe bastato nominare (absit iniuria verbis !) un 'semplice' funzionario della Ragioneria Generale dello Stato, per ottenere gli stessi risultati. E Calabria e Campania avrebbero risparmiato, per migliori cause,diversi milioni di euro, visto che circa 400.000 euro all'anno si stanno complessivamente spendendo da anni per pagare, a Commissari e Sub, laute, ed a questo punto, immeritate ed immotivate prebende. Le quali si sommano, a volte , in spregio forse a leggi vigenti e comunque al bon ton istituzionale, ad altri trattamenti retributivi, di revisore dei conti Agenas per il dr.Urbani o pensionistici, come nel caso del Commissario Scura, che, è l'unico cittadino italiano (nemmeno i Magistrati della Suprema Corte di Cassazione hanno tale privilegio) a percepire, a la sua età, emolumenti pubblici (eufemisticamente definiti rimborsi), ed in aggiunta al trattamento di quiescenza maturato", prosegue il sindacato.

"Chi, ove sia possibile, pagherà il conto politico, ma soprattutto umano, di questa scelta fallimentare (nel metodo e nelle scelte) che ha avuto drammatiche ripercussioni sulla qualità e sicurezza delle cure di milioni di Italiani? E che ha minatola serenità con cui medici e dirigenti sanitari stremati dal blocco del turnover, ed umiliati dal congelamento ormai decennale dei contratti, hanno comunque assicurato una risposta ai bisogni di salute dei cittadini 24 ore al giorno, e 365 giorni all'anno? Ma non si era opposta proprio la Ministra all'emendamento (cd "salva De Luca") sul ripristino della funzione Governatori/Commissari? E non è stata la ministra a promuovere che il dr.Urbani , a dispetto di questa debacle di performance e risultati e nonostante tale poco invidiabile curriculum, Direttore Generale della Programmazione del Ministero della salute, indifferente, peraltro, al probabile conflitto di interessi, nella duplice veste di controllore/controllato dei Piani di Rientro?", si chiede l'Anaao Calabria.

"E l'idea di ridare la governance sanitaria ai Presidenti di Regione commissariando le singole Aziende dissestate, idea in verità balzana, appare un tentativo di cavarsela in corner. La legge delega sui DDGG, (ri)approvata giorni fa in CdM, dopo che il primo tentativo, non aveva superato il vaglio di legittimità della Corte costituzionale, e stata profondamente rivisitata: i Governatori hanno di fatto riottenuto ampia discrezionalità nel 'pescare' i DDGG nell istituendo albo nazionale. Ed appare bislacca l'idea che in una Regione inadempiente per punteggio Lea, con Aziende sempre più ipertrofizzate da accorpamenti (quando non monoregione, vedi Molise, Marche, Sardegna, in prospettiva Calabria) ci siano isole felici di buona gestione ed altre 'canaglia' a macchia di leopardo. resta anche un mistero come possa un ministro esautorare vertici dirigenziali dallo stesso non nominati nè contrattualizzati, nè verificati durante ed al termine dell'incarico. Alla fine comunque anche la ministra ha dovuto prendere atto della verità di quanto da anni, da sola quasi, l'Anaao va affermando e cioè che l'epoca del commissariamento in sanità ha segnato più ombre che luci e prima la chiudiamo meglio è per tutti", conclude il sindacato. 

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