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QS Edizioni - domenica 19 maggio 2024

Il discorso conclusivo di Margaret Chan, direttrice generale Oms

19 giugno - Signor Presidente, Eccellenze, onorevoli ministri, distinti delegati, amici, colleghi, signore e signori,
è stata una Assemblea Mondiale della Sanità molto produttiva, grazie all’eccellenza del suo Presidente e Vice-Presidente, ai presidenti delle due commissioni, e ai loro funzionari.
Con quello che dovrebbe rappresentare un record di velocità, avete approvato il budget dei prossimi due anni e le prospettive per i prossimi sei.
 
Ci avete dato la vostra benedizione per il primo dialogo di finanziamento di sempre. Quella che sarà un’esperienza di crescita per tutte le parti in gioco.
Sarò in una posizione organizzativa migliore perché presto avrò una migliore panoramica dei fondi reali che arriveranno: l’Oms opererà per questo in maniera più efficace ed efficente, quando potrà valutare dove mancano i finanziamenti e quindi riorganizzare la distribuzione dei fondi se necessario. Il dialogo di finanziamento ci aiuterà ad usare meglio tutti i contributi in maniera strategica. Tutto questo ci aiuterà ad assicurare che le attività principali possano avere le risorse per rimanere in piedi.
 
Avete esplorato l’agenda con grande impegno, velocità ed efficienza.
Personalmente credo che questo sia merito dell’ottimo lavoro preparatorio svolto dall’Executive Board e dalle altre commissioni e riunioni che hanno supportato questa Assemblea e hanno reso le decisioni più semplici.
Forse anche il tempo piovoso, grigio e freddo ha in qualche modo contribuito alla costruzione di un’Assemblea più seria e concentrata. Stare insieme in solidarietà è un’ottima cosa per la salute pubblica, ma mantiene anche le persone al calduccio.
 
Di sicuro il tema che ha occupato la maggior parte del vostro tempo, in gruppi di discussione che talvolta si sono protratti fino a tarda notte, è stato quello delle malattie non trasmissibili.
Comprensibile, visto le grandi preoccupazioni che questo tipo di patologie ci danno. Ma il lavoro ha dato i suoi frutti e vi ringrazio per l’eccellente contributo.
Molti di voi hanno visto il global action plan come uno spartiacque per approcciarci a queste malattie. Il tempo speso per giungere a un buon piano è stato dunque ben investito. Lasciatemi inoltre condividere l’apprezzamento per il lavoro dei co-presidenti delle commissioni, dal Pakistan agli Stati Uniti, per i loro gruppi di lavoro informali.
 
Signore e signori,
“trasparenza” e “solidarietà” sono le parole che ho sentito ripetere durante le sessioni, soprattutto durante quelle che riguardavano la regolamentazione sanitaria internazionale.
Guardando alla situazione globale della sanità, la mia più grande preoccupazione rimane il nuovo coronavirus.
Sappiamo troppo poco del virus, se mettiamo a confronto con l’enormità del rischio che potrebbe rappresentare.
Ogni nuova malattia che emerge più velocemente di quanto ci mettiamo noi a comprenderla è un incognita che potrebbe sfuggire al nostro controllo. Non sappiamo dove il virus si nasconda in natura, non sappiamo come si trasmette tra le persone. Finché non risponderemo a queste domande, non sapremo come difenderci.
I casi sparsi nel mondo sono campanelli di allarme a cui dobbiamo rispondere. Il nuovo coronavirus non è un problema dei singoli stati colpiti, da ragionare e risolvere in autonomia. È un rischio per tutti e tutte”.
Come il presidente di una delle commissioni ha riassunto in poche parole: il virus è qualcosa che potrebbe ucciderci.
Attraverso gli strumenti dell’Oms e delle regolamentazioni sanitarie internazionali dobbiamo mettere insieme le risorse del mondo intero per poter adeguatamente rispondere a questa minaccia. Abbiamo bisogno di nuove informazioni, e ne abbiamo bisogno velocemente, urgentemente.
Come ho già annunciato, le missioni congiunte con l’Arabia Saudita e la Tunisia avranno luogo prima possibile. Lo scopo è quello di riunire tutte le informazioni necessarie per accertare tutti i rischi reali. Ringrazio queste due nazioni per la loro cooperazione e collaborazione.
Ringrazio anche tutti gli Stati Membri per aver condiviso la serietà di questa situazione.
 
Li ringrazio per le discussioni e i dibattiti che hanno reso questa Assemblea una esperienza edificante per me.
Mi sono sentita ispirata dal vostro impegno nell’accelerare gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi del Millennio, ora e dopo il 2015.
Mi sono sentita ispirata dal vostro desiderio appassionato di veder dare alla sanità un ruolo importante nella nuova agenda di sviluppo, con un’attenzione soprattutto alla copertura sanitaria universale.
 
È ora mio grande piacere quello di consegnare, nel tradizionale gesti di gratitudine, questi martelletti al Presidente dell’Assemblea Mondiale e ai presidenti delle due commissioni.
19 giugno 2013
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