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QS Edizioni - venerdì 26 aprile 2024

Regioni e Asl - Sicilia

È scontro sull’apertura della rianimazione all’ospedale di Lentini

immagine 1 febbraio - Per il coordinatore del bacino orientale della sezione siciliana dell’Anaao Assomed Giuseppe Vaccaro sarebbe stato realizzato con risorse inizialmente destinate all’ospedale di Augusta. Ma il commissario della Asp di Siracusa smentisce.
“Mentre si continua a sostenere che non ci sono le risorse necessarie per l’attivazione dei posti letto assegnati all’Ospedale di Augusta, ci si accinge ad attivare nella provincia di Siracusa due nuovi, costosissimi, reparti di Rianimazione: uno nell’Ospedale di Avola, l’altro in quello di Lentini”.

È cominciato così, con una dichiarazione del coordinatore del bacino orientale della sezione siciliana dell’Anaao Assomed Giuseppe Vaccaro riportata dalla stampa locale la polemica che da due giorni infiamma la Sicilia Orientale.

Secondo Vaccaro le risorse inizialmente destinate ad Augusta sarebbero state destinate agli altri due nosocomi siciliani. Quello di Lentini, in particolare. Che secondo Vaccaro, sarebbe stato istituito utilizzando “le risorse di cui all’art. 6 della legge 5/2009 destinati alla tutela della salute degli abitanti dell’area industriale di Augusta-Melilli-Priolo”. “È evidente - ha aggiunto - che l’apertura della Rianimazione a Lentini costituisce un danno per gli abitanti dell’area industriale Augusta-Melilli-Priolo Gargallo, sia per l’impropria utilizzazione dei fondi di cui all’art. 6 della legge 5/2009 in un ospedale posto al di fuori dell’area industriale; sia perché con le risorse previste per la Rianimazione di Lentini potrebbero, più utilmente, essere attivati nell’Ospedale di Augusta i posti letto di Osservazione breve intensiva al Pronto soccorso, due posti letto di terapia semi-intensiva nel reparto di Medicina, il reparto di Oncologia medica e quello di Oncoematologia”.

Il primo a rispondere all’esponente Anaao è il vice segretario regionale Sicilia orientale AAROI-EMAC Salvatore Tinè: “Trovo del tutto pretestuosa e infondata la nota divulgata agli organi di stampa da parte di un anestesista rianimatore che ben conosce l’attività relativa alla nostra professione e, soprattutto, appare riduttiva l’affermazione che l’apertura della Rianimazione nell’ospedale di Lentini arrecherebbe danno alla collettività della zona industriale come da lui sottolineato, anzi tutt’altro. Poiché Siracusa è una delle poche province della regione Sicilia ad avere una sola rianimazione con otto posti letto per un bacino di utenza di 402 mila abitanti (dati Istat 2017), l’apertura delle Rianimazioni di Avola e Lentini darà ampio respiro alla Rianimazione di Siracusa che è l’unica presente nel territorio siracusano, decongestionandola da eccessive richieste di ricovero dei pazienti critici, evitando continui e frequenti trasferimenti presso altri presidi ospedalieri fuori dalla nostra provincia e riducendo altresì il rischio clinico per il paziente e la tanto vituperata mobilità passiva”.

A stretto giro di posta è arrivata anche la replica del commissario dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta: “Il reparto di Rianimazione di Lentini non è stato istituito con la delibera del 2013 dell’Asp di Siracusa ma dall’ultimo Decreto assessoriale di rimodulazione della rete ospedaliera n. 629/2017. La delibera cui si fa riferimento attiene a una precedente amministrazione che, peraltro, non ha mai avuto seguito visto che la Rianimazione di Lentini a quel tempo non fu mai attivata e che i fondi di cui all’art. 6 comma H della legge regionale 5 del 2009 non sono mai stati utilizzati per le Rianimazioni ma soltanto per i progetti di prevenzione individuati dall’Assessorato regionale della Salute. L’apertura delle Rianimazioni oggi, pertanto, deriva dalle attuali disposizioni di legge ed è stata inserita nella seconda annualità del Piano triennale delle assunzioni approvato da tutte le organizzazioni sindacali e dall’assessorato regionale della Salute e non esclude la successiva realizzazione dell’Oncoematologia e degli altri reparti chiamati in causa nel rispetto della programmazione regionale e locale”.
 
1 febbraio 2018
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