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Mercoledì 05 MAGGIO 2021
Regione differisce al 2022 il taglio della spesa per i contratti precari

L’obiettivo della Regione è ricondurre la spesa per contratti a tempo determinato, convenzioni, Co.Co.Co. etc entro il 50% della spesa sostenuta nel 2009. Ma in attesa dell’espletamento dei concorsi, in fase di itinere ma rallentati dalla pandemia, si è resa necessaria la deroga per i profili di Infermiere, Assistente Sanitario, Tecnico di Radiologia, Medico di Medicina Interna e Medico di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza. Ganau: “La Regione ha la responsabilità di aver bloccato i concorsi già pronti”. LA DELIBERA

La Giunta regionale ha approvato di recente una deroga (allegato), parziale e temporanea, all'applicazione della deliberazione n. 32/10 del 23.6.2020 per i profili di Infermiere, Assistente Sanitario, Tecnico di Radiologia, Medico di Medicina Interna e Medico di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza, differendo al 2022 il termine per il completamento del percorso di rientro previsto dalla medesima deliberazione. In attuazione a ciò, ha autorizzato le Aziende del SSR a non computare, per la sola annualità 2021, il costo del personale in argomento ai fini del calcolo del limite di spesa di cui all'art. 9, comma 28, del D.L. n. 78 del 31.5.2010.

Perché questa decisione. In premessa, la Giunta regionale, con deliberazione n. 32/10 del 23.6.2020, aveva posticipato all'anno 2021 “il completamento del percorso di graduale riduzione del costo del personale con contratto diverso dal rapporto di pubblico impiego a tempo indeterminato”. Ciò, considerando che con deliberazione n. 23/7 del 12.5.2015 questo termine era previsto inizialmente per il 2019, ed era già stato prorogato al 2020 con deliberazione n. 46/42 del 22.11.2019 in concomitanza “della conclusione delle procedure di stabilizzazione del personale precario previste dal D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75”.

Obiettivo della Regione era infatti quello di “ricondurre i costi relativi al personale con rapporti di lavoro quali contratti a tempo determinato, convenzioni, contratti di Co.Co.Co., contratti di formazione-lavoro, somministrazione di lavoro etc., entro il limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009, come previsto dall'art. 9, comma 28, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78”.

Inoltre, nel settembre dell’anno 2019, la Giunta regionale aveva dato avvio alle “linee di indirizzo per l'accentramento delle procedure concorsuali” in cui si prevede l’espletamento “di oltre 60 procedure concorsuali da parte delle aziende del SSR per un totale di circa 800 posti a tempo indeterminato messi a concorso”. Procedure che attivate tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 sono state sospese a causa della pandemia, poi riprese all’inizio dell’autunno 2020, ma molti dei concorsi sono ancora in fase di itinere.

In tale premessa, l’Assessore alla sanità, Mario Nieddu, sottolinea come “il mancato espletamento di alcuni concorsi, tra cui quelli indetti per figure del comparto sanitario quali Infermiere, Assistente Sanitario e Tecnico di Radiologia e per specialità mediche quali Medicina Interna e Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza, ha reso necessario un rilevante ricorso a forme di reclutamento a tempo determinato”.

Ed ecco che al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza nelle strutture sanitarie, la Giunta regionale ha ritenuto necessario consentire alle aziende del SSR di sospendere temporaneamente il percorso di riduzione del costo di suddetto personale sanitario attraverso tipologie contrattuali diverse dal rapporto di pubblico impiego a tempo indeterminato, in attesa dello svolgimento e conclusione dei relativi concorsi.

Sentito da Quotidiano Sanità, Gianfranco Ganau, Capogruppo PD e componente della Commissione consiliare salute e politiche sociali osserva: “Mi sembra una iniziativa corretta vista la situazione generale. Il tema vero è il ritardo nei concorsi pubblici e nei percorsi di stabilizzazione. La Regione ha la responsabilità di aver bloccato i concorsi già pronti e lasciati dalla precedente amministrazione nel 2019”.

Elisabetta Caredda

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