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QS Edizioni - venerdì 26 aprile 2024

Regioni e Asl - Sardegna

Aias. Procura presenta istanza di fallimento. I debiti ammonterebbero a 10 mln di euro

di Elisabetta Caredda
immagine 7 ottobre - La Procura di Cagliari ha presentato l'istanza di fallimento dell'Aias per effetto degli atti trasmessi alla Procura del Tribunale del Lavoro, dove pendono numerose controversie tra l'Aias e i suoi dipendenti. L’Aias è “certa di poter chiarire in ogni sede la piena legittimità del suo operato”. Dalla relazione della Commissione di inchiesta  emerge che “negli ultimi 5 anni la Regione ha pagato all’Associazione nei termini di legge (60 giorni) prestazioni per oltre 102 milioni, a fronte di 1,6 milioni circa da liquidare e 1 milione circa che potrebbe essere oggetto di transazioni”. Per Nieddu: “Sono numeri molto chiari che parlano di crediti vantati molto bassi e debiti molto alti, ma ora è il momento della responsabilità”.
Il sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, Daniele Caria, ha presentato l'istanza di fallimento dell'Aias, l'Associazione assistenza spastici della Sardegna. Si apprende dall’Ansa: “Il provvedimento arriva dopo l'apertura di un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato, per effetto degli atti trasmessi alla Procura del Tribunale del Lavoro, dove pendono numerose controversie tra l'Aias e i suoi dipendenti. I debiti segnalati ammonterebbero a circa 10 milioni di euro, di qui lo stato di insolvenza ipotizzato dal pubblico ministero che ha così formalizzato l'istanza al Tribunale fallimentare.

La richiesta non ha nulla a che vedere con i due fascicoli già aperti sull'Aias, legati entrambi al contrasto con la Regione per i servizi socio-sanitari rimborsati dall'associazione. Su questi, il pubblico ministero Andrea Vacca, che si avvale del supporto della Guardia di Finanza, sta indagando per peculato e inadempimento in pubbliche forniture. La seconda inchiesta, invece, è stata aperta a seguito del debito della Regione con l'Aias. Entrambi i fascicoli sono ancora in fase istruttoria: adesso è arrivato il terzo relativo alle numerose istanze dei dipendenti che rivendicano stipendi arretrati, e per questo si sono rivolti al Tribunale del Lavoro. Da qui le carte sono state trasmesse al Pm Caria, che ipotizzando lo stato di insolvenza dell'associazione ne ha chiesto il fallimento”.

Sempre da quanto si apprende dall’Ansa, replica in una nota l’Associazione: "L'Aias è certa di poter chiarire in ogni sede la piena legittimità del suo operato e di dimostrare che sussistono le condizioni per la continuità aziendale che da vent'anni è stata svolta con piena soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti e senza contestazioni. Nella giornata di ieri - prosegue l'Aias - è stata diffusa invece la notizia che la Commissione regionale ha concluso la prima fase dei propri lavori riconoscendo un credito residuo limitato per gli ultimi cinque anni, ma anche un ingente credito relativo al periodo 1998/2013, per il quale si è riservata ulteriori accertamenti, e ha ipotizzato una transazione con riconoscimento all'Aias di parte delle somme dovute, tal che è infondata la notizia diffusa da alcuni organi di stampa che parlano di 'tanti debiti e pochi crediti'".

Per gli avvocati difensori della stessa, pronti a dare battaglia davanti ai giudici fallimentari: "L'Aias è pacificamente un'associazione senza scopo di lucro, che non svolge un'attività commerciale - scrivono i legali Leonardo Filippi, Denise Mirasola e Andrea Chelo - In particolare, la qualità di 'ente commerciale' dell'Aias è stata esplicitamente esclusa dall'Agenzia delle Entrate. Perciò - spiegano gli avvocati - il fine mutualistico esclusivo dell'associazione ne esclude la possibilità di essere assoggettata ad una procedura fallimentare. Si tratta di circostanze che l'Aias avrà modo di dimostrare al Tribunale fallimentare che dovrà decidere sulla richiesta avanzata dalla Procura".

