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Lunedì 07 FEBBRAIO 2022
Comitati etici territoriali e suicidio assistito. Quel decreto va rivisto

In un documento sottoscritto da decine di colleghi e professionisti abbiamo evidenziato alcune criticità che dovrebbero essere tenute in considerazione nella fase di perfezionamento del decreto ministeriale affinché si tenga conto del più ampio contesto di comitati etici già diffusi sul territorio nazionale e per promuovere quelle soluzioni che assicurino una risposta da parte delle strutture pubbliche interpellate il più possibile vicina al cittadino

Lo schema di decreto attuativo trasmesso dal Ministero della Salute alle Regioni, anticipato da Quotidiano Sanità lo scorso 31 gennaio,  ha quale scopo primario l’individuazione dei comitati etici territoriali competenti per la valutazione delle sperimentazioni cliniche sui dispositivi medici e sui medicinali per uso umano, secondo quanto previsto dalla legge n. 3 del 2018 e in coordinamento con quanto previsto dal Regolamento UE 536/2014.
 
La funzione di tale decreto è dunque quella di ridisegnare la nuova rete dei comitati etici per la sperimentazione clinica dei medicinali, in linea con la citata normativa europea e nel necessario adempimento degli obblighi comunitari. Si tratta di una riconfigurazione significativa e importante, che modificherà profondamente l’attuale assetto dei comitati etici che decidono sulle sperimentazioni su farmaci e dispositivi medici.
 
Accanto a questo fondamentale e delicato intervento, lo schema didecreto in parolaattribuisce ai medesimi comitati anche il compito di rilasciare i pareri previsti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019, in relazione ai casi riguardanti le richieste di suicidio medicalmente assistito.
 
A tale proposito, si evidenziano alcune criticità che dovrebbero essere tenute in considerazione nella fase di perfezionamento del decreto ministeriale in parola. È utile ricordare, infatti, che, in diverse realtà regionali, esistono altri organismi più specifici di consulenza etica alla pratica clinica.
 
Un primo aspetto problematico riguarda l’individuazione dei comitati per la sperimentazione clinica dei medicinali e dei dispositivi medici quali comitati territorialmente competenti per le richieste di suicidio medicalmente assistito. In secondo luogo, tale scelta non tiene in dovuta considerazione le soluzioni già elaborate o in corso di elaborazione da parte delle Regioni.
 
1. La sentenza della Corte costituzionale e il ruolo affidato ai comitati etici
La sentenza n. 242 del 2019 (cd. caso Cappato-Antoniani) ha rilevato l’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale, nella parte in cui non esclude la punibilità di chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di una persona che si trovi nelle condizioni e soddisfi i requisiti indicati nella sentenza stessa e purché si seguano le modalità ivi previste. A tale riguardo, la Corte ha fissato una serie requisiti, volti a evitare ogni abuso e a garantire che le richieste di suicidio medicalmente assistito avanzate nelle more dell’approvazione di una legge sulla materia siano accuratamente e adeguatamente prese in considerazione, assicurando primariamente la tutela della persona che richiede l’assistenza al morire e la protezione di particolari situazioni di fragilità.
 
Fra questi, in particolare, la Corte ha affermato che:
“la verifica delle condizioni che rendono legittimo l’aiuto al suicidio deve restare peraltro affidata – in attesa della declinazione che potrà darne il legislatore – a strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale. A queste ultime spetterà altresì verificare le relative modalità di esecuzione, le quali dovranno essere evidentemente tali da evitare abusi in danno di persone vulnerabili, da garantire la dignità del paziente e da evitare al medesimo sofferenze.
 
La delicatezza del valore in gioco richiede, inoltre, l’intervento di un organo collegiale terzo, munito delle adeguate competenze, il quale possa garantire la tutela delle situazioni di particolare vulnerabilità. Nelle more dell’intervento del legislatore, tale compito è affidato ai comitati etici territorialmente competenti.”

