Dopo le polemiche degli scorsi giorni, arrivano nero su bianco le proposte dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia,
Letizia Moratti, per rivedere i criteri di approvvigionamento dei vaccini per scala di priorità. Nella lettera resa nota della serata di ieri, e indirizzata al commissario
Domenico Arcuri, non c’è alcun accenno diretto a una distribuzione in base al Pil regionale, oggetto delle polemiche.
C’è, invece, il riferimento alla densità alla prevalenza e incidenza elevata dei casi, “con conseguente carico su sistema di ricovero e cura”, e all’elevata organizzazione e mobilità intra ed extraregionale, “organizzazione e mobilità intra ed extra regionale, perché “è noto infatti che la densità abitativa e il trasporto pubblico costituiscono fattori predisponenti il contagio”,
che avevamo anticipato ieri.
C’è però anche un passaggio in cui Moratti evidenzia ad Arcuri l’importanza rivestita dalla Regione Lombardia per il sistema paese. “L’elevata urbanizzazione e la mobilità intra ed extra regionale - scrive l’assessore al commissario sono peraltro una manifestazione del dinamismo economico di Lombardia, che deve essere preservato in quanto motore trainante del Paese”.
Per Moratti, inoltre, “fermo restando la distribuzione già calendarizzata, secondo le priorità identificate di fragilità, con la consegna anticipa a delle dosi destinate alla popolazione generale si potrebbe avviare contestualmente l’offerta vaccinale ai lavoratori della scuole e delle impese produttive”.