8 febbraio -
“Il 9 febbraio 2013, terza Giornata degli Stati Vegetativi, quarto anniversario della morte di Eluana, giornata della memoria di un evento che ha ferito la civiltà del nostro Paese, deve essere esortazione e monito perché quella morte non sia stata inutile”, commenta Massimo Gandolfini, Neurochirurgo e Vicepresidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.
“S’impone – spiega Gandolfini – la necessità di una vera svolta culturale e sociale che coinvolga società, medicina e politica. Per la società è occasione per affrontare temi quali eutanasia, accanimento terapeutico, dichiarazioni anticipate, e, al contempo, stimolo per interrogarsi sulle modalità virtuose e concrete per condividere, aiutare, sostenere la condizione umana di chi vive in stato di minima coscienza e dei loro familiari, troppo spesso soli, abbandonati o, peggio, dimenticati.
“Per il mondo medico – prosegue il Vicepresidente dell’Associazione – è motivo per pensare e realizzare percorsi ove coniugare la cura con il prendersi cura, lo sforzo scientifico e di ricerca con la valenza umanitaria dell’assumersi responsabilità per le condizioni delle persone disabili.
Infine per Gandolfini “per la politica è dovere di assumersi responsabilità concrete per sostenere pazienti e famigliari. È inaccettabile e laicamente sacrilego che si riducano fondi per la disabilità, con l’alibi strumentale e ipocrita che non ci sono risorse sufficienti.
È imperativo dare voce a chi non ha più voce, ma non per questo ha perso diritto di cittadinanza in una società che vuole essere davvero civile”.