 
A questo proposito, è necessario precisare che la Corte affida alle strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale la verifica delle condizioni che rendono legittimo l’aiuto al suicidio. A tale verifica, necessariamente di carattere clinico, si affianca il ruolo dei comitati etici che, per la loro terzietà e indipendenza (anche rispetto alle strutture sanitarie stesse), vengono richiamati con la funzione di fornire un parere con lo scopo di garantire la tutela delle situazioni di particolare vulnerabilità.
 
I comitati etici, come ricorda la Corte stessa, sono investiti di funzioni consultive per garantire la tutela dei diritti della persona nelle sperimentazioni cliniche. Bisogna quindi precisare che essi non compiono valutazioni cliniche, non accertano la sussistenza di requisiti e non possono verificare la capacità delle persone. Tali compiti sono – e restano – attribuiti alla struttura pubblica, che potrà affidarsi ai professionisti sanitari che hanno in cura la persona o coinvolgere esperti appositamente individuati.
 
2. Le competenze dei comitati etici per la sperimentazione dei medicinali e dei comitati etici per la pratica clinica
Nel richiamare il ruolo di garanzia dei comitati etici, la Corte costituzionale fa riferimento all’art. 12, co. 10 lett. c, del decreto-legge n. 158 del 2012 che affida a ciascun comitato la competenza oltre che per i pareri necessari e vincolanti rispetto al procedimento di autorizzazione delle sperimentazioni cliniche dei medicinali, anche su “ogni altra questione sull'uso dei medicinali e dei dispositivi medici, sull'impiego di procedure chirurgiche e cliniche”.
 
A questa disposizione, va aggiunto quanto previsto dal decreto del Ministero della salute dell’8 febbraio 2013 che indica i criteri per la composizione di tali comitati, il cui art. 1, co. 2, prevede: “Ove non già attribuita a specifici organismi, i comitati etici possono svolgere anche funzioni consultive in relazione a questioni etiche connesse con le attività scientifiche e assistenziali, allo scopo di proteggere e promuovere i valori della persona”.
 
Come è noto, vi sono alcune Regioni che, in alcuni casi ormai da anni, hanno costruito una attivarete di comitati etici per la pratica clinica che, all’interno delle rispettive aziende sanitarie, ma in completa autonomia e indipendenza da esse, hanno la funzione di promuovere l’umanizzazione delle cure, il rispetto e la dignità della persona anche attraverso la sensibilizzazione e formazione del personale sanitario (e della cittadinanza). Essi hanno inoltre la funzione di fornire concretamente un supporto per dilemmi etici e casi complessi attraverso l’espressione di pareri consultivi. Tali organismi sono attivi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Province Autonome di Trento e di Bolzano, Emilia-Romagna e Toscana.
 
Si desidera sottolineare che, per l’esperienza maturata, il tipo di composizione, le finalità, laddove questi organismi  siano istituiti, appaiono certamente i più adatti a svolgere il compito consultivo previsto dalla Corte. In tal senso, peraltro, si sono già orientate alcune realtà regionali, fra le quali il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Province Autonome di Trento e di  Bolzano.
 
Tale vocazione risulta confermata anche dalla diversa composizione che, nelle varie fonti regionali, è indicata per tali organismi, nei quali già siedono figure professionali quali lo psicologo clinico, rappresentanti delle professioni infermieristiche, anestesisti e palliativisti, bioeticisti e giuristi. Diversamente, la composizione dei comitati etici per la sperimentazione dei medicinali è prevista dalle citate fonti normative nazionali e si caratterizza per essere maggiormente stringente e più orientata – come è naturale – alla valutazione dei medicinali e dei dispositivi medici, restando solo residuale l’indicazione rispetto a pareri relativi all’attività clinico-sanitaria.
 
