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Sabato 03 FEBBRAIO 2018
Caro Cavicchi, non siamo noi a voler smantellare il Ssn



Gentile direttore,
ho letto con interesse, ma anche con un certo stupore, l’articolo pubblicato dal Prof. Ivan Cavicchi su Quotidiano Sanità, incentrato questa volta sulla mia persona e su alcune presunte “strane convivenze” all’interno del Dipartimento sanità del PD. Tutto questo è facilmente spiegabile. A quell’appello, lanciato autonomamente dal Dipartimento sanità, si sono voluti unire anche stimati professionisti che, in questi mesi, abbiamo ascoltato in vista del lavoro portato avanti per l’elaborazione di quel programma presentato ieri a Bologna.

Il mio lavoro, di politico e responsabile sanità del Partito Democratico è anche quello di confronto e ascolto delle istanze dei diversi stakeholders del settore. Tutto questo fa parte del dialogo istituzionale. Altro è, invece, far passare il messaggio - non senza una certa dose di malizia - che, la presenza di una firma all’interno di un appello possa lasciar intendere una totale permeabilità da parte mia e del partito alle istanze avanzate da alcune persone.

Un conto è l’ascolto, altro è la sintesi politica da noi operata e tradotta nel programma PD. Ed è su questo che concentrerei l’attenzione. Non mi sembra, infatti, che qui vi siano richiami a privatizzazioni o smantellamento del sistema sanitario pubblico. Anzi, la difesa del SSN è chiara ed inequivocabile. Quest’ultima passa da un nuovo Patto per la salute che preveda maggiori stanziamenti per il Fondo sanitario, investimenti sul personale, lotta alle disparità regionali e ripresa del programma nazionale liste d’attesa, e così via.

Si poteva fare di più? Forse sì. Nel mio libro auspico anche il progressivo superamento dell’attuale sistema di compartecipazione alla spesa in modo da rendere ancora più competitivo il sistema pubblico, oltre che un forte intervento sull’odontoiatria. Temi, questi, che mi auguro possano essere ripresi durante la prossima legislatura.

Alla luce di tutto questo, e visto il comune e sincero interesse a difesa del SSN che riconosco al prof. Cavicchi, mi permetto di suggerire di spostare anche altrove le sue attenzioni. Mi sembra, infatti, sia passato totalmente sotto silenzio il programma siglato dal centrodestra all’interno del quale si parla esplicitamente di un’incentivazione della competizione pubblico-privato a parità di standard. Questo sì che suona come un messaggio ‘sinistro’ per il nostro sistema sanitario pubblico e universale.

Augurandomi che questo ‘chiarimento’ possa essere stato utile, e ringraziando il Prof. Cavicchi per il suo spunto di riflessione che mi ha permesso ancora una volta di chiarire in maniera netta il mio impegno a tutela della sanità pubblica, mi permetto di suggerire una ‘battaglia’ comune contro chi, in maniera chiara ed evidente, vuole far virare la nostra sanità su modelli culturalmente molto lontani dal nostro.
 
Federico Gelli
Responsabile Sanità del Partito Democratico

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