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Lunedì 29 OTTOBRE 2018
Medici emergenza. In queste condizioni non si può andare avanti. Subito tavolo di confronto



Gentile Direttore,
riteniamo necessario offrire come Commissione Emergenza ANAAO, un sindacato che ha la forza di rappresentare tutte le discipline mediche, alcune precisazioni in riferimento agli interventi pubblicati su QS, a partire dalla lettera di denuncia del 19 ottobre scorso da parte di un gruppo di Specialisti in Medicina d‘Emergenza ed Urgenza.
 
Il nostro sindacato tutela tutti i medici che operano nell’Emergenza, a qualunque specialità essi appartengano, ed è tutto il settore dell’Emergenza ad essere in crisi di consensi. Crisi che non nasce ora ma è sempre stata presente dall’errata considerazione che il Pronto Soccorso fosse – e qualcuno purtroppo lo pensa ancora – un rifugio per lavorare per chi non trova altro o sia in attesa di sbocchi, con tutti i rischi del caso. Si aggiunge l'esistenza di una differenza di visioni nel settore che ha impedito di crescere insieme adeguatamente, mancando un luogo comune di confronto delle diverse anime societarie/disciplinari (e sindacali che oggi costituiscono comunque il mondo della Medicina d'Urgenza e dell'Emergenza in Italia.
 
Da parte nostra auspichiamo la creazione di un tavolo di confronto dei diversi e numerosi protagonisti del settore, almeno per la condivisione di principi fondamentali comuni e per la costituzione di un fronte unico per il riconoscimento di migliori condizioni del lavoro del medico dell'Emergenza, condizioni che nulla tolgono al fatto che per la maggior parte dei medici che lavorano nei Pronto Soccorso e per i neospecialisti in Medicina d'Emergenza e Urgenza, si tratti del lavoro che vogliono fare, che svolgono con competenza, passione e dedizione.
 
Analizzando in particolare alcuni aspetti, la soluzione di cercare i medici non-specialisti a copertura delle gravi carenze di organico, pratica diffusa a macchia d’olio in tutta Italia, non è assolutamente condivisibile. Le Aziende si giustificano con l’uso improprio all'art 7 co. 6 del DL 165/2001 per cui “per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza”. Può considerarsi “esperto” un medico neolaureato? Per di più, l'utilizzo di contratti atipici per coprire funzioni ordinarie, nonché il ricorso a contratti di appalto di servizi, per acquisire figure professionali del settore sanitario è illegittimo, come dichiarato dal Consiglio di Stato e come ha denunciato ANAAO.
 
Riteniamo che nell'ambito della Medicina d'Urgenza sia necessario portare avanti fin dall'inizio una formazione intraospedaliera per i medici di Pronto Soccorso e del 118 Esiste una proposta ANAAO per l’ingresso rapido dei neo-laureati in ospedale, dove poter compiere il processo formativo. I Pronto Soccorso sono fra le strutture con il più urgente bisogno di copertura degli organici. Un ingresso precoce, a fianco di personale che per l’età è prossima a lasciare il lavoro, consentirebbe ancora un fase di transizione che vedrebbe affiancati giovani medici con medici con consolidata e lunga esperienza.
Considerato il gap esistente tra laureati e borse per specializzazione, incrementato negli ultimi anni, esiste già ora un ampio numero di neolaureati che non riescono ad accedere alla specializzazione.
 
Siamo inoltre convinti che oltre agli specialisti in Medicina d'Urgenza anche altri specialisti posseggano tutte le competenze idonee a gestire casi urgenti, specie oggigiorno, quando ad esempio l’alto numero di accessi di pazienti anziani con elevato livello di comorbidità richieda conoscenze internistiche approfondite e consolidate.
 
Tuttavia, senza fraintendimenti, un concorso deve comunque poter permettere la migliore e più appropriata selezione possibile, poiché gli specialisti in Medicina d'Urgenza non rappresenteranno per molto tempo la soluzione del problema, come non la rappresentano nei paesi con 40 anni di specializzazione alle spalle dove la copertura di specialisti di settore nei dipartimenti di Emergenza va dal 50 al 60%, per cui sarà necessario continuare a reclutare con specializzazioni equipollenti e puntare piuttosto a diversi livelli di inserimento/formazione/responsabilità all’interno dei Pronto Soccorso/Osservazioni Brevi Intensive (OBI)/Medicine d’Urgenza e nell’Emergenza territoriale. Non vorremmo inoltre che si creasse competizione fra specialisti, anche perché le OBI e le Terapie Semi-Intensive (TSI) hanno mission e tipologie di pazienti diversi rispetto a una Rianimazione-Terapia Intensiva.
 
Concorsi deserti per il Pronto Soccorso: mancano specialisti, ma ricordiamo che in questo lavoro si agisce spesso in contesti ad elevata aggressività. Come ha già denunciato ANAAO, il 66% dei medici di Pronto Soccorso ha subito almeno un’aggressione durante il proprio servizio, un punto cruciale su cui devono essere elaborate soluzioni che garantiscano maggiori standard di sicurezza per tutti gli operatori sanitari. A questo si aggiungono ulteriori elementi di stress e disagio tipici di questa professione: turni lunghi e soprattutto numerosi, difficoltà nell’usufruire delle ferie in tempi e modi adeguati, elevato numero di turni notturni, scarsa, per non dire nulla, possibilità di attività libero professionale, difficile percorso di crescita professionale, elevato rischio di contenziosi medico-legali, risorse umane e logistiche quasi dovunque carenti rispetto ai carichi di lavoro.
 
Tutti elementi che allontanano i colleghi da questa importante professione fino a dissuaderli dal candidarsi ai concorsi.
Le condizioni di lavoro gravose favoriscono infine l’esodo verso situazioni più comode o specialità più appetibili, ed è sicuramente necessario sanare il disagio procurato dal lavorare nell’Emergenza, Pronto Soccorso o 118, rendendo più tollerabili le condizioni di lavoro e allo stesso tempo dare il giusto riconoscimento economico e di carriera agli operatori.
 
La nostra commissione è al lavoro per contribuire alla realizzazione del documento che l’Esecutivo nazionale ANAAO presenterà al Ministero della Salute in tempi brevi. È chiaro a tutti, infatti, che con queste condizioni di lavoro non è possibile andare avanti ancora a lungo. L’ANAAO è a fianco dei colleghi dell'area di medicina d'emergenza urgenza e di tutti i medici impegnati in questo settore.

Commissione Nazionale Emergenza Urgenza ANAAO-ASSOMED (Simone Agostani, Nicola D'Angelo, Matteo d'Arienzo, Antonio Dottori, Anna Maria Ferrari, Roberto Fiorini, Giovanni Maria Fois, Luciano Francescani, Francesco Medici, Arianna Mottola, Bruno Nicora, Sandro Petrolati, Stefano Podio, Benedetto Potena, Alexander Romen, Mirko Schipilliti, Letterio Trimarchi, Renata Troppa, Walter Zalukar)

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