3. La responsabilità del servizio sanitario e il ruolo delle Regioni
Rimane un ulteriore, ma non meno controverso, aspetto da approfondire, che riguarda la responsabilità del Servizio sanitario nazionale nel dar seguito alle richieste ricevute, cui si lega il ruolo delle Regioni nell’assicurare un’organizzazione regionale capace di far fronte in modo adeguato alle richieste dei cittadini.
 
La Corte costituzionale, come si è visto, affida un ruolo centrale alle strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale, che devono verificare le condizioni che rendono legittima la richiesta e le modalità di esecuzione. A tale riguardo, in sede giurisdizionale, è già stata accertata la responsabilità nel dar seguito alle richieste di suicidio medicalmente assistito, ordinando all’Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche di accertare la sussistenza dei requisiti indicati nella sentenza della Corte costituzionale (Trib. Ancona, ordinanza 9 giugno 2021).
 
Sul punto, una nota del Ministero della Salute del 9 novembre 2021, indirizzata alla Conferenza Stato-Regioni, ha ricordato come la sentenza della Corte costituzionale ponga il SSN di fronte alla necessità di fornire risposte alle richieste ricevute. Con tale nota è stato affidato alle Regioni il compito di individuare, entro 60 giorni, uno o più Comitati etici ai quali le strutture sanitarie possono rivolgersi con riferimento alle richieste di suicidio medialmente assistito. Sono seguite due Note della Segreteria Generale della Conferenza delle Regioni e Province autonome dell’11 novembre 2021 e del 20 dicembre 2021 che hanno esortato le Regioni a muoversi in tal senso.
 
Diverse Regioni hanno individuato nei comitati etici per la pratica clinica gli organismi territorialmente competenti a prendere in esame tali casi.
 
Conclusioni
Si auspica, in definitiva, che lo schema di decreto sia rivisto nel senso di stralciare i commi 3, 4, 5, 6 dell’art. 1 ed i relativi “Considerata” del Preambolo.
Eventuali iniziative ministeriali dovrebbero tener conto del più ampio contesto di comitati etici diffusi sul territorio nazionale e promuovere quelle soluzioni che assicurino  una risposta da parte delle strutture pubbliche interpellate il più possibile vicina al cittadino, anche rispetto alla necessità di “individuare l’organo collegiale terzo più idoneo a garantire la tutela delle situazioni di particolare vulnerabilità”.
 
Firmatari
Lo spunto per la redazione di questo documento è nato nell’ambito delle riflessioni del Gruppo di Lavoro “Undirittogentile”.

 
Le adesioni sono a titolo personale e non impegnano le istituzioni indicate accanto alle firme.
 
Il documento è stato stilato da:
Lucia Busatta, Ricercatrice di Diritto Costituzionale, Università di Trento, Presidente del Comitato etico per la pratica clinica dell’ULSS 1 Dolomiti, componente del Comitato regionale per la Bioetica del Veneto e componente del Comitato Etico aziendale per la sperimentazione clinica dei farmaci dell'Azienda sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano
 
Mariassunta Piccinni, Professoressa associata di Diritto privato, Università di Padova, componente del Comitato etico per la pratica clinica dello Iov di Padova
 
Daniele Rodriguez, Presidente del Comitato etico pratica clinica dello IOV di Padova, Professore ordinario i.q. nell’Università di Padova
 
Gaia Marsico, esperta in bioetica, coordinatrice Comitato per l’Etica Clinica, Az. USL Toscana Nord Ovest, componente Comitato Etica Clinica Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
 
Hanno aderito
Comitato per l’etica clinica dell’Azienda USL Toscana Nord-Ovest
 
Sergio Amarri, pediatra palliativista, responsabile day care cure palliative pediatriche Fondazione Hospice
Seràgnoli, Bologna. Centro di riferimento regionale terapia del dolore e cure palliative pediatriche. Componente del Comitato per l’Etica della Clinica di Reggio Emilia
 
