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Lunedì 10 APRILE 2023
I Forum di QS. Sanità pubblica addio? Garattini e Nobili: “Idee per ridurre la burocrazia amministrativa nel SSN”

Essendo disegnata in modo del tutto impersonale e premiando il rigido rispetto delle regole, la burocrazia finisce per penalizzare gli operatori sanitari che si dedicano maggiormente ai propri pazienti e non riescono a trovare il tempo necessario per soddisfarle

Dopo esserci focalizzati nel primo contributo al dibattito lanciato dall’amico Ivan Cavicchi sui possibili rimedi all’influenza politica sul SSN, con questo secondo ci dedichiamo all’altra (correlata) grande minaccia da affrontare per garantire il buon funzionamento di un sistema sanitario pubblico, ovvero la burocrazia amministrativa.

Doveroso innanzitutto ricordare che il termine burocrazia persegue un fine lodevole nella sua definizione originaria, mirando a delimitare in modo oggettivo le responsabilità amministrative e le varie funzioni di un’organizzazione. Minimizzando qualsiasi influenza indotta dalle relazioni personali attraverso la standardizzazione delle regole di comportamento, la burocrazia rappresenta teoricamente il sistema più razionale per gestire in modo efficiente tutte le organizzazioni di una certa dimensione. Purtroppo, però, col passare del tempo il termine burocrazia ha assunto connotati sempre più negativi (per non dire opposti) a quello originale, soprattutto nel settore della pubblica amministrazione.

In sanità il termine burocrazia viene sempre più spesso associato a attività amministrative considerate inutili perdite di tempo, soprattutto se le richieste si riversano sugli operatori sanitari. La burocrazia amministrativa sviluppa nel tempo una patologica predisposizione alla produzione infinita di statistiche mirate a standardizzare i comportamenti professionali, rese disponibili grazie alla compilazione di una modulistica in continua espansione dopo l’informatizzazione di registri, cartelle cliniche e quant’altro.

Essendo disegnata in modo del tutto impersonale e premiando il rigido rispetto delle regole, la burocrazia finisce per penalizzare gli operatori sanitari che si dedicano maggiormente ai propri pazienti e non riescono a trovare il tempo necessario per soddisfarle. Il peggior effetto collaterale per gli operatori sanitari è un crescente trasferimento del loro tempo lavorativo dall'attività clinica dedicata ai pazienti alla compilazione di moduli e questionari. Paradossalmente, la burocrazia presta il fianco anche al diffondersi di conflitti di interesse finanziari, onnipresenti in medicina, soprattutto per gli operatori che hanno spesso a che fare con le aziende private fornitrici di prodotti e servizi sanitari.

La burocrazia si affida infatti alla compilazione di una modulistica sempre più articolata di mere dichiarazioni formali di conflitti di interesse come unica barriera per prevenirli. Un esempio assai noto e dibattuto è quello della sponsorizzazione dei congressi che ottengono l’accreditamento all’educazione continua in medicina. Tanto per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, il SSN ha formalmente censito di recente 411 società e associazioni scientifiche di operatori sanitari. Ovviamente, risulta assai difficile immaginare che gli sponsors investano i propri budget promozionali per finanziare iniziative dai contenuti contrastanti con i fatturati delle proprie aziende.

Per non sollevare (per non dire aggirare) conflitti di interesse finanziari, gli sponsors si affidano sempre più diffusamente all’intermediazione di società di consulenza per organizzare gli eventi, generando un giro d’affari complessivo assai rilevante. In ultima analisi, la moltiplicazione delle società e associazioni scientifiche contribuisce anche a parcellizzare le varie professioni che operano nei sistemi sanitari, disincentivandone a lungo andare la collaborazione a livello sistemico.

Alla luce delle principali debolezze fin qui analizzate, proviamo anche in questo caso a stilare un breve elenco di possibili "regole del gioco" mirate a limitare i danni potenzialmente indotti dalla burocrazia amministrativa sul nostro SSN.

Concludendo, una volta introdotte queste ulteriori “regole del gioco”, confidiamo che anche gli effetti negativi indotti dalla burocrazia amministrativa (potenziale corruzione inclusa) possano essere ragionevolmente circoscritti.

Livio Garattini, Alessandro Nobili
Centro studi di politica e programmazione socio-sanitaria
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano

Leggi gli altri interventi al Forum: Cavicchi, L.Fassari, Palumbo, Turi, Quartini, Pizza, Morsiani, Trimarchi, Garattini e Nobili, Anelli, Giustini, Cavalli, Lomuti, Boccaforno, Tosini, Angelozzi, Agnetti, Quici, Agneni, Doni, Sampietro.

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