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QS Edizioni - venerdì 26 aprile 2024

Lettere al Direttore

Caso Enpam. Quando è meglio tacere

di Massimiliano Zaramella
28 gennaio - Gentile Direttore,
sono ormai settimane che la polemica sugli stipendi percepiti dal presidente e dai consiglieri della fondazione ENPAM, occupa spazi importanti sui giornali, la televisione ed il web, dove è stata addirittura lanciata una petizione per rivedere i compensi che ad oggi ha superato le 7100 firme. Non entro assolutamente sulle modalità giornalistiche con cui la questione sia stata portata agli onori della cronaca nazionale.
 
Penso che il tema abbia avuto una ridondanza eccessiva, se pensiamo ai tanti problemi che soffocano quotidianamente la nostra professione e che minano il diritto alle migliori cure possibili per ciascuno.
 
Devo comunque ammettere che la questione sia motivo di discussione assai diffusa anche tra noi colleghi nell’ambiente di lavoro, ed altrettanto devo ammettere che mi impressiona essere venuto a conoscenza che lo stipendio mensile lordo del Presidente ENPAM sia sovrapponibile allo stipendio annuale lordo di molti medici ospedalieri.
 
Credo sia però opportuno chiarire che la levata di scudi da parte della professione medica sia stata non verso l’entità dello stipendio dei colleghi pagati da ENPAM, quanto piuttosto contro la sproporzione tra i loro stipendi ed i nostri.
 
In questo spiacciono le parole del Presidente Oliveti e del Consigliere Pagano, apparse sulle pagine del Suo giornale, i cui si elencano le capacità, le responsabilità, ed i rischi nel ricoprire tali incarichi nella Fondazione.
 
Nessuno di noi dubita di questo, ma allora vorrei sapere quanto dovrebbero essere quantificate economicamente le capacità, le responsabilità, ed i rischi di un neurochirurgo che affronta un glioblastoma, di un emodinamista che porta in sala un quarantenne con arresto post-IMA, di un chirurgo vascolare che apre al volo in presala un paziente in arresto per rottura di aneurisma aortico, di un ematologo che tratta un bambino con leucemia, di un medico di emergenza che intuba un politrauma sull’asfalto ed altri infiniti esempi quotidiani della nostra vita di medici.
 
Questo è il vero “vulnus” della questione, e la tristezza è che i colleghi dell’ENPAM non lo abbiano capito, avrei apprezzato da loro altre parole o addirittura il silenzio.
 
In certe situazioni anche la verità tecnica deve lasciare il passo al pudore guidato dalla sensibilità e dal rispetto, tanto nessuno toccherà lo stipendio di nessuno.
 
Massimiliano Zaramella
Presidente Obiettivo Ippocrate
28 gennaio 2020
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