Marco Annoni, Ricercatore in bioetica, Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del CNR, componente del Comitato per l’Etica nella Clinica della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Anna Aprile, Professore associato di Medicina legale nell’Università di Padova, già Presidente del Comitato Etico per la Pratica Clinica in Pediatria, componente del Comitato Etico Pratica Clinica dello IOV di Padova
 
Clara Astner, psicologa e psicoterapeuta, componente del Comitato Etico provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano
 
Camillo Barbisan, Responsabile Servizio di Bioetica Azienda Ospedale Università Padova
 
Paolo Benciolini, già ordinario di Medicina legale Università di Padova
 
Lorenzo Bernardi, medico anestesista-rianimatore e palliativista, membro del Comitato Etico per la Pratica Clinica Belluno
 
Marco Bolognani, Responsabile Struttura Semplice Cure Palliative Pediatriche APSS Trento, Componente Comitato Etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento
 
Carlo Botrugno, Ricercatore in Bioetica presso Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, coordinatore del Research Unit on Everyday Bioethics and Ethics of Science, membro del Comitato  per l’Etica nella Clinica dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia 
 
Elena Bravi, Direttore UO Psicologia, Vice Presidente del Comitato Etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento
 
Stefano Canestrari, Professore ordinario di diritto penale, Università di Bologna, componente del Comitato Nazionale per la Bioetica
 
Michela Casagrande, ostetrica, componente CEPC Ulss 1 Dolomiti
 
Carlo Casonato, professore ordinario di diritto costituzionale comparato, Università di Trento, componente del Comitato Nazionale per la Bioetica.
 
Pierluigia Ciucarilli, già coordinatrice infermieristica cure palliative e hospice, vicepresidente ass. Aglaia per le cure palliative, Spoleto (PG)
 
Dalia Crazzolara, dirigente medico presso la Divisione di MEdicina Interna dell’Ospedale di Bolzano, membro del Comitato Etico Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci dell’Azienda Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano, in veste di Clinico; componente  del Comitato Etico Provinciale       
 
Marta De Angelis, dirigente medico cure palliative UslUmbria2 Spoleto (PG), componente consiglio direttivo Società Italiana di Cure Palliative, componente consiglio direttivo Federazione Italiana Cure Palliative
 
Alessandra De Palma, Direttore UOC Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio, IRCCS AOU di Bologna
 
Ludovica De Panfilis, Ricercatrice Sanitaria e Presidente del Comitato per l’etica nella clinica, Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Giorgia Ducolin, medico legale, Presidente del Comitato Etico per la Pratica Clinica -ULSS 6 Euganea
 
Michela Falciani, farmacista della farmacia dell’ospedale di Bolzano . responsabile Segreteria scientifica Comitato Etico Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci dell'Azienda Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano
 
Carla Faralli, Professoressa emerita dell’Università di Bologna, componente del Comitato Etico Area Vasta Emilia Centro
 
Giulio Formoso, farmacista, Direzione Sanitaria e componente del Comitato per l’Etica nella Clinica della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Patrizia Funghi, esperta in bioetica, Comitato per l’Etica Clinica Ospedaliera Universitaria Senese
 
Matteo Galletti, Università di Firenze, coordinatore Comitato per l’Etica Clinica usl Toscana Centro
 
Lucia Galvagni, ricercatrice di Bioetica, Fondazione Bruno Kessler, Trento; componente del Comitato etico per la pratica clinica, APSS, Trento
 
Giancarlo Gargano, Direttore UO di Neonatologia e Direttore Dipartimento Materno Infantile AUSL-IRCCS Reggio Emilia, componente del Comitato per l’Etica nella Clinica della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Edoardo Geat, medico anestesista-rianimatore, presidente del  Comitato etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento
 
Alberto Giannini, Direttore UO Anestesia e rianimazione pediatrica, Spedali civili di Brescia
 
Francesca Giardina, già professore ordinario di diritto privato nell’Università di Pisa, coordinatrice del Comitato per l’etica clinica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
 
Stefano Gonnelli, ordinario Medicina Interna, coordinatore Comitato per l’Etica Clinica AZ Ospedaliera Universitaria Senese.
 
