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Lunedì 13 LUGLIO 2020
Trasferimento positivi Covid-19 negli alberghi sanitari. Opi Firenze Pistoia: “Iniziativa importante, non abbassiamo la guardia”

“Occorre essere attenti, per evitare che ripartano focolai, in particolare in cluster familiari e comunitari”. Il trasferimento è stato previsto in una recente ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi Il a seguito dei primi tre importanti focolai familiari apparsi in Toscana all’Impruneta, Cortona e Pian di Scò, relativi a 18 persone provenienti da Paesi extra Schengen

“Si tratta di una misura importante: in questo momento più che mai è necessario non abbassare la guardia davanti al Covid-19”.
Così l’Ordine delle Professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia commenta la recente ordinanza firmata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che, con l’obbiettivo di scongiurare il moltiplicarsi di focolai domestici e gestire al meglio i casi di contagio intrafamiliare, ha dato mandato ai sindaci di attivarsi per trasferire i positivi negli alberghi sanitari, allontanandoli dalle proprie case (soprattutto se sovraffollate).
 
“Si tratta di un’ordinanza importante, da non sottovalutare – commenta Danilo Massai, presidente di Opi Firenze Pistoia -. Il Coronavirus è ancora in circolo e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. E credo che l’iniziativa della Regione Toscana sia un ottimo strumento in questo senso. Occorre essere attenti, per evitare che ripartano focolai, in particolare in cluster familiari e comunitari. È vero che per fortuna l’allerta è passata, ma questo non deve portare nessuno di noi ad agire con leggerezza. Non dobbiamo vanificare quanto ottenuto fino ad oggi. Né dimenticare i sacrifici che tutti i professionisti sanitari, infermieri, oss e medici hanno fatto in fase di emergenza”.
 
Il provvedimento regionale è arrivato a seguito dei primi tre importanti focolai familiari apparsi in Toscana dopo un relativo periodo di calma: Impruneta, Cortona e Pian di Scò, relativi a 18 persone provenienti da Paesi extra Schengen. Nella maggior parte dei casi si tratta di casi prodotti dal sovraffollamento familiare. I sindaci possono procedere grazie all’adozione delle ordinanze contingibili e urgenti a tutela della salute pubblica in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, a carattere esclusivamente locale, previste dall’articolo 50 del Testo unico degli enti locali (D.lgs. 18 agosto 2000, n.267). In caso di inosservanza le sanzioni vanno da 500 a 5mila euro.
 

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