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Lorenzin: “I conti delle Regioni in piano di rientro migliorano, ma l’assistenza no. Commissariamento da riformare, così non va”


Il ministro, in un'intervista all'Ansa, anticipa i risultati degli adempimenti Lea 2015: cinque Regioni (erano 3 nel 2014), tutte commissariate, hanno un punteggio insufficiente. Per Lorenzin il sistema deve cambiare: le Regioni riassumano le proprie responsabilità, ma lo Stato provvederà a decidere i Dg delle aziende che non vanno.

30 MAR - Nelle Regioni in piano di rientro i conti migliorano, l’assistenza no. Anzi, se nel 2014 le Regioni inadempienti rispetto agli adempimenti previsti dai Lea erano tre, nel 2015 sono cinque. E la Campania che nel 2014 era in “giallo” con un punteggio di 139 – la sufficienza è oltre 160 – un anno dopo si ferma a 99.
 
Le anticipazioni sui risultati del Lea 2015 e della spesa 2016 le ha date il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un’intervista all’Ansa. Lorenzin ha confermato che “i conti in questo anni sono migliorati, anche se le Regioni commissariate sono troppe, ma se possiamo dire che i piani di rientro e i commissariamenti hanno funzionato sotto il profilo economico, lo stesso non può dirsi per le cure”.
 
I dati forniti dal ministro parlano chiaro. Nel 2007 il disavanzo, senza le coperture, di tutte le regioni in Piano di rientro (Piemonte, Abruzzo, Puglia e Sicilia sono in piano di rientro mentre Molise, Campania, Calabria e Lazio sono anche commissariate) era di 4,1 miliardi di euro, nel 2015 era sceso a 427,4 milioni di euro e nel 2016, sulla base dei dati provvisori in nostro possesso, è diminuito a poco più di 300 milioni.
 
Il Lazio nel 2015 ha chiuso in pareggio solo grazie alle coperture fiscali ma in realtà la Regione aveva un disavanzo strutturale di 332,6 milioni, sceso nel 2016 a 163 milioni. Ma nel 2016 in rosso ci sono anche il Molise con -17 milioni di euro, la Calabria a -55 milioni, l'Abruzzo a -23 milioni e la Puglia a -49 milioni.
 
Sul versante degli adempimenti Lea però le cose non vanno nelle Regioni in rosso. “Il punteggio minimo da raggiungere per essere adempienti è 160 – spiega Lorenzin all’Ansa - ma dai primi risultati del 2015, anche se non ufficiali, sono ancora sotto soglia Calabria (147 punti), Molise (156), Puglia (155), Sicilia (153) e Campania con 99 punti. Il dato della Campania poi è davvero preoccupante perché, rispetto al 2014, dove la regione raggiungeva un punteggio di 139, nell'ultimo anno si è notato un calo di ben 40 punti. Ma ad aver peggiorato le performance sono anche Puglia, Molise e Sicilia. In troppe regioni ci sono molte difficoltà nel potenziamento della assistenza territoriale. In particolare, nell'assistenza domiciliare, numero dei posti letto per assistenza residenziale, assistenza ai disabili, coperture vaccinali, screening del tumore a colon-retto, mammella e cervice uterina", ha detto la ministra.
 
Secondo Lorenzin, se i piani di rientro e i commissariamenti così come sono oggi hanno funzionato, almeno sul versante economico, ormai hanno anche fatto il loro tempo e vanno sostituiti. La ricetta di Lorenzin è semplice: ridare alle Regioni  la capacità decisionale completa, “senza alibi”.  Ma lo Stato centrale dovrà “tempestivamente intervenire commissariando le singole aziende sanitarie a fronte di standard bassi di erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. Vuol dire che il direttore generale, amministrativo, sanitario lo decidiamo noi – ha concluso Lorenzin - dando un tempo definito per la riorganizzazione della singola azienda ed esercitando poteri sostitutivi completi".

30 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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