16 agosto -
“La decisione assunta dalla Corte suprema australiana è, nel settore della lotta al fumo delle sigarette, una decisione storica”. Lo riferisce Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico, che aggiunge “Nonostante la reazione lobbistica dell’industria del fumo, il pacchetto, pur se colorato, recherà l’indicazione della marca con caratteri di dimensione piccola e stabilita dallo Stato. Il dibattito sugli aspetti legali giuridico in corso rischia tuttavia di far perdere di vista il fine fondamentale di una decisione del genere e cioè la salvaguardia della salute”.
“Per quanto riguarda invece l’Italia – è l’auspicio di Marino –, spero che ai primi di settembre la Commissione Bilancio del Senato dia il via libera alla legge bipartisan, di cui sono il primo firmatario assieme al senatore del Pdl Tomassini, che ha l’obiettivo di contrastare il tabagismo utilizzando strategie diverse e forse potenzialmente più efficaci di quella australiana: la proibizione del fumo per i minorenni e la presenza nel pacchetto di una sorta di bugiardino che contenga tutti i componenti della lista messa a punto da Hofmann e i suoi collaboratori dell’American Health Foundation di New York. Essa indica infatti le sostanze sprigionate durante la combustione di una sigaretta che la scienza ha dimostrato essere cancerogene e il cui nome, nonostante abbia suoni terribili (vinile, cadmio, piombo, ammoniaca, ammine aromatiche, benzopirene, acido cianidrico) non viene reso pubblico dall’industria”.
“Uno degli obiettivi ci siamo prefissati con questa legge – conclude il senatore del Pd – è scoraggiare il tabagismo soprattutto nei giovani, considerando che il 23% degli adolescenti fuma. Questo è particolarmente negativo perché chi inizia a fumare in età adolescenziale, di solito, non smette e quindi ha un elevatissimo rischio di finire nella terribile statistica degli 80mila morti per fumo registrati ogni anno in Italia”.