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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Scienza e Farmaci

La sfida dell’automedicazione per rendere più sostenibile il Ssn 

immagine 16 luglio - Si è tenuto a Padova il secondo incontro del Self Care Forum, un ciclo di eventi regionali promossi da Assosalute che punta a far dialogare i diversi attori dell’healthcare per capire se e come risparmiare grazie ai farmaci da banco
Ridurre la spesa del Sistema sanitario nazionale attraverso una migliore educazione alla salute e il coinvolgimento di tutti gli attori che a vario titolo sono chiamati ad occuparsi di salute, Ssn e dei cittadini.
 
È questa la sfida del Self Care Forum, un ciclo di eventi regionali promossi da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica), che ha chiamato a raccolta operatori sanitari, istituzioni e rappresentanti dei cittadini per un confronto sul valore dell’automedicazione responsabile nella gestione quotidiana della salute da parte delle persone e sul ruolo che essa può avere nella definizione delle politiche di governance farmaceutica nazionale e regionale. Il cittadino, sempre più protagonista delle scelte inerenti la sua salute e il suo benessere, se correttamente orientato dal medico e dal farmacista può diventare più consapevole e riuscire a gestire al meglio di disturbi della vita quotidiana ricorrendo, quando necessario, all’automedicazione senza oneri per le casse del Ssn.
 
Il secondo incontro del Self Care Forum si è svolto il 10 luglio a Padova, in collaborazione con Azienda Zero e con la partecipazione di stakeholder e istituzioni rappresentative della sanità veneta, di Cittadinanzattiva e dei presidenti regionali e provinciali di Assofarm, Farmacie Unite, Federanziani, Fimmg, Fofi e Ordine dei farmacisti Veneto.
 
“Il Forum intende stimolare un confronto continuo fra gli stakeholder sul ruolo economico e sociale dei farmaci da banco e promuovere la condivisione di una strategia capace di mettere al centro le esigenze di cura e di salute dei cittadini  – ha affermato Maurizio Chirieleison, presidente di Assosalute – La nostra associazione ha promosso negli anni numerose iniziative rivolte alla formazione del cittadino e alla sua capacità di operare scelte consapevoli: con il Self Care Forum intendiamo estendere il dialogo alle istituzioni, con l’auspicio di elaborare una visione del settore condivisa. I farmaci di automedicazione possono contribuire efficacemente al sostegno del Ssn e, di conseguenza, possono giocare un ruolo importante nelle politiche farmaceutiche volte a migliorare l’efficienza e l’efficacia del Sistema”.
 
In Italia il mercato della salute e del benessere vale 26 miliardi di euro, il 65,6% dei quali (17 miliardi) è speso nel settore farmaceutico. Come evidenziato dallo studio realizzato da Cergas Bocconi nel 2016 e presentato nel corso del Self Care Forum, uno sviluppo responsabile e appropriato dell’automedicazione può avere vantaggi anche per la sostenibilità economica: un ampliamento dell’offerta terapeutica disponibile in automedicazione, maggiormente allineata a quanto avviene in Europa, porterebbe a un potenziale alleggerimento dei conti del Ssn di circa 844 milioni di euro all’anno a livello nazionale.
Se a questo si aggiunge il valore risparmiato in termini di tempo da parte del medico e del paziente per visite dovute a patologie minori, il beneficio economico netto sociale potrebbe essere pari a 2 miliardi di euro. “L’obiettivo dello studio era quello di calcolare l’impatto economico in spesa farmaceutica, ma anche di valore economico per il medico e il paziente di un potenziale switch dai farmaci prescrivibili attraverso ricetta e a carico del Ssn ai farmaci da banco”, ha evidenziato Monica Otto di Cergas Sda Bocconi.
 
Il caso virtuoso del Veneto
E il Veneto è certamente un esempio positivo: una realtà virtuosa da portare ad esempio a livello nazionale. L’incidenza della spesa per farmaci senza obbligo di prescrizione in Regione è del 17,2% contro una media nazionale del 14,1%. Nella cultura e nella logica veneta di continuo miglioramento, si sono esplorati quali spazi vi siano per una allocazione delle risorse pubbliche funzionale a una sanità che possa rispondere con qualità crescente ai bisogni e alla domanda di salute dei cittadini.
 
Le proiezioni dello studio Cergas Bocconi – effettuate considerando gli stessi farmaci presi a riferimento nello schema nazionale – mostrano un possibile risparmio per il sistema farmaceutico pubblico veneto pari a 56 milioni di euro all’anno. Se a questo si aggiunge il risparmio potenziale per numero di visite evitate e il valore del tempo dei medici che potrebbe essere allocato su patologie più importanti, il guadagno globale per il sistema si attesterebbe intorno ai 96 milioni di euro all’anno. Considerando, infine, anche il tempo dei cittadini che verrebbe risparmiato evitando visite per patologie minori e aggiungendo, quindi, a queste cifre il valore della produttività guadagnata grazie a permessi evitati per visite mediche non necessarie, in Veneto il beneficio per la società nel suo complesso si aggirerebbe sui 122 milioni di euro ogni anno.
 
“Anche quando si ricorre ai farmaci di automedicazione per gestire i piccoli disturbi di salute è necessario che ci sia comunque un momento di prima diagnosi da parte del medico di medicina generale per indirizzare il paziente verso il trattamento migliore per lui”, ha ricordato Domenico Crisarà, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Veneto.
 
E il ruolo fondamentale degli operatori sanitari, del medico di medicina generale e anche del farmacista è stato ricordato anche da Giovanna Scroccaro, Direttore Direzione Farmaceutico-Protesica-Dispositivi medici Regione del Veneto: “Il Self Care Forum è stato un’iniziativa importante per discutere sul ruolo che i farmaci di automedicazione possono avere nelle scelte di politica farmaceutica. Affinché ciò possa avvenire in modo virtuoso abbiamo convenuto che educare il cittadino ad un uso corretto e consapevole dei farmaci sia condizione necessaria; in questo processo di crescita verso una maggiore consapevolezza della propria malattia - che passa anche attraverso l'automedicazione - rimane peraltro fondamentale il rapporto con il proprio medico curante. Altrettanto importante risulta la formazione dei farmacisti prima, durante il corso di laurea e, successivamente, come aggiornamento professionale, per meglio valorizzare il ruolo che possono avere nell’orientare le scelte di salute dei cittadini”.

 
16 luglio 2018
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