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Martedì 07 MAGGIO 2019
Migranti. Gelli (Pd): “Rapporto Oms sbugiarda xenofobi e produttori di fake news”

"Le evidenze scientifiche parliamo chiaro: il rischio che rifugiati e migranti possano trasmettere malattie infettive alle popolazioni che li accolgono è molto basso. Grillo dovrebbe spiegarlo ai suoi alleati di Governo dal momento che da anni la Lega continua a portare avanti campagne di odio diffondendo fake news legate proprio a presunti rischi per la salute rispetto al fenomeno migratorio". Così l'esponente Pd già presidente della commissione inchiesta migranti.

“Il primo rapporto sulla salute di migranti e rifugiati dell’Oms aiuta a sfatare una serie di miti consolidati. Tra questi, il fatto che gli immigrati portino malattie. Al contrario, come per altro avevamo già registrato attraverso il lavoro della commissione migranti nella passata legislatura, nello studio fatto in collaborazione con l'Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà (Inmp) italiano, si legge che i migranti godono generalmente di buona salute e sono più a rischio di ammalarsi durante gli spostamenti o mentre risiedono nei paesi di destinazione per via delle carenti condizioni di vita”. Questo il commento dell'esponente Pd e già presidente della commissione inchiesta migranti Federico Gelli.
 
“Nonostante molti siano convinti del contrario, le evidenze scientifiche parliamo chiaro: il rischio che rifugiati e migranti possano trasmettere malattie infettive alle popolazioni che li accolgono è molto basso. Il ministro Grillo dovrebbe spiegarlo ai suoi alleati di Governo dal momento che da anni la Lega, con in testa il suo leader Matteo Salvini, continuano a portare avanti campagne di odio diffondendo fake news legate proprio a presunti rischi per la salute rispetto al fenomeno migratorio”, prosegue Gelli.

“La salute dei migranti è invece un tema centrale, sia perché il diritto alla salute è un diritto umano fondamentale, sia perché i rifugiati contribuiscono attivamente allo sviluppo sia della società che li ospita che di quella dei loro paesi nativi. L'esistenza di gruppi di popolazione con minore copertura sanitaria può influenzare negativamente lo stato di salute di tutti. Questo è l'unico rischio da scongiurare”, conclude.

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