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Lunedì 05 GIUGNO 2017
Taranto. Asl licenzia dipendenti che erano ricorsi alla giustizia per abuso di contratti a tempo determinato. Sindacati insorgono 

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl definiscono l’atteggiamento della Asl “aggressivo e ritorsivo” e scrivono al Dg per chiedere un incontro “urgentissimo entro e non oltre il 7 giugno” o scatterà lo stato di agitazione: “Utilizzeremo tutti gli strumenti in proprio possesso, politici, sindacali e legali, per dare una ferma e risoluta risposta al provocatorio e prevaricatorio contegno adottato dall’amministrazione sanitaria”.

“Aggressivo e ritorsivo”. Bollato così da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, il comportamento della Direzione Generale dell’Asl di Taranto che in questi giorni starebbe facendo recapitare missive nella quali provvede alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro di alcuni dipendenti, perlopiù infermieri, che “hanno avuto l’ardire di adire alle vie giudiziarie per il riconoscimento dell’utilizzo abusivo dello strumento del contratto a tempo determinato con l’aggravante di essersi visti riconoscere, dai giudici del lavoro, una sentenza di condanna nei confronti del loro datore di lavoro, ovvero l’Asl di Taranto”, spiegano i sindacati. Dipendenti che potrebbero restare a casa già dal prossimo 1° luglio.

Per le organizzazioni sindacali “questa volta la Asl Taranto ha davvero superato il segno. La stessa, difatti, ha fatto ricorso negli anni, in modo indiscriminato, allo strumento del contratto a termine, rendendo precari centinaia di lavoratori. Una prassi che è in aperta violazione della legislazione interna e comunitaria”. I rappresentanti di categoria della Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl giudicano “gravissimo quanto accaduto” e si dicono “pronte ad utilizzeranno tutti gli strumenti in proprio possesso, politici, sindacali e legali, al fine di dare una ferma e risoluta risposta al provocatorio e prevaricatorio contegno adottato dal management dell’Asl ionica”.

I sindacati hanno quindi inviato una nota unitaria di protesta alla Direzione generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, chiedendo “un incontro urgentissimo entro e non oltre il 7/6/2017, in assenza del quale si avvierà lo stato di agitazione portando la vertenza fino ai livelli istituzionali più alti”.

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