Dalla Commissione di inchiesta del Consiglio regionale sul perdurare dello stato di insolvenza economica della suddetta Associazione, riunitasi il 2 ottobre 2019, con la presenza anche dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, del direttore generale dell’assessorato Marcello Tidore e di una delegazione dell’Anci per la parte che riguarda i rapporti fra Aias e Comuni, il presidente della commissione Gianfranco Ganau (Pd) dichiara che: “Nei prossimi giorni presenteremo una risoluzione dettagliata con i dati aggiornati sulla situazione crediti-debiti fra Aias ed Ats degli ultimi 5 anni, per fornire al Consiglio tutti gli elementi utili per una decisione”.

Il direttore generale dell’assessorato, in particolare, ha consegnato alla commissione una relazione di 6 pagine corredata da tabelle riassuntive più i verbali e gli allegati di ogni singola seduta del tavolo tecnico Regione-Aias-Ats-Anci insediatosi l’11 aprile scorso: “Un lavoro molto approfondito – ha affermato Marcello Tidore – che ci consente di avere dati completi, certi ed attendibili sui flussi finanziari che hanno riguardato i rapporti contrattuali con Aias negli ultimi 5 anni e, inoltre, di definire un metodo per ricostruire la seconda parte del contenzioso relativo al periodo 1998-2013 per il quale c’è grande carenza di documenti, verificando nello stesso tempo ogni ipotesi possibile di transazione”.

Dalla relazione emerge principalmente che “negli ultimi 5 anni la Regione ha pagato ad Aias nei termini di legge (60 giorni) prestazioni per oltre 102 milioni, a fronte di 1.6 milioni circa da liquidare e 1 milione circa che potrebbe essere oggetto di ulteriori transazioni”.

“Sono numeri molto chiari – ha commentato l’assessore della Sanità Mario Nieddu – che parlano di crediti vantati molto bassi e debiti molto alti, ma ora è il momento della responsabilità”. Nieddu ha poi rivolto un appello alla commissione speciale, alla commissione Sanità e in definitiva al Consiglio regionale, per “arrivare ad una scelta definitiva e condivisa che per la sua complessità e per le conseguenze che ne possono derivare ai pazienti ed ai lavoratori, non può essere lasciata solo alla valutazione dell’assessore, fermo restando che sarà necessario del tempo per elaborare una strategia per il futuro”.

Nel dibattito hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi (Udc), Francesco Agus (Progressisti), Eugenio Lai (Leu), Nico Mundula (Fdi), Michele Cossa (Riformatori), Michele Ennas (Lega) e Fabio Usai (Psd’Az). Tutti hanno espresso vivo apprezzamento per la qualità del lavoro prodotto dal tavolo tecnico e dall’assessorato, proclamandosi poi a favore di una risoluzione della commissione che, per la prima volta, potrà essere predisposta sulla base di dati certi sulla complessa vicenda.

Nella seconda parte della seduta, la delegazione dell’Anci formata dal presidente Emiliano Deiana, dal vice presidente Masia e dal direttore Daniele Sitzia, ha fornito il rendiconto sui rapporti fra Comuni ed Aias per le prestazioni relative al trasporto disabili, alla riabilitazione ed ai servizi nel campo psico-sociale. Le cifre finali, ha spiegato Sitzia che ha sintetizzato il lavoro condotto da Anci attraverso contatti con i singoli Comuni, parlano di “un credito presunto nei confronti di Aias di circa 5.8 milioni”, cifra radicalmente contestata dalle Amministrazioni locali sia per gli incrementi dei costi che per la qualificazione delle prestazioni.

Il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, rispondendo ad una domanda del presidente Ganau sulla possibilità che il settore della riabilitazione sia riportato sotto la gestione diretta della Regione, ha auspicato “uno scatto in avanti rispetto alla situazione attuale che vede i Comuni come passacarte”, precisando di non avere posizioni ideologiche e proponendo la creazione di un “fondo unico per le politiche sociali”.

Elisabetta Caredda
7 ottobre 2019
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