Tommaso Greco, ordinario di filosofia del diritto nell’Università di Pisa, membro del Comitato per l’etica clinica AOUP.
 
Giuseppe Gristina, Medico, Anestesista Rianimatore
 
Giorgio Gualandri, Direttore del Servizio di Medicina legale- Gestione sinistri dell’AUSL-IRCCS Reggio Emilia, componente del Comitato per l’Etica nella Clinica della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Monica Guberti, Dirigente Professioni Sanitarie -Responsabile Dipartimento Oncologico e Tecnologie Avanzate AUSL-IRCCS di Reggio Emilia, vice presidente del Comitato per l’Etica nella Clinica della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Herbert Heidegger, Primario ginecologia, ospedale di Merano, Presidente comitato etico provinciale Bolzano
 
Mariella Immacolato, medico legale, uff presidenza Comitato per l’Etica Clinica Az USL Toscana Nord Ovest
 
Karl Albert Kob, membro Comitato Etico Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci dell'Azienda Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano nella veste di medico-legale
 
Daniele Lenzi, medico, componente Comitato per l’Etica Clinica Ospedaliera Universitaria Senese.
 
Donata Lenzi, Comitato per l’Etica nella Clinica dell’Ausl-Irccs reggio Emilia
 
Francesco Lippiello, vice presidente del CRB e componente del Comitato etico per la pratica clinica dell'Ulls n. 8 di Vicenza
 
Rosanna Loss, Dirigente Medico della Direzione Sanitaria dell'Ospedale di Bolzano, Presidente del Comitato Etico Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci dell'Azienda Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano
 
Pasquale Giuseppe Macrì, medico legale, coordinatore Comitato per l’Etica Clinica Az. USL Toscana Sud Est
 
Paolo Malacarne, già Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, membro Comitato Etica Clinica Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
 
Ulrico Mantesso, medico Medicina Generale,  componente Comitato Etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento
 
Francesca Marin, Ricercatrice di Filosofia morale, Università di Padova, componente del Comitato Etico per la Pratica Clinica (CEPC) Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova
 
Massimo Martelloni, ex Presidente di Comitato Etico Locale USL Chianti Fiorentino; ex componente medico-legale Comitato di Bioetica Regione Toscana dal 2000 al 2015
 
Davide Mazzon, Direttore UO anestesia e rianimazione Ospedale S. Martino di Belluno, Docente a contratto di bioetica università di Padova, componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’ULSS 1 Dolomiti e già presidente del Comitato etico per la pratica clinica dell’ULSS 1 Belluno.
 
Paola Migliorini, immunologo clinico, Università di Pisa e Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, presidente CEAVNO
 
Elisabetta Mon, dirigente medico Direzione medica Ospedale S. Chiara APSS Trento Componente Comitato Etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento
 
Giuseppe Moretto, Neurologo, Presidente Comitato Etico per le Sperimentazioni Cliniche, APSS, Trento
 
Maurizio Mori, Università di Torino, Comitato Nazionale di Bioetica, Consulta di Bioetica onlus
 
Piero Morino già direttore Coord. Cure Palliative USL Toscana Centro, Vice coordinatore del Comitato per l’Etica Clinica Az. USL Toscana Centro
 
Bernadetta Moser, dirigente medico Terapia in Intensiva Bolzano, membro del Comitato etico provinciale
 
Alessandro Nanni Costa, già Direttore Centro Nazionale Trapianti
 
Luciano Orsi, già Direttore del Dipartimento di Cure Palliative di Mantova e già Presidente del Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera di Crema e di Mantova
 
Mariella Orsi, sociologa, componente Comitato per l'Etica Clinica, Az.Usl Toscana Centro
 
Luca Pantaleone, Farmacista, Esperto in filosofia e Vice-coordinatore del Comitato di Etica Clinica della USL Toscana Sud-Est
 
Renzo Pegoraro, Presidente Comitato Etico Sperimentazione Clinica dello IOV - Istituto Oncologico Veneto di Padova
 
Simone Penasa, ricercatore di diritto pubblico comparato, Università di Trento, e componente del Comitato etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento.
 
Marta Perin, dottoranda in Clinical and Experimental Medicine, Università di Modena e Reggio Emilia,  e responsabile Segreteria Tecnico Scientifica del Comitato per l’Etica nella Clinica dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia.
 
Paola Ponton, Psicologa Psicoterapeuta, Coordinamento per l'etica nella pratica clinica di ASUFC Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale e presidente del Comitato Etico per la Pratica Clinica del IRCCS Burlo Garofolo di Trieste
 
Veronika Rabensteiner, direttrice dell’ufficio ordinamento sanitario della Provincia Autonoma di Bolzano
 
Emanuele Rossi, ordinario diritto costituzionale, S. Anna Pisa, componente Comitato per l’Etica Clinica Az USL Toscana Nord Ovest
 
Roberto Satolli, presidente del Comitato etico pediatrico della Regione Toscana e componente del Comitato per l’Etica nella Clinica della AUSL-IRCCS di Reggio Emilia
 
Evi Schenk, Segreteria del Comitato etico provinciale, Bolzano
 
Rudolf Schoenhuber, neurologo, membro Comitato Etico Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci dell'Azienda Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano in qualità di rappresentante dei pazienti
 
Francesca Spadaro, dirigente farmacista, referente segreteria scientifica del Comitato etico per le sperimentazioni cliniche dell'APSS di Trento
 
Sandro Spinsanti, Direttore Istituto Giano per le Medical Humanities, Roma
 
Silvia Tanzi, Responsabile Unità di Cure Palliative, Azienda USL-IRCCS Reggio Emilia, componente del Comitato per l’Etica della Clinica di Reggio Emilia
 
Carlo Tenni,  coordinatore infermieristico, componente  del Comitato etico per le attività sanitarie dell’APSS di Trento,  in rappresentanza della Consulta Diocesana pastorale salute di Trento.
 
Gianni Tognoni, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
 
Marta Tomasi, Ricercatrice di diritto pubblico comparato, Università di Trento, Componente Comitato Etico per le Sperimentazioni Cliniche, APSS, Trento e componente del Comitato etico provinciale di Bolzano
 
Alessia Toniatti , dirigente amministrativo  dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige,  giurista del Comitato Etico Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci dell'Azienda Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano
 
Helene Trippacher infermiera - membro del comitato etico provinciale Bolzano
 
Alessandra Turrin, infermiere, docente e tutor presso l'Università degli studi di Padova, componente del Comitato Etico per la Pratica Clinica dell'Azienda ULSS 1 Dolomiti.
 
Silvia Tusino, docente di Bioetica, Università di Padova, già componente del Comitato Etico per la Pratica Clinica dell’adulto dell’Azienda Ospedaliera di Padova e del Comitato per la Sperimentazione Clinica della Provincia di Padova, già Presidente del Comitato Etico per la Pratica Clinica dell’ULSS 17 (Regione Veneto)
 
Elisa Valdambrini, esperta in bioetica, componente Comitato per l'Etica Clinica, Az.Usl Toscana Centro.
 
Corrado Viafora, già Ordinario di Filosofia morale e bioetica, Università di Padova
 
Monika Völkl, medico palliativista, ospedale di Bressanone, membro del comitato etico provinciale Bolzano
Paolo Zatti, Professore emerito di Diritto privato dell'Università di Padova, coordinatore del gruppo "Undirittogentile"
 
Alfredo Zuppiroli, Cardiologo, già presidente della Commissione Regionale di Bioetica, Regione Toscana

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