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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

La Fondazione S. Lucia smentisce: “Mai chiesto il FIS per il personale sanitario”

17 aprile - "Il comunicato stampa predisposto lo scorso 15 aprile da alcune Organizzazioni Sindacali contiene una lunga serie di informazioni non verificate e non rispondenti al vero. La Direzione sta predisponendo le azioni opportune, in tutte le sedi competenti". E' quanto fa sapere la Fondazione S. Lucia in merito al comunicato diramato da Cgil, Cisl e Uil negli scorsi giorni.
 
"Nel contesto della grave emergenza epidemiologica da COVID-2019 - prosegue la nota di replica -, tutte le misure adottate dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS sono state finalizzate a garantire la massima sicurezza ai pazienti, ai familiari e a tutto il personale. A maggior ragione l'iniziativa dell’attivazione del Fondo di Integrazione Salariale è stata volta a minimizzare l’impatto sui lavoratori determinato dalla drastica contrazione di alcuni servizi che richiedono lo spostamento delle persone o non ci permettono di garantire il distanziamento sociale (principalmente la specialistica ambulatoriale e gli accessi del Day Hospital), conseguenti alle disposizioni adottate dalla Regione Lazio per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica.

In modo principale e nel rispetto delle norme, la Fondazione Santa Lucia IRCCS non ha mai richiesto il FIS per il personale sanitario, medico ed infermieristico, dell’Ospedale di Neuroriabilitazione".

 
Dunque, precisa la nota della Fondazione, "l'attività ospedaliera di neuroriabilitazione, svolta a favore degli oltre 300 pazienti oggi ricoverati, continua a garantire nelle reti tempo dipendenti, in collegamento con i principali ospedali nazionali, il percorso terapeutico dei pazienti più gravi, provenienti in immediata continuità, proprio dai reparti di terapia intensiva o dalle stroke unit. Una missione oggi più che mai resa evidente dall'emergenza da COVID-2019 che richiede di organizzare un collegamento funzionale fra le strutture ospedaliere che assistono pazienti urgenti.

È evidente, da un punto di vista medico, il doppio vantaggio del trasferimento del paziente con la massima tempestività sia per l'efficienza del reparto inviante sia per la salute della persona che può iniziare subito la neuroriabilitazione. La neuroriabilitazione è, infatti, finalizzata alla presa in carico di pazienti che hanno subito un trauma cranico, anche con un periodo di coma, una grave lesione cerebrale (ischemica o emorragica), una lesione midollare o una malattia neurodegenerativa in fase avanzata, come la sclerosi multipla o il parkinson.

Assistendo pazienti con gravi lesioni del sistema nervoso, che non possono scegliere di rimandare nel tempo l'accesso alla neuroriabilitazione, in un contesto di assoluta emergenza sanitaria e senza l'importante supporto dei familiari, la Fondazione Santa Lucia IRCCS ha provveduto a ricollocare ad altre funzioni il personale idoneo".

 
La Fondazione fa quinsi sapere che "per consentire ai familiari di visitare i pazienti da remoto, il Santa Lucia si è attivato attraverso smartphone, tablet ed altri supporti. Una misura temporaneamente necessaria per offrire maggiore sicurezza a tutti in questo momento di emergenza

Tutte le misure intraprese, seppur dolorose come in questo frangente, sono state rese necessarie dall’emergenza epidemiologica e dall'attuale situazione economica-finanziaria. Come sempre rappresentato, anche nelle riunioni sindacali, l'invito è a non perdere di vista l'obiettivo comune di preservare la Fondazione Santa Lucia IRCCS quale polo di eccellenza all'interno del Servizio Sanitario Nazionale e della Regione Lazio".
17 aprile 2020
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