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QS Edizioni - giovedì 9 maggio 2024

Cronache

Francia. Medico di famiglia in sciopero della fame da 20 giorni. “Mi contestano troppi certificati di malattia”

immagine 5 aprile - “Alla mia richiesta di mostrarmi almeno una prescrizione scorretta, mi è stato risposto che il problema non è il contenuto ma il numero di certificati”, ha detto il medico alla stampa locale
Yazid Nabti, medico di famiglia di Dunkerque, in Francia, protesta attraverso uno sciopero della fame che dura da 20 giorni, per denunciare le pressioni subite dalla previdenza sociale che gli contesta di aver rilasciato troppi certificati di malattia. “Il mio corpo sta bene, il mio umore è altalenante” ha spiegato il dottor Nabti, incontrato da France Bleau davanti alla tenda in cui è accampato, in place Jean Bart.

A 57 anni, il professionista dice di non sapere più cosa fare, dopo anni di lotta con la Caisse Primaire d'Assurance Maladie francese su questioni amministrative, sui fogli di assistenza e persino sulle interruzioni del lavoro.Mancano i medici e io passo più tempo a risolvere problemi amministrativi che a curare le persone. C'è un medico a Hazebrouck che si è appena sparato in testa, anche per una questione di scartoffie, di interruzione del lavoro, è scandaloso” dice.

Nabti ha avvertito i suoi pazienti, con un cartello sulla porta dell'ambulatorio, di aver sospeso le visite e si è accampato con la sua tenda nella piazza principale della città a Nord della Francia per denunciare la persecuzione da parte dell'istituzione sanitaria e l'ottusità di richiami basati solo sui numeri. “Alla mia richiesta di mostrarmi almeno una prescrizione scorretta, mi è stato risposto che il problema non è il contenuto ma il numero di certificati”, ha detto il medico alla stampa locale.

Come denunciano spesso anche i medici italiani, uno degli elementi alla base delle molte certificazioni è legato al fatto che i dottori di famiglia sono spesso gli unici a compilare i certificati di malattia per il lavoro, anche se la patologia o l'infortunio è stata rilevata in altre strutture. “I colleghi ospedalieri - ha precisato Nbati - non si occupano delle questioni amministrative. Per evitare problemi ai nostri pazienti siamo noi generalisti a fare i certificati. E la Secu (il sistema assicurativo francese) li contabilizza comunque a nostro carico. Poi ci molestano con dati e grafici che non corrispondono alla realtà”. A parte il richiamo, non ci sono procedure in corso contro il medico che sta protestando, ma Nbati fa parte però di un migliaio di camici bianchi del territorio contattati dalle casse assicurative francesi per la segnalazione dei livelli elevati di certificati malattia. Le casse hanno posto loro come obiettivo da raggiungere nella loro attività la riduzione di queste certificazioni.

Foto © Radio France - Maya Baldoureaux-Fredon
5 aprile 2024
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