quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 09 DICEMBRE 2019
Mandelli: “Censis e Banco Farmaceutico certificano difficoltà del Ssn a rispettare universalità, solidarietà ed equità”

“Ma sono anche convinto che la risposta a criticità come la lunghezza delle liste d’attesa, le difficoltà di accesso ad alcune prestazioni, mostrino come sia sempre più necessario creare una rete sul territorio che prenda davvero in carico il paziente. E In questo senso il potenziamento della medicina generale e la strutturazione della farmacia dei servizi nei servizi sanitari regionali possono fare molto”.

“Credo che i dati del rapporto del Censis così come quelli del rapporto sulla povertà sanitaria della Fondazione Banco Farmaceutico, restituiscano il quadro di un Servizio sanitario che fatica a rispettare le sue tradizioni di universalità, solidarietà ed equità, come prova l’esistenza di forti disparità tra una Regione e l’altra”, commenta oggi il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli.
 
“Ma sono anche convinto che la risposta a criticità come la lunghezza delle liste d’attesa, le difficoltà di accesso ad alcune prestazioni, mostrino come sia sempre più necessario creare una rete sul territorio che prenda davvero in carico il paziente e che sia in grado di alleggerire il carico delle strutture di secondo livello”, prosegue Mandelli.
 
“In questo senso il potenziamento della medicina generale e la strutturazione della farmacia dei servizi nei servizi sanitari regionali possono fare molto. Non si tratta soltanto di aumentare le risorse, occorre ripensare anche le procedure e i meccanismi di accesso alle prestazioni e, soprattutto, si deve completare la digitalizzazione della Sanità, che consentirebbe di intervenire anche su diseconomie e inappropriatezze”, aggiunge il presidente della Fofi.
 
E a questo proposito cita uno dei dati del 53° Rapporto del Censis più ampiamente ripresi: il forte aumento del consumo di ansiolitici e sedativi, che nell’ultimo triennio è cresciuto del 23%. “Se fosse già attivo il Fascicolo sanitario elettronico, con il dossier farmaceutico aggiornato dal farmacista, il medico potrebbe sapere immediatamente quante e quali prescrizioni di questi medicinali ha ottenuto il suo paziente, potendo così assumere le decisioni necessarie. E questo è solo un esempio”.  
 
Per il presidente della FOFI, infine, “il Censis sottolinea che gli italiani hanno visto franare strutture portanti della società, e il Servizio Sanitario Nazionale  in questi anni di crisi è riuscito comunque a costituire una rete di salvataggio per i cittadini e non possiamo permetterci di perderlo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA