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QS Edizioni - sabato 27 aprile 2024

Lettere al Direttore - Lombardia

Volontaria, medico vaccinatore in pensione...ma alla fine ho dovuto rinunciare. Ecco perché

di Loredana Taraborelli
Gentile Direttore,
sono un medico. Da quarant’anni. Medico di Famiglia da poco in pensione: pensione, richiesta anticipata di due anni, in quanto il carico burocratico era ormai diventato insopportabile per riuscire a svolgere il mestiere più bello del mondo. Per ogni paziente che entrava nel mio studio, su un quarto d’ora, ero costretta a guardare un monitor del computer per oltre dieci minuti; tempo che all’inizio della professione potevo dedicare esclusivamente al mio paziente ed ai suoi problemi, guardandolo in volto.
 
Con la pandemia COVID mi son sentita di dovere fare la mia parte, cioè presentarmi col mio tesserino dell’Ordine dei Medici di Brescia e vaccinare, vaccinare vaccinare.
 
In occasione della mia vaccinazione anti COVID presso la ASST di riferimento ho dato la mia disponibilità gratuita. Da quarant’anni ho vaccinato nel mio studio per l’influenza tutti i miei pazienti aventi diritto.
 
Con grande interesse, data la necessità di “correre” per vaccinare tutti, il collega alla postazione mi dice che verrò contattata.
In effetti il giorno dopo mi arriva una mail con allegato un modulo da firmare e inoltrare per dichiarare la mia disponibilità. Stampato, firmato e spedito.
 
Dopo tre giorni una nuova mail mi richiede di:
1. Contattare il medico competente per sottopormi ad accertamenti sanitari a 30 km da casa mia presso la sede ASST (sono vaccinata e lo sanno!)
2. Inviare codice fiscale
3. Inviare Curriculum vitae formato aperto
4. Inviare Carta d’identità
5. Inviare Tessera Sanitaria
6. Inviare Fotografia formato jpeg
7. Inviare Modulo c/c bancario. (ma.....mi sono offerta volontaria!)
8. Inviare Modulo autocertificazione dati compilato e firmato
9. Inviare Dichiarazione formazione post base (Cos’è?)
 
Seguono 11 pagine di documenti da compilare.
 
Per quarant’anni sono stata convenzionata con la stessa struttura che ora mi richiede questa documentazione e per quarant’anni la medesima struttura mi ha pagato lo stipendio.
Veramente scoraggiata e delusa ho comunque iniziato dal primo punto: contattare il medico competente...il numero di telefono fornito corrisponde a un fax.
 
E così alla fine ho revocato la mia disponibilità.
Quanti altri sanitari si son trovati nella mia situazione? Ma non dovevamo correre?
Dr.ssa Loredana Taraborelli
Medico chirurgo
Sabbio Chiese (Brescia)
15 marzo